Nick Cave ©Amelia Troubridge CC BY-SA 4.0 da Wikipedia https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Nick_Cave_by_Amelia_Troubridge.jpg

I quattro album (e il romanzo) ‘pieni di eroina’ realizzati nei sette anni di Nick Cave a Berlino

Dopo lo scioglimento dei Birthday Party, Nick Cave si trasferì a Berlino Ovest

A Berlino, Cave arrivò nel 1982, subito dopo lo scioglimento del suo primo gruppo, i The Birthday Party, oscura band post-punk australiana. Con lui c’era anche il chitarrista della band, Mick Harvey. Insieme fondarono il primo nucleo dei Bad Seeds, band che, ancora oggi, accompagna sul palco e in studio Nick Cave. Ai due si unirono Blixa Bargeld, polistrumentista e membro dello storico gruppo tedesco Einstürzende Neubauten. Se per artisti come Iggy Pop, David Bowie o gli U2 Berlino rappresentò un’opportunità di salvezza personale e professionale, per il King Ink l’esperienza nella capitale tedesca fu una discesa inesorabile verso gli inferi. Paradossalmente fu proprio questo lento sprofondare nell’abisso che gli permise di realizzare alcuni degli album più importanti della sua carriera, capolavori oscuri come From Her to Eternity, The Firstborn is Dead, Kicking against the Pricks, Your Funeral…My Trial e Tender Prey. Se i brani scritti a Berlino da Pop e Bowie raccontano le loro avventure in città, esperienze di vita vissute, basti pensare a Nightclubbing o alla celeberrima “Heroes”, l’atmosfera di una Berlino divisa, unita a una discreta quantità di eroina, ebbe un’influenza diversa sulla produzione musicale del Re Inchiostro. Gli permise di creare un universo allucinato e apocalittico abitato da personaggi grotteschi e perversi che sembravano quasi essere usciti dai più angoscianti quadri espressionisti, vittime e carnefici di storie segnate da morte e da un romanticismo tragico e turpe.

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From Her to Eternity, l’esordio berlinese di Nick Cave

La prima prova del Nick Cave solista fu From Her to Eternity, pubblicato nel 1984, scritto a Berlino ma registrato a Londra. In copertina un pallido Cave che fissa un punto nel vuoto con gli occhi azzurri contornati da occhiaie profonde. Il disco si apre con una cover di Avalanche di Leonard Cohen in una versione che lo stesso cantautore canadese ha amato molto, affermando che Cave «è stato capace di portare la canzone all’estremo, di renderla ancora più impetuosa e irruenta». In Well of Misery, un uomo piange l’amata che giace morta nel fondo di un pozzo. Ma l’apice dell’album è sicuramente la title-track. Ben si sente nella melodia la mano di Blixa Bargeld, con la rasoiata di una chitarra (letterale, visto che Bargeld racconta di aver suonato con un vero rasoio) che a tratti sembra una sega elettrica. A impreziosire la traccia, un basso ossessivo accompagna un pianoforte claustrofobico e la voce di Cave a tratti lamentosa o gutturale a raccontare l’ossessione di un uomo per la ragazza che vive sopra di lui. La canzone diventerà parte della colonna sonora del film del 1987 Il Cielo sopra Berlino di Wim Wenders. Nella pellicola Nick Cave e i Bad Seeds compariranno in una scena del film, suonando From Her to Eternity e The Carny in un piccolo club berlinese. Nell’album Cave si cimenta anche in una cover di In the Ghetto di Elvis Presley. La passione di Cave nei confronti del Re del Rock è cosa nota, tanto che la sua figura comparirà anche nel successore di From Her to Eternity: The Firstborn is Dead.

