La Serie A vista da Berlino: Juventus – Roma, decide l’arbitro Rocchi!

Sabato

Il primo anticipo della sesta giornata del campionato di serie A propone una sfida avvincente tra due delle squadre più in forma del momento: Verona e Cagliari. Nel primo tempo sono gli uomini di Zeman a rendersi più pericolosi con Ibarbo che fallisce due ghiotte occasioni, forse per non farsi stracciare la tessera della Lega Nord appena sottoscritta. Ma sono gli scaligeri a doversi lamentare per un gol annullato ingiustamente a Toni che insacca a porta vuota un cross proveniente dalla destra. Il guardalinee tuttavia alza la bandierina dalla linea di centrocampo sulla quale grosso modo aveva deciso di assistere all’azione per evitare di sudare eccessivamente, causa una brutta tosse. Nel secondo tempo, dopo due traverse colpite dai veronesi, è il buon Tachtsidis, pupillo ingrato di Zeman che lo preferiva ai tempi della Roma addirittura a De Rossi, rischiando per questo l’osso del collo ogni volta che usciva di casa, che insacca con una bordata dal limite dell’area all’ultimo minuto di gioco. Ed il Verona vola a quota 11 punti.

In serata il Milan di Pippo Inzaghi ritrova la vittoria in casa contro un bel Chievo. È il duo Muntari-Honda (che detto così sembra il nome di una motocicletta) nella ripresa a scardinare la difesa degli uomini di Corini: il ghanese con un sinistro sporco al volo dal limite dell’area ed il giapponese con una calibratissima punizione dalla distanza. Ottima gestione della gara da parte di Mazzoleni, che nega un rigore netto al Chievo sullo 0 a 0 e blocca un paio di ripartenze in superiorità numerica dei gialloblù per ammonire inutilmente dei giocatori del Milan. È pronto per una promozione.

Domenica

La domenica si apre con l’anticipo delle 12:30 tra Empoli e Palermo che si conclude con uno schiacciante 3 a 0 per gli uomini di Sarri che può festeggiare così la sua prima vittoria in Serie A. I gol di Maccarone (che non si capisce se quando era giovane sembrava vecchio oppure ora che è vecchio si porti più giovane visto che è identico a 10 anni fa) con un pregevole colpo di tacco, di Tonelli e Pucciarelli mandano su tutte le furie Zamparini che ha deciso di spedire in ritiro la squadra per 10 giorni nei pressi della sua tenuta in Friuli. Il Presidente ha rassicurato Iachini sull’esonero, tuttavia pare sia stato visto scavare una profonda e sospetta buca intorno al perimetro di un fitto boschetto.

Alle ore 15 vanno in scena quattro partite emozionanti. La Sampdoria batte 1 a 0 l’Atalanta alla quarta sconfitta consecutiva. Colantuono nonostante la calvizie ha un diavolo per capello e resta a quota 4 punti mentre la Samp sale a quota 14 e supera l’Udinese al terzo posto. Ferrero a fine partita saltella per il campo improvvisando un balletto meritevole di una prima fila al prossimo gay pride.

L’Udinese viene beffata all’ultimo minuto dal Cesena che pareggia con un rigore di Cascione il momentaneo vantaggio ad opera di Bruno Fernandes. Fino alla fine i friulani avevano sperato di agganciare per qualche ora in vetta Juventus e Roma ma poi l’arbitro Mariani, accorgendosi della presenza in panchina di Stramaccioni, non ha potuto far altro che riportare il tutto nelle giuste coordinate calcistiche e rispedire la squadra della famiglia Pozzo nell’orbita che compete al suo allenatore, assegnando appunto un rigore dubbio al 92’. Per la cronaca, il migliore in campo per i bianconeri era stato il portiere greco Karnezis, solo per sottolineare che forse il pareggio era il risultato più corretto.

Suicidio sportivo da parte del Parma di Donadoni che rischia l’esonero dopo l’ennesima sconfitta stagionale in casa contro il Genoa di Gasperini, nonostante la superiorità numerica. Dopo il vantaggio di Perotti per i grifoni era arrivata l’espulsione di Roncaglia ed il pareggio degli emiliani con il giovane Coda. All’ultimo minuto però Matri beffa la difesa gialloblù e porta a casa tre punti insperati per la squadra del presidente Preziosi. Nel dopogara Donadoni ha rilasciato una pesante intervista che faceva più o meno così: «…», mentre Ghirardi non sapendo più che pesci prendere è stato beccato in salumeria.

Vittoria sofferta ma spettacolare della Lazio in casa contro il Sassuolo per 3 a 2. I biancocelesti vanno in vantaggio con Mauri con un sinistro dal limite. Sospetta la sua smodata esultanza con un fogliettino in mano dove sembrava esserci scritto “Stefano Mauri primo marcatore. Puntata 100 euro”. Il raddoppio porta la firma di Djordjevic con un perentorio stacco di testa. Subito il Sassuolo accorcia le distanze con Berardi, ma poi Candreva allunga di nuovo il passo per i padroni di casa con un tap-in sottoporta. A nulla serve per gli uomini di De Francesco il rigore siglato ancora da Berardi. Importantissima seconda vittoria consecutiva per Pioli e festeggiamenti anche per Lotito incredibilmente avvistato allo stadio (forse vedendo tutta quelle gente pensava fosse una riunione importante).

Ma la domenica ed il campionato intero si accendono intorno alle ore 18 a Torino con il big match tra Juventus e Roma. Doppietta di Rocchi su rigore e gol finale di Bonucci per gli uomini di Allegri scesi in campo con la tradizionale divisa gialla. Rigore di Totti e rete di Iturbe per i giallorossi. Il capitano della Roma la prende con filosofia e, dopo anni e anni, trova la forza ormai a fine carriera per non mandarle più a dire e prenota mestamente il secondo posto in diretta TV. Rudi Garcia invece suggerisce un corso di violino per l’arbitro Rocchi e litiga in tribuna con uno steward perché non voleva fargli tenere la valigia sotto al sediolino. Allegri gongola e prenota a fine anno il suo posto nell’albo d’oro della società di Agnelli, giusto sotto a nomi importanti come Conte, Capello, De Santis, Paparesta, Pairetto. Va bene che il calcio italiano si deve rinnovare, ma una cosa per volta cortesemente.

La giornata si chiude con un doppio posticipo serale. Il Napoli batte in rimonta il Torino per 2 a 1. Dopo il fantastico vantaggio iniziale per i granata con Quagliarella, che non esulta in rispetto ai suoi ex tifosi della Juventus, arriva la rimonta dei partenopei con un colpo di testa di Insigne (probabilmente su cross rasoterra) e la zampata vincente e fortunata del solito Callejon che sbaglia a crossare e scavalca l’incolpevole Gillet.

A Firenze invece sprofonda l’Inter di Mazzarri. Bellissime le tre reti dei viola con Babacar, Cuadrado e Tomovic che fanno ballare di nuovo in modo equivoco Della Valle in tribuna, posseduto probabilmente dallo spirito di Ferrero. Il tecnico dei nerazzurri invece, sceso in panchina con una mano fasciata, sembra sia passato al pronto soccorso di Firenze per farsi fasciare anche la testa, prima che lo faccia Thohir.

Foto © calciocatania CC BY-SA 2.0

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