Sgominata banda che vendeva olio contraffatto in Italia e Germania
Un’operazione che dopo quattro anni ha portato a 24 arresti
Dopo quattro anni di indagini, le autorità tedesche e italiane e Eurojust, unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea, hanno arrestato 24 persone che contraffacevano olio d’oliva, spacciandolo per extra vergine. “Oro giallo”: questo è il nome dell’operazione che ha portato alle carcerazioni. Le indagini sono iniziate a Foggia nel 2015, ma il traffico della sostanza contraffatta superava i confini italiani, arrivando anche in Germania.
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Gli indagati mescolavano olio di semi con betacarotene e clorofilla
Mescolavano all’olio di semi di soia e di girasole la clorofilla e il betacarotene, etichettandolo poi come extravergine di oliva. Rivendevano il prodotto taroccato a supermercati e ristoranti, nel BelPaese e in Germania. Una bottiglia di olio contraffatto costava agli incriminati 1,20 euro al litro, ma era messa in vendita sul mercato ad un prezzo che andava dai 5 ai 10 euro al litro. Dei 24 colpevoli, 14 sono in carcere mentre 10 agli arresti domiciliari. Con l’operazione sono stati sequestrati due immobili, una azienda olearia, alcuni mezzi che venivano usati per il trasporto, e oltre 150mila litri di olio contraffatto del valore di un milione e 200mila euro.
L’olio contraffatto veniva rivenduto su suolo italiano e tedesco
Gli indagati acquistavano litri di olio di semi da multinazionali nel Nord Italia, che erano poi trasportati a Cerignola (FG), dove si trovava la base logistica. L’olio era pronto dunque per essere mescolato con la clorofilla e il betacarotene, acquistati da una ditta del settore nella zona di Milano. Ottenuto il prodotto contraffatto, questo veniva caricato e trasportato verso Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Ogni quindici giorni era invece portato in Germania, con carichi da 23.000 litri a spedizione. Giunto sul suolo tedesco, l’olio veniva smerciato a ristoranti e supermercati grazie a piazzisti italiani che davano il proprio supporto a livello logistico nelle operazioni. «Con la produzione di extravergine made in Italy che ha raggiunto quest’anno i minimi storici a causa delle gelate di febbraio 2018, e gli effetti drammatici della Xylella, con il crollo in maniera incontrovertibile della produzione di olive di oltre il 60% è aumentato il rischio di frodi e sofisticazioni», afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, come riporta Il Messaggero.
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Immagine di copertina: Olio, © stevepb, CC0