L’ “elogiato” giudice tedesco di Auschwitz era in realtà un fanatico nazista
Hans Hofmeyer è ricordato come un uomo dall’estremo rigore, ma questa visione potrebbe essere messa in discussione
Il nome di Hans Hofmeyer potrebbe non essere noto a tutti. Avvocato tedesco, fu giudice del secondo processo di Auschwitz che si svolse a Francoforte tra 1963 e 1965. Durante il processo fu profondamente colpito dalle parole dei sopravvissuti del campo e alcuni giornali tedeschi dell’epoca ne elogiarono il lavoro. Secondo quanto riportato da Devin Pendas nel suo libro The Frankfurt Auschwitz Trial, 1963-1965: Genocide, History, and the Limits of the Law, Die Welt scrisse che «se esiste il buon senso, quest’uomo ne è dotato». Affascinato dalla sua figura, il ricercatore Matias Ristic decise di scrivere la biografia di Hofmeyer. Ma quello che ha scoperto durante le sue ricerche rischia di cambiare drasticamente la visione che tutto il mondo ha dell’elogiato giudice.
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Il processo contro i carnefici di Auschwitz
Il procedimento penale presieduto da Hofmeyer era il secondo contro i carnefici nazisti che lavorarono nel campo di concentramento di Auschwitz. Un primo processo aveva avuto luogo nella città di Cracovia nel 1947. Dei 40 nazisti alla sbarra, 21 furono condannati a morte, tra cui l’ ex-comandante del campo Arthur Liebehenschel. I condannati all’ergastolo furono 10, mentre altri 8 furono puniti con una detenzione dai 3 ai 15 anni di carcere. Solo un imputato fu assolto. Il processo di Francoforte fu il primo nei confronti di criminali nazisti, ben 22, presiediuto da una corte di giustizia tedesca. Inizialmente a presiederlo fu Hans Forester ma si scoprì che alcuni parenti del giudice furono internati e morirono nei campi di concentramento. Si temeva che Forester non potesse essere pienamente imparziale ed emettesse una condanna dettata da un sentimento di vendetta contro i carnefici, quindi la guida del processo fu affidata a Hofmeyer. Il processo durò 183 giorni in cui furono ascoltate le testimonianze di quasi 200 ex-sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz. Le condanne vennero lette da Hofmeyer, con la voce rotta dal pianto, dopo aver ascoltato le testimonianze delle barbarie subite dagli ex-prigionieri.
La scoperta dell’oscuro passato di Hofmeyer durante una ricerca in archivio
Il giovane ricercatore Matias Ristic, mentre stava facendo alcune ricerche per completare una biografia su Hofmeyer, si è però imbattuto in alcuni documenti che getterebbero non poche ombre sulla figura del giudice. Come riportato dalla Frankfurter Allgemeine, Ristic avrebbe scoperto che Hofmeyer collaborava con i nazisti, e sarebbe anche stato tra i più spietati. Dai documenti scovati emerge la figura di un seviziatore che avrebbe condannato alla sterilizzazione forzata centinaia di donne. Uno dei casi più aberranti è quello di una bambina che venne condannata alla sterilizzazione perchè ammalata di meningite. Negli incartamenti del caso si legge che Hofmeyer l’avrebbe definita «completamente stupida». Altri casi riguardavano persone con problemi mentali o fisici, condannati a morte perché ‘contrari’ alla purezza della razza ariana. Le prove trovate negli archivi da Ristic ci restituiscono, quindi, un ritratto di Hofmeyer anni luce lontano dalla figura di ‘giudice buono’ che viene descritta nei libri di storia.
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Immagine di copertina: Auschwitz ©Bundesarchiv, B 285 Bild-04413 / Stanislaw Mucha / CC-BY-SA 3.0