La torre televisiva di Alexanderplatz e la storia della vendetta del Papa
L’antenna della tv di Alexanderplatz, uno dei luoghi più iconici della città. Ci sono però alcuni aspetti della sua storia che quasi nessuno conosce
Alexanderplatz è la tappa obbligata di ogni turista. Tutti ci siamo stati, e in molti sono anche saliti sulla famosa torre dell’antenna televisiva. Molti però non conoscono una curiosità sulla sfera in cima alla torre.
La storia
Il 3 ottobre 1969 per dimostrare di essere all’avanguardia sia da un punto di vista tecnologico che architettonico, il regime socialista della Ddr decise di inaugurare la Fernsehturm, un’altissima antenna televisiva, ben 368 metri. Fu il secondo edificio pubblico più alto d’Europa dopo l’Ostankino di Mosca, un’antenna televisiva anche quella. Nei paesi del patto di Varsavia, infatti, la televisione aveva un ruolo importantissimo ai fini della propaganda; e magnificarne la funzione anche da un punto di vista edilizio sembrava quasi naturale. L’antenna di Alexanderplatz doveva essere così alta che anche chi viveva nella parte ovest della città avrebbe dovuto vederla e pensare a quanto, dopo tutto, la DDR non fosse così povera e arretrata come si diceva. Il fatto che fosse più alta della sua controparte ovest, ovvero la Funkturm di Charlottenburg (Berlino Ovest), costruita nel 1925 e alta “solo” 150 metri, ne doveva essere un’ulteriore prova.
“La vendetta del Papa”, ovvero la croce
Chi progettò l’antenna di Alexanderplatz (o “Telespargel” tele-asparago, come la chiamano alcuni berlinesi) non si rese conto di uno strano gioco di luci che, nei giorni di sole, si creava guardando l’antenna. Se infatti si alza lo sguardo verso la metà superiore della sfera metallica della torre, si vede chiaramente una croce, la cui nitidezza dipende dall’intensità della luce e dall’angolo di rifrazione dei raggi solari. Come si potrà immaginare, i funzionari del regime socialista non presero per niente bene questo segno: subito si cercò di rimediare al fattaccio cambiando parti della copertura e trattando la superficie con speciali vernici. Ma non se ne notarono gli effetti.
La storia del progettista
Sembra addirittura che il progettista dell’opera, Hermann Henselmann, sia stato arrestato e interrogato dalla Stasi per giustificare l’accaduto. Anche il presidente americano Reagan, nel suo discorso del 1987 di fronte alla porta di Brandeburgo, non perse l’occasione di citare l’aneddoto prima della celebre esortazione: «Ancora oggi quando il sole colpisce quella sfera, la luce si fa il segno della croce. A Berlino i simboli di pace, i simboli di culto, non possono essere soppressi.»
Se per i più scettici la croce luminosa non era altro che un simpatico pretesto per ridicolizzare i sovietici, i credenti intravidero in questo fenomeno un vero e proprio segno divino: una “punizione” inflitta al regime socialista per aver messo all’indice ogni religione e distrutto luoghi di culto in favore dell’ateismo universale. L’episodio, su cui scrittori e media dell’epoca specularono non poco, fu perciò soprannominato La vendetta del Papa. Ma più che mai nei momenti imbarazzanti, si sa, la cosa migliore è fare di necessità virtù. Pare infatti che un funzionario di Berlino Est, guardando alla sommità della torre in un giorno di sole, abbia esclamato: «Non è una croce, è un più per il socialismo!».
Berliner Fernsehturm
Panoramastraße 1A
per salire e godersi il panorama:
15,50 euro adulti
9.50 euro ridotto (4-16 anni)
ingresso gratuito sotto i 4 anni
All’ultimo piano c’è anche un ristorante/bar, per prenotare cliccate qui
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Foto copertina: ©Wladislaw Peljuchno, Tower, CC BY-SA 0.0