diario alice

Aiutiamo Alice a ritrovare il suo diario perso a Berlino

Al suo interno tre anni di vita

Con piacere pubblichiamo l’appello di Alice, ragazza che da anni vive a Berlino. Lunedì 11 marzo ha smarrito il suo diario, al suo interno non un semplice elenco di dati, ma la cronaca di tre anni di vita berlinese. Se qualcuno avesse notizie può scrivere direttamente ad Alice a questo indirizzo alicerugai@gmail.com o alla nostra mail di redazione redazione@berlinocacioepepemagazine.com. È possibile anche rilanciare l’articolo con l’hashtag #diarioperduto.

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L’appello di Alice per ritrovare il suo diario

Ci si chiede spesso, cosa sarebbe bello cambiare se potessimo tornare indietro nel tempo. ‘Cosa sarebbe successo se’ è il mantra ricorrente nella storia di ognuno di noi, il titolo preferito per il filmino mentale della domenica pomeriggio, per un capitolo triste di un diario. Quello che si chiede il mio diario è cosa sarebbe successo se non lo avessi inavvertitamente abbandonato, se mai anche i diari si chiedono le cose, e io credo di sì. La mia borsa è rimasta incustodita dalle ore 13:00 a circa le ore 14:30 di lunedì 11 marzo sulle panchine della S-Bahn di Schönefeld dove ci si siede per aspettare la S45 che va Südkreuz. Ero appena atterrata e mi stavo godendo l’ultima focaccina italiana, comodamente seduta con tutti i bagagli intorno. Arriva la S-Bahn e io monto, dimenticandomi tre anni della mia vita per terra senza neanche rendermene conto. Questo almeno è quello che ho ricostruito quando mi sono accorta della mancanza 15 minuti dopo, questo è quello che scriverei sul diario se lo avessi ancora tra le mani, che sono tornata indietro troppo tardi e che ho fatto una di quelle cose dementi che ogni tanto purtroppo capitano a tutti. Dentro il diario ci sono numerose foto personali ma niente che possa finire sui siti che si vanno a guardare con la ricerca in incognito ma comunque, in qualche modo, private, indirizzi di quasi tutti i posti visitati a Berlino, tutti i contatti per i colloqui di lavoro, i numeri di telefono degli appuntamenti di Tinder, analisi sociopolitiche molto spicciole, svarioni filosofici imbarazzanti, poesie senza rima, e insomma la documentazione perfetta della vita di una giovane immigrata da quando ha lasciato l’Italia a quando si è autodefinita completamente integrata, più qualche bugia per rendere il tutto più leggibile e narrativo. Tutte cose che non vorrei riscrivere. Il mio diario è fuori da qualche parte, forse ancora nella borsa di tappezzeria con le tazzine ricamate, forse per terra o in un cestino. Dentro la borsa c’era anche il mio portafoglio e altri oggetti personali facilmente riconducibili alla mia persona. Sulla copertina c’è una donna dipinta dal pittore Mucha, il diario lo comprai a Praga e l’elastico regge ancora. Assomiglia molto ad un Moleskine ma è più cicciottello e in più l’ho riempito di ritagli ed è tutto, dall’inizio alla fine (mancavano poche pagine) scritto in italiano. Per questo mi appello a voi, italiani a Berlino. Ho offerto una ricompensa di 100 euro a chi me lo riporta ma solo per una questione economica, tre anni della mia vita valgono molto di più, valgono la mia gratitudine eterna. Fatevi sentire, avrò perso il diario ma la speranza di ritrovarlo no.

 

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