All my loving, il film tedesco della Berlinale ambientato (anche) a Torino
Alla 69esima Berlinale è stato presentato un film girato in parte a Torino, dove gli italiani non vengono di certo presentati nel migliore dei modi
Presentato nella sezione Panorama della 69esima Berlinale, All my Loving è la storia di tre fratelli, Stefan, Julia e Tobia. Le loro vite, all’apparenza felici, si riveleranno essere arrivate ad un punto in cui devono subire una svolta, prima che sia troppo tardi. Il film è diretto dal regista Edward Berger che ha ambientato buona parte del film nella città di Torino.
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L’episodio ambientato a Torino dimostra come i tedeschi vedono gli italiani
All my Loving è diviso in tre episodi, ognuno dei quali è dedicato a uno dei fratelli. L’episodio che più ci ha colpito è sicuramente il secondo, intitolato ‘L’Inglaterra è divino’, non tanto per la storia in sè, ma per come viene rappresentata Torino e gli italiani. In questo segmento viene raccantata la storia di Julia, in vacanza a Torino con il marito. I due soggiornano, appunto, all’hotel Inglaterra, lussuoso albergo nel centro di Torino. Riconosciamo alcuni famosi luoghi della città piemontese come l’ Ospedale San Giovanni Bosco, il caffè Mulassano e la chiesa di San Lorenzo oltre agli esterni in alcuni tra i più caratteristici scorci del centro i Giardini Cavour, Galleria Umberto I, Piazza della Repubblica. Ma gli italiani non sembrano essere presentati nel migliore dei modi. Julia e il marito, mentre passeggiano per il centro della città, camminano in mezzo a cumuli di immondizia abbandonati e qui trovano il cagnolino che si sta nutrendo di spazzatura. Veniamo anche presentati senza alcun tipo di compassione, capaci di lasciare in balia del pericolo una donna indifesa che chiede aiuto. Quando Julia è in mezzo alla stada alla disperata ricerca di un taxi, il tassista, pur di non fermarsi, sale con la vettura sopra il marciapiede. In risposta a questo gesto, urla un ‘maledetti italiani’ come se tutto il popolo del Belpaese si possa comportare come il tassista. Insomma, tra cumuli di immondizia, cani randagi e omissioni di soccorso gli italiani non ne escono nel migliore dei modi.
La trama
Come abbiamo accennato il film è diviso in tre episodi. Nel primo, intitolato ‘Tutto andrà per il meglio’ viene presentato il primogenito Stefan. Pilota di aerei, divorziato, sfreccia per le strade con la sua Porsche e ogni notte va a letto con una donna diversa. Una vita che potrebbe sembrare perfetta, ma, a causa di una grave perdita dell’udito, tutto questo potrebbe finire. L’aggravarsi della sua sordità, infatti, lo obbliga a dover lasciare il suo lavoro. Inoltre il rapporto con la figlia adolescente Vicky non è dei migliori. Il secondo episodio è quello dedicato alla vacanza torinese di Julia con il marito. Durante una passeggiata, soccorrono un cane randagio e Julia è ossessionata dal prendersene cura, tanto da dedicargli tutte le sue attenzioni durante la vacanza. Durante una cena a casa di un amico che vive a Torino da molti anni, scopriamo che la morbosità con cui si prende cura del cane è dovuta al fatto di aver visto morire il figlio dodicenne. Il terzo segmento ‘Tutto quello che tocca’ è dedicato al minore dei tre fratelli, Tobia. Sposato con una manager di successo, con tre figli, Tobia non lavora ma sta ancora studiando per finire l’università. Essendo l’unico dei tre senza un lavoro, viene mandato ad accudire la madre e il padre che lo considera un fallito. Alla fine una tragedia colpirà la famiglia, seguita poco dopo da un avvenimento che porterà nuova speranza e felicità nella vita dei fratelli.
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