zanzara, ©FotoshopTofs, https://pixabay.com/it/photos/zanzara-donna-aedes-albopictus-1332382/

In Germania è stato segnalato il primo caso di West Nile Virus

Anche in Germania allarme virus West Nile

Arriva in Germania il primo caso di virus del Nilo occidentale trasmesso dalle zanzare. Negli ultimi anni è stato, infatti, riscontrato un aumento iperbolico delle temperature in Europa, condizione proficua per la proliferazione delle zanzare. In tutta la zona settentrionale del continente alberga, quindi, il pericolo di trasmissione del virus per la frequenza sempre più assidua di cambiamenti climatici. Nella zona meridionale, invece, il virus ha già provocato 90 decessi. La situazione sembra degenerare in Grecia, in Serbia, in Romania e in Italia.

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Che cos’è la West Nile Virus

Il virus del Nilo occidentale (o WNV abbreviato dall’inglese) è stato avvistato per la prima volta nel 1937 in Uganda, colpendo una donna dalla febbre particolarmente alta. La malattia, considerata endemica, riguardava inizialmente solo le aree africane e medio orientali. Il rischio d’infezione non era così elevato sino all’avvento del 2000, quando si ravvisarono alcuni casi anche in Europa e negli Stati Uniti d’America. Da lì il virus si ampliò notevolmente sviluppando una copertura mondiale. Il primo veicolo di trasmissione è la zanzara (temibile il genere Culex) assieme a tutto ciò che ne concerne (piogge, irrigazioni e temperature elevate).

Sintomi e trattamento

È proprio la febbre il primo segnale di allarme, accompagnato da nausea, cefalea e naturalmente un senso di malessere generico. Talvolta può colpire anche la sezione oculare dell’uomo. Oltre ai mammiferi, può contaminare altri vertebrati, come i rettili e alcuni anfibi. Purtroppo non è stata ancora trovata una soluzione medicinale per il virus, perciò la migliore protezione è la prevenzione. I medici consigliano di difendere la pelle esposta con un repellente per gli insetti. Nei casi peggiori il virus può degenerare in problemi neurologi come la meningite, l’encefalite o il deterioramento cognitivo, ma il rischio si limita soltanto all’1%. In Germania, i centri sanitari di controllo hanno accusato il colpo ma fortunatamente, dopo un periodo di guarigione, il caso è stato risolto.

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Immagine di copertina: zanzara, ©FotoshopTofs, CC0 on Pixabay