Blau ist ein warme Farbe

Blau ist ein warme Farbe – La vie d’Adèle – il film palma d’oro 2013 finalmente nei cinema

di Manuela Margaroli
“Blau ist ein warme Farbe” (letteralmente, “il blu è un colore caldo”) è il titolo di una serie di fumetti, realizzati da Julie Maroh, da cui è tratto il film di Abdellatif Kechiche vincitore della Palma d’Oro al festival di Cannes 2013.

Il film racconta la storia di Adèle, la sua quotidianità di adolescente divisa tra la famiglia, gli amici, la scuola, i libri, il fidanzato e la difficile coesistenza con i suoi dubbi e le angosce interiori. La svolta nella vita della ragazza ha il volto di Emma, un’artista, una ragazza dai capelli blu, dichiaratamente lesbica, di cui Adèle si innamora e con cui inizia una lunga relazione. Dopo alcuni anni di convivenza, le divergenze tra le due amanti (distanti per ceto, formazione, aspirazioni professionali, più che a causa di un reale tradimento) incrinano il rapporto di coppia, portando ad un’inevitabile rottura, alla quale la protagonista però non si rassegna.

Il film, meritatamente premiato (così come le due protagoniste, Adele Exarchopoulus e Lea Seydoux, a cui è stata assegnata straordinariamente la Palma d’Oro per la loro interpretazione) non è una banale rappresentazione di una storia d’amore e dispiace vederlo presentare come un film che esalta l’amore lesbico. Si tratta a mio parere di un giudizio molto riduttivo, perché “La vie d’Adèle” è questo, ma non solo: al contrario, è capace di mostrare, attraverso il personaggio di Adèle –che tanto ricorda l’Antoine Doinel di Truffaut- un passaggio delicato, quello dall’adolescenza all’età adulta, trasportandolo dal piano personale al piano universale, partendo dai sogni e dalle fantasie della ragazza e compiendosi nel racconto della solitudine a cui lei, come tutti, viene condannata.

Straordinaria la scelta compiuta da Kechiche per condurci alla maturazione, accompagnata, passo dopo passo, dalla letteratura, la musica, la cucina, le belle arti, capaci di formarci come adulti (nel caso di Emma) o che intendiamo offrire come humus ideale per gli adulti di domani, come i bambini a cui insegna Adèle. Stilisticamente, si può forse imputare al regista una certa lentezza narrativa, tuttavia funzionale e mai inopportuna: neppure durante scena dell’amplesso tra le due protagoniste, della durata di quasi dieci minuti, il sesso diviene volgare o voyeuristico, ma, al contrario, assume una certa armonia rappresentata dai due corpi nudi stesi sopra il copriletto blu di Emma, ricordando le danzatrici di Matisse o le carni delle opere del Bernini, una scena che sforza lo spettatore a guardare realmente, a non limitarsi ad un’osservazione superficiale.

Il film è in distribuzione nelle sale italiane dal 24 ottobre e arriverà in quelle tedesche il 19 dicembre 2013.