«Da Olbia a Berlino, come sono diventato fisioterapista in Germania»
Beniamino è nato in Sardegna, dove ha concluso gli studi, per spostarsi poi a Berlino
«Vengo dalla Sardegna, bellissima regione che si basa in gran parte sul turismo. Dopo essermi diplomato, come qualsiasi adolescente che termina la carriera scolastica, dovevo decidere come proseguire con il mio futuro. Avevo lavorato in precedenza nell’agriturismo di famiglia, scoprendo il mondo della gastronomia che mi ha sempre affascinato. È un settore che ti dà moltissimo a livello umano, ma allo stesso tempo è un ambiente frenetico e stressante». A raccontarsi è Beniamino, ventottenne sardo nato a Oblia e cresciuto a Padru. Ha finito il liceo linguistico e, dopo aver lavorato in diversi settori, ha deciso, otto anni fa, di partire per Berlino, prima per due brevi periodi e poi per rimanerci definitivamente. «Volevo sentirmi indipendente. La Sardegna è una regione bellissima e piena di vita, ma avevo bisogno di nuove occasioni e opportunità».
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Incoraggiato a partire dalla famiglia, ha trovato la sua indipendenza a Berlino
«Spinto soprattutto da mia mamma, sono partito per Berlino. Mia sorella viveva già qui e, aiutato da lei, sono rimasto per brevi periodi in città, prima nel 2011 e successivamente nel 2012. Quei mesi mi sono serviti, grazie a due corsi intensivi, per perfezionare il tedesco e cominciare ad ambientarmi. La terza volta che ci sono tornato, nell’agosto del 2013, ho deciso di intraprendere un Ausbildung in fisioterapia, per cui mi ero precedentemente candidato». L’Ausbildung è un percorso alternativo alla normale formazione scolastica superiore tedesca. L’organizzazione del piano di studio dell’Ausbildung cambia molto da scuola a scuola in Germania. In generale, però, la candidatura avviene tramite lettera motivazionale, e, una volta superata quella, la scuola invita il candidato presso l’istituto per mostrargli come funziona e come è organizzato. «Il primo anno è stato solo di teoria, il secondo e il terzo ho alternato 6 settimane di tirocinio non retribuito (otto ore al giorno, dal lunedì al venerdì) a 6 settimane di studio teorico. Dal 2013 a oggi sono sempre rimasto qui e, da tre anni, lavoro in uno studio di fisioterapia. Sono grato alla mia famiglia per avermi spronato a guardare oltre quello che avevo in Sardegna, e per avermi lasciato la possibilità di cercare delle nuove opportunità che altrimenti avrei difficilmente colto».
Un po’ nostalgico di casa, ma soddisfatto del percorso fatto
«Berlino è stata inizialmente una città ostica per me: sono passato dal vivere in un paesino tranquillo e dal clima mite, a un posto freddo e caotico. Non nascondo che, a primo impatto, è stato difficile. Oggi, ogni tanto mi domando se sono felice della mia scelta: posso dire che sono contento della mia indipendenza, di non dover più pesare sui miei genitori economicamente, di vivere in una città che mi offre sempre nuove opportunità». Nonostante questo, Beniamino pensa spesso alla possibilità di tornare in Italia. Avendoci vissuto 21 anni, prova nostalgia ripensando alla propria regione. «Se sto pianificando un possibile rientro? Ora ti direi di sì, ma è sicuramente un passo che farò in futuro. Magari come fisioterapista nell’agriturismo di famiglia».
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Immagine di copertina: Beniamino, © foto di Andrea D’Addio