Stampa tedesca ammette: “Germania corresponsabile della crisi economica dell’UE. Ecco perché”

Le critiche di Maurice Obstfeld, capo economista del Fondo Monetario Internazionale (FMI).

La politica commerciale internazionale sta oggi vivendo un periodo di crisi e la Germania sarebbe in parte responsabile. Ad affermarlo è Maurice Obstfeld, capo del Fondo Monetario Internazionale. Interrogato dalla testata Die Welt, il celebre economista ha infatti dichiarato che tutti i paesi europei e non, sono equamente responsabili della stabilità finanziaria globale. Nel caso della Germania il problema sarebbe un surplus di bilancio a dir poco sproporzionato che rischia di aumentare la probabilità di una crisi finanziaria.

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L’esorbitante bilancio tedesco

Maurice Obstfeld ha un curriculum di tutto rispetto nell’ambiente economico internazionale. Acquisita la carica di capo del Fondo Monetario Internazionale nel settembre del 2015. Obstfeld vanta una brillante carriera come professore di economia a Berkeley e svariate pubblicazioni nel campo. Ha anche lavorato brevemente come consigliere economico dell’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il suo è quindi un parere molto considerato nel settore. La sua opinione è che questo bilancio eccessivamente positivo della Germania sarebbe da imputarsi al fatto che le esportazioni tedesche ad oggi superano di gran lunga le importazioni. Gli scambi commerciali sono inoltre stati effettuati in direzione di un’ulteriore espansione economica, portando ad un eccesso ancora maggiore che potrebbe rappresentare una «minaccia nel medio termine per la stabilità finanziaria globale».

 

Troppo risparmio e poca spesa

Obstfeld non vede quindi come problema maggiore la tendenza al risparmio della Germania. Il vero ostacolo alla stabilità finanziaria è rappresentato dal grosso squilibrio tra importazioni ed esportazioni. Secondo il rinomato economista infatti la somma delle esportazioni di capitali globali deve corrispondere all’importazione. Quest’anno, secondo la stima del FMI il risparmio lordo in Germania raggiungerà il 28%. Sarà quindi significativamente al di sopra del livello dei paesi industrializzati nel suo insieme (22%). Inoltre, anche il livello degli investimenti in Germania è più basso che altrove. Nei paesi industrializzati, gli investimenti pubblici e privati dovrebbero raggiunge poco meno del 22% lordo, mentre in Germania non raggiungono nemmeno il limite del 20%.

Un aumento della spesa pubblica per aiutare l’Europa

L’ovvia conclusione è che, per sbloccare la situazione europea e globale, c’è bisogno di due importanti fattori: maggiore capacità di investimento e una politica di bilancio che promuova la crescita. In altre parole, i paesi con ampio margine di manovra come la Germania, dovrebbero aumentare significativamente la loro spesa pubblica. In questo modo sia i paesi in questione che l’eurozona, ne ricaverebbero enormi benefici. La Germania potrebbe, per esempio, investire in infrastrutture per la digitalizzazione, o promuovere riforme che incoraggino le imprese ad investire nel campo degli immobili e a promuovere accordi salariali più elevati. Anche l’Associazione Federale dell’industria tedesca (BDI) ritiene che più investimenti pubblici e condizioni migliori per gli investimenti privati siano strumenti appropriati per ridurre le eccedenze. «Gli incentivi per gli investimenti privati devono essere rafforzati in molti campi», ha affermato il CEO della BDI Joachim Lang. Quella di Obstfeld non è quindi una voce isolata.

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Foto di Copertina:©TheDigitalArtist, Business Economy,CC BY-SA 0.0