The way, way back – C’era una volta un’estate (Ganz weit hinten)

Semplice, credibile, meschino e generoso come può essere la vita, The way, way back (Ganz weit hinten in tedesco e C’era una volta un’estate in italiano) mette insieme Toni Collette, Steve Carell, Sam Rockwell e il giovane Liam James per raccontarci le avventure del quattordicenne Duncan costretto a trascorrere l’estate nel Massachusetts con la madre e il suo nuovo compagno non proprio divertente.

Quasi esiliato nei sedili posteriori della station wagon di Trent (Carell) – ‘the way, way back’, così vengono chiamati i sedili posteriori negli States – Duncan viaggia contromano, un po’ come procede la sua vita in quel periodo, verso una cittadina sul mare per trascorrere l’estate con la madre, il suo nuovo fidanzato e sua figlia. Duncan sente la mancanza del padre e macina i chilometri in silenzio.

La scena iniziale del film incornicia il quadretto famigliare e precisa la posizione e i sentimenti di ognuno. Trent, di certo non un campione di delicatezza ed empatia, chiede a Duncan di definire la sua felicità da 1 a 10: “Un sei, forse?” azzarda Duncan, “Io direi più un tre”, ribatte l’irritante Trent. In questa sofferenza per noi palese, dettata dall’adolescenza in sé, dalla difficoltà di riconoscersi in un gruppo e da una famiglia allargata che non funziona, Pam (Collette) è troppo presa dalla ritrovata giovinezza per comprendere appieno le titubanze di un figlio sospettoso verso il compagno di fatto poco impegnato ad amalgamare la famiglia. Narcisistico e prepotente è Trent, sbadata e ingenuamente egoista Pam, incredibilmente timido e assoggettato Duncan: insieme i tre delineano una tensione famigliare e interpersonale credibilmente scritta e diretta da Jim Rash e Nat Faxon, co-sceneggiatori di The Descendants per cui vinsero l’Oscar.

Ad alleggerire l’orrore domestico di quell’indimenticabile estate vissuta da Duncan ci sono per fortuna due incontri speciali: la ‘ragazza della porta accanto’, Susanna (AnnaSophia Robb), bella, attenta, annoiata dai suoi coetanei, nonché interessata a Duncan, e Owen (Rockwell), manager irresponsabile del parco acquatico Water Wizz, un fanciullesco single dallo spirito sardonico che prende a cuore il ‘ragazzino disadattato’ offrendogli un lavoro e la possibilità di acquisire fiducia in sé stesso. Il Water Wizz, con i sui bizzarri impiegati di una vita, rappresenta per Duncan la famiglia che vorrebbe, o almeno un surrogato felice di essa.

In questa carrellata di personaggi ben tratteggiati non manca la vicina alcolizzata, simpatica ed esagerata Betty (Allison Janney) e l’ex di Trent, Joan (Amanda Peet), che flirta con lui assumendo atteggiamenti imbarazzanti e fuori luogo. In questo marasma di personalità eccentriche o incomplete, è difficile stabilire chi abbia davvero bisogno d’aiuto.

Amicizia, ‘drammi’ adolescenziali, famiglie allargate poco funzionanti, adulti mal cresciuti e piccoli adolescenti che crescono sono i temi mescolati in salsa pop anni ’80 dagli scrittori approdati per la prima volta alla regia.

Forse avrà delle sbavature di regia, forse non spicca per l’originalità della tematica o dei ruoli o delle dinamiche di disattenzione/salvezza, tuttavia The way, way back è un onesto, divertente, verosimile racconto di formazione che ha il pregio di toccare le corde giuste in ciascuno di noi. Perché ognuno, a modo suo, ha vissuto quell’età e i suoi ‘orrori’.

Dal 5 Dicembre al cinema in Italia e in Germania.

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