La storia dell’ebreo costretto a nascondere le sue origini nella Berlino di oggi diventa film
L’autobiografia dell’ebreo Arye Sharuz Shalicar diventa un film. Una storia di razzismo nella Berlino moderna in uscita nel 2020
Wet Dog sarà il titolo del film basato sull’autobiografia di Arye Sharuz Shalicar. Il film sarà diretto da Damir Lukacevic e prodotto da Carte Blanche International e Warner Brothers Germany. Nel film il protagonista avrà lo pseudonimo di Soheil, e sarà interpretato dall’attore Doguhan Kabaday. Il film uscirà nelle sale tedesche nel 2020, sebbene ancora non vi sia la data certa. Il regista ha dichiarato: «la storia raccontata è molto più rilevante oggi di quanto non fosse 20 anni fa», proprio per questo il film sarà ambientato nella Berlino odierna. Il fatto che la Warner Brothers Germany abbia deciso di produrre il film, anche se la principale società di produzione di solito non sosterrebbe un progetto senza attori famosi nei ruoli principali, dimostra l’importanza della storia e dei temi affrontati.
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“Un cane bagnato è meglio di un ebreo secco”, l’autobiografia su cui si basa il film
Il titolo provocatorio è uno slogan antisemita che gli iraniani riservano agli ebrei. Shalicar infatti è figlio di iraniani in fuga dall’antisemitismo. La sua adolescenza a Wedding, quartiere di Berlino Ovest con una forte concentrazione di immigrati musulmani, cambia radicalmente quando si viene a sapere della sua credenza religiosa. Perde le amicizie dei suoi compagni musulmani, nonché quelle della sua crew con cui condivideva la passione per l’hip hop e i graffiti. La sua stessa incolumità fisica è in pericolo. «Per i tedeschi, ero un turco sporco, per i musulmani un ebreo, per gli ebrei un giovane criminale di Wedding», si legge nel libro autobiografico di Shalicar. Il libro, uscito nel 2010, è il racconto amaro di una vita completamente stravolta dal razzismo.
La storia di Arye Sharuz Shalicar
L’autore nasce nella Bassa Sassonia nel 1977. Approda nella capitale tedesca nei primissimi anni di vita. Cresce a Berlino coltivando amicizie e passioni, studiando alla Libera Università di Berlino, fino a quando la discriminazione razzista lo inducono a cambiare vita. Nel 2001 infatti decide di trasferirsi in Israele per proseguire gli studi a Gerusalemme e poter vivere liberamente da ebreo. Nel 2009 diventa l’addetto stampa dell’esercito israeliano fino al 2016. Dal 2017 lavora nel ministero dell’Intelligence come direttore degli affari esteri. In un’intervista rilasciata al giornale di Aquisgrana, Shalicar dichiara come l’antisemitismo si manifesti in Germania nella vita ordinaria ai giorni d’oggi. «In molte scuole, si può osservare che i bambini usano la parola “ebreo” come un insulto. In alcuni distretti di grandi città tedesche, non ci si può identificare pubblicamente come ebreo. Sono cresciuto in una zona del genere e ho quasi pagato la mia vita ebraica».
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Immagine di copertina: wetdog, https://www.moviepilot.de/