La Germania sta sperimentando un reddito di cittadinanza “senza domande” su 250 persone

Da questo mese un esperimento avrà inizio in tutta la Germania

La Germania questo mese dà inizio a un esperimento che vedrà 250 persone, selezionate casualmente, ricevere un reddito di 416 euro mensili senza chiedere nulla in cambio. Il tentativo intende elargire la quota stabilita come forma di assistenza sociale senza alcuna condizione allegata per tre anni. Le persone designate da Hartz IV una volta selezionate hanno dovuto assumersi alcuni obblighi da soddisfare. Coloro che riceveranno il reddito saranno infatti tenuti a prendere appuntamenti regolare presso il centro di lavoro o dovranno dimostrare di star cercando un lavoro. Il mancato rispetto di queste condizioni comporterebbe la riduzione dei benefici attraverso alcune sanzioni.

L’esperimento è finanziato da un’azienda privata e non dal governo tedesco

Per i prossimi tre anni i 250 beneficiari di Hartz IV riceveranno il rimborso di qualsiasi forma di sanzione pubblica dall’organizzazione attivista Sanktionsfrei (“Sanctions-Free”), oltre ad aver garantito il reddito di base di 416 euro mensili. I partecipanti all’esperimento dovranno inoltre compilare regolarmente dei questionari allo scopo di documentare i benefici del progetto e gli effetti sulle loro condizioni di vita. Questo impegno, etichettato come “HartzPlus”, non corrisponde all‘Universal Basic Income (UBI) – ossia il reddito di base che era stato applicato in Finlandia – ma nasce grazie alla Sanktionsfrei, l’organizzazione no-profit gestita da professionisti volontari dell’amministrazione, da cui vengono garantiti i contribuiti a livello finanziario. Si tratta quindi di un’iniziativa privata non supportata dal governo tedesco.

Il movimento UBI, che cos’è?

Il progetto di un sistema di reddito incondizionato per ogni cittadino nasce il 4 ottobre 2013, quando alcuni attivisti svizzeri della Generation Grundeinkommen  hanno raccolto oltre 125.000 firme per l’ottenimento di un referendum. Nel 2016 la Svizzera ha votato per decidere se incorporare il concetto di reddito di base nella Costituzione federale. La misura non è passata, il 76,9%  ha infatti votato contro la modifica della Costituzione federale per sostenere il reddito di base universale (l’UBI). Di cosa si tratta? L’UBI prevede che persone della stessa età ricevano un reddito uguale per tutti (la cifra varia solo rispetto alla fascia di età), indipendentemente dal sesso, dallo stato lavorativo, dalla struttura familiare, dal contributo alla società, dai costi abitativi o da qualsiasi altro fattore.

Il tentativo della Finlandia e il progetto tedesco

Il governo finlandese ha condotto per due anni una prova del reddito di base, nel 2017 e nel 2018, fornendo a 2.000 cittadini disoccupati un reddito mensile incondizionato e non controllato. L’esperimento non è stato esteso oltre il periodo di due anni dopo che il primo lotto di risultati, resi pubblici nelle ultime settimane, non ha attestato un effetto positivo del reddito sul mercato del lavoro, non avendo apparentemente incrementato le possibilità di trovare impiego ai destinatari. Anche il governo tedesco ha introdotto uno schema di “basic basic income” nella capitale a partire del 2019, ma il progetto prevede che i soggetti partecipanti debbano impegnarsi a trovare lavoro. I questionari previsti dal progetto di HartzPlus intendono documentare le reali conseguenze del contributo nelle vite dei beneficiari. I risultati saranno osservati attentamente e saranno essenziali per individuare i benefici e le pecche del sistema.

Quanto costerebbe il reddito di cittadinanza allo stato tedesco?

Se i 70 milioni di adulti in Germania ricevessero tutti il reddito di 416 euro al mese (così come elargito dall’attuale Hartz IV), il costo annuale per il governo tedesco sarebbe intorno ai 350 miliardi di euro.

[adrotate banner=”34″]

Leggi anche: Berlino è ricca e non ha più bisogno di speculazioni immobiliari

[adrotate banner=”39″]
Berlino Schule tedesco a Berlino

SEGUI TUTTE LE NEWS SU BERLINO, SEGUI BERLINO MAGAZINE SU FACEBOOK

[adrotate banner=”34″]

Immagine di copertina: © Photo by Christian Dubovan on Unsplash