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Onkel Toms Hütte, come e perché Berlino ha una stazione dedicata al libro La capanna dello zio Tom

Le capanne di Tom, uno spazio suggestivo e affascinante lontano dal caos della metropoli

Nella periferia occidentale di Berlino c’è una stazione metro della linea U3 che riporta il titolo del celebre romanzo Onkel Toms Hütte, conosciuto in Italia come La capanna dello zio Tom. La fermata Onkel Toms Hütte è la penultima della linea metropolitana U3 in direzione Krumme Lanke. All’epoca della sua pubblicazione, il romanzo della scrittrice statunitense Harriet Beecher Stowe ottenne molto successo e, nel 1852, fu tradotto in tedesco e letto anche in Germania. Secondo una leggenda in quello stesso periodo Thomas costruì delle capanne in mezzo alla foresta di Grünewald, nel distretto di Charlottenburg-Wilmersdorf. Thomas così realizzò ben presto un biergarten, uno spazio dove poter condividere il proprio tempo in compagnia di amici e di un bicchiere di birra… in mezzo alla natura. “Le capanne di Tom” ricordavano ai visitatori il celebre romanzo di Stowe.

L’eredità del romanzo di Stowe in altri punti di Berlino

Diversi punti di Berlino hanno ereditato il nome dal romanzo Onkel Toms Hütte. Nei pressi della stazione metro, costruita nel 1929 dall’architetto svedese Alfred Grenander, vi è infatti anche una strada dal nome Onkel-Tom-Straße. Lì vicino un’agenzia di viaggi e un coro riportano lo stesso nome. Non solo, anche il negozio di fiori Onkel Toms Blumenhütte e l’hamburgeria Onkel Toms Burger si rifanno al romanzo. Lo stesso accadde per l’Onkel Tom Kino, il cinema locale che oggi non esiste più. Nel 1920 venne chiamato Onkel Toms Hütte anche un complesso di case moderne e dai tetti piani.

La capanna dello zio Tom nel contesto dell’abolizionismo americano

La capanna dello zio Tom è stato il romanzo best seller del XIX secolo, considerato l’espressione diretta dell’abolizionismo a partire dal 1850. Nonostante l’autrice non avesse una conoscenza diretta della schiavitù né del sud America, riuscì a realizzare il capolavoro che accompagnò il fenomeno della schiavitù negli Stati Uniti, sino alla guerra civile americana. Il romanzo è infatti la crudele e vivida rappresentazione del rapporto tra schiavo e padrone. Lo zio Tom, schiavo docile e fedele al proprio padrone, si allontanerà dalla sua famiglia per non deludere il suo padrone, che si troverà costretto a venderlo e dovrà affrontare perciò mille peripezie. La sua ubbidienza non sarà ricambiata dai suoi successivi padroni e Tom morirà da schiavo.

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