 

The Firstborn is Dead, la tradizione americana mediata dalle atmosfere berlinesi

The Firstborn is Dead viene pubblicato nel 1985 e questa volta Cave non si muove da Berlino, registrando le tracce agli Hansa Studios. Già nel titolo ritorna la figura di Elvis: Cave cita infatti la storia del fratello gemello primogenito di Presley, morto subito dopo il parto. La vicenda viene narrata in un tono quasi mitologico nella canzone che apre l’album, Tupelo, che cita un altro pilastro della musica americana, il bluesman John Lee Hooker. Cave mischia la vicenda del fratello di Elvis mettendola in parallelo con la storia narrata da Hooker nel brano Tupelo Blues e cioè l’alluvione che aveva colpito la città di Tupelo nel 1927, trasformando la figura del Re in una sorta di anticristo di cui Cave si è fatto evangelista blasfemo per narrarne la storia. Il risultato è un testo dal sapore apocalittico, con una melodia blues che ci riporta ad atmosfere infernali, memore della lezione di bluesman americani maledetti come Robert Johnson. Negli altri brani non mancano i personaggi visionari e surreali a cui Cave sembra ormai affezionato: una ragazza albero (Say Goodbye to the Little Girl Tree), lo spaventapasseri Re Corvo Nero (Black Crow King) o un chitarrista killer (The Six String that Drew Blood). Non manca inoltre l’omaggio ad un altro mito della musica americana: Johhny Cash, il Man in Black del country americano, una scelta non casuale, di cui Cave interpreta Wanted Man. Più che nel precedente album,, in The Firstborn is Dead, Cave dipinge le storie di personaggi ai margini della società, vittime e portatori dei peggiori vizi e perversioni umane o semplicemente in balia di eventi più grandi di loro. Un po’ come Cave durante i suoi anni berlinesi.

A Berlino Nick Cave scrisse anche il suo primo romanzo: E l’asina vide l’angelo

Nei tre successivi album, Kicking Against the Pricks, Your Funeral…My Trial pubblicati nel 1986, e Tender Prey nel 1989, Cave continua sul sentiero tracciato dai precedenti lavori, mischiando la tradizione musicale americana con il rock sperimentale, la new wave e il krautrock, creando una propria mitologia di personaggi, in una sorta di oscuro testo sacro. Ma, durante i suoi anni a Berlino, Cave scrisse anche quello che diventerà il suo primo romanzo: And the Ass saw the Angel (E l’asina vide l’angelo). Il libro venne pubblicato nel 1989, ma cominciò a essere scritto da Cave già nei primi mesi dopo il suo arrivo a Berlino. Protagonista del romanzo è Euchrid Eucrow, un giovane ragazzo americano che vive in un paesino nel Sud degli Stati Uniti. I suoi concittadini, bigotti, fanatici e ignoranti, iniziano a credere che una trovatella sia stata prescelta da Dio. Euchrid non crede a questa storia e viene sempre più emarginato dagli abitanti del villaggio. Sullo sfondo di cani mutilati da ghigliottine, timorati di Dio che consumano rapporti sessuali dentro alle chiese e corvi che divorano cadaveri, la vicenda si concluderà in maniera tragica. Le parole del protagonista sembrano riassumere gli elementi che hanno caratterizzato i protagonisti delle sue liriche «Sono un essere disgustoso. Indegno. Insulso. Dall’aspetto grottesco. Deforme. Proprio così. Deforme e dalla mente abietta».  E l’asina vide l’angelo è l’ultima opera composta da Cave nei suoi anni a Berlino. Nel 1989, prima del crollo del Muro, fece i bagagli e si trasferì in una città che era diametralmente opposta: San Paolo in Brasile. Qui cominciò un percorso riabilitativo per uscire dalla dipendenza da eroina, un demone che riuscì a sconfiggere. A Berlino Cave non ritornò più a vivere preferendo la più tranquilla Brighton, cittadina sulla costa sud dell’Inghilterra. Ma ascoltando tutti i suoi successivi lavori, sembra che una parte di Cave non si sia mai mossa dalla capitale tedesca. Sicuramente l’influenza di Berlino aveva tracciato un solco profondo nella sua anima, così come in altri artisti prima e dopo di lui.

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Berlino Schule tedesco a Berlino

Berlino Schule tedesco a Berlino

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Immagine di copertina: Nick Cave ©Amelia Troubridge CC BY-SA 4.0 da Wikipedia