5 imprenditrici che rendono Berlino speciale
Coordinano migliaia di lavoratori, guidano l’azienda dei trasporti, quella di raccolta dei rifiuti, il gruppo ospedaliero Vivantes, grosse imprese immobiliari, ma anche molte medie imprese. Sempre più donne sono al vertice dell’economia di Berlino.
Abbiamo sentito 5 donne berlinesi di successo, che hanno provato a spiegarci il segreto di questa formula vincente. Quarantuno anni, laureata in Giurisprudenza all’Univerità Humboldt di Berlino, dal gennaio 2015 Melanie Bähr è la Vice Amministratrice della IHK, la Camera di Commercio e dell’Industria di Berlino. Il suo ruolo è di responsabile della politica di sviluppo regionale e internazionale delle imprese della capitale, una delle regioni con la crescita economica più tumultuosa della Germania.
Queste le cifre: 1 start up su 3 è fondata da una donna, le donne a capo di un’azienda a Berlino sono poco meno di 23.000 e rappresentano un quarto delle posizioni manageriali complessive, la percentuale più alta dell’intera Germania. Secondo quanto riporta Maria Fiedler, giornalista di un noto giornale tedesco, il Tagesspiegel, il ruolo delle donne nella capitale tedesca è dovuto anche alla sua particolare storia. Le donne nella Repubblica Democratica Tedesca sono sempre state parte attiva del processo produttivo e hanno contribuito alla formazione di una mentalità che continua ad avere i suoi effetti nell’economia berlinese. Inoltre, come risultato dell’attivismo dello storico movimento femminista nella parte ovest della città, sono nate molte realtà a sostegno delle donne, associazioni, circoli e iniziative che hanno lasciato tracce profonde nel tessuto culturale e imprenditoriale della città.
«La leadership non ha niente a che fare con il genere», dichiara a Berlino Magazine Sigrid Nikutta, «e non ci sono metodi manageriali tipicamente maschili o femminili. Ci sono solo metodi buoni, meno buoni e purtroppo anche pessimi». Sigrid Nikutta, 46 anni, quattro figli, è la Presidentessa del Consiglio direttivo e di amministrazione della BVG ed ha portato in attivo il bilancio dell’azienda di trasporti, gestendo qualcosa come 1 miliardo di viaggiatori. Con 149 linee di autobus, 22 linee tramviarie, 10 linee metropolitane e 6 traghetti, la BVG è la più grossa azienda di trasporti municipale della Germania. «Berlino è una città in rapida crescita», continua Nikutta, «l’economia si sta sviluppando a ritmo straordinario e in ogni settore c’è bisogno di personale qualificato. Questa è naturalmente una grossa opportunità anche per le donne in ogni settore lavorativo. Dunque, donne, abbiate fiducia in voi stesse!».
Alla BSR, l’azienda di smaltimento dei rifiuti, Tanja Wielgoß, 43 anni, occupa una posizione di estremo rilievo. É presidentessa del Consiglio di Amministrazione e, grazie alla sua guida, l’azienda si mantiene come la più competitiva sui prezzi a confronto con le altre grandi città tedesche. Alla domanda su come vede il futuro panorama imprenditoriale delle donne a Berlino, Wielgoß risponde che, considerando il mutamento demografico, a Berlino e in tutta la Germania ci sarà un bisogno urgente di donne impegnate e ben qualificate e che le donne non si possono permettere di non impiegare questo potenziale. «La nostra esperienza di collaborazione con team eterogenei», spiega Weilgoß, «dimostra che le prestazioni migliorano sensibilmente quando contribuiamo al lavoro con competenze ed esperienze diverse. Berlino in questo è all’avanguardia. Qui abbiamo ciò che altrove è ancora poco diffuso: ci sono asili a tempo pieno e doposcuola. Inoltre, sia per gli uomini che per le donne, abbiamo bisogno, qui come altrove, di nuove tipologie di orari di lavoro».
Aynur Boldaz-Özdemir è arrivata in Germania dalla Turchia a 18 anni senza conoscere il tedesco ed ha cominciato a lavorare come donna delle pulizie. Oggi, dopo circa 30 anni, è a capo di Forever Clean, l’impresa di pulizie da lei fondata con sede a Berlino e filiali a Istanbul e Ankara, che dà lavoro a 400 persone. É stata eletta nel 2011 Imprenditrice Berlinese dell’Anno e nel 2014 ha vinto l’Inklusionspreis, il premio del Forum delle Imprese per la maggiore integrazione delle persone con disabilità nell’economia. Boldaz-Özdemir sostiene che le donne siano manager migliori, perché conducono le loro aziende con maggiore consapevolezza e sostengono maggiormente i lavoratori, fino ad aiutarli nei loro problemi privati.
Segue la stessa ricetta anche Gabriele Köstner, 54 anni, dal 1997 dirigente della Neuköllner Verpackungsspezialisten Müller-Zeiner, azienda specializzata in imballaggi con 150 dipendenti: «do molta importanza all’opinione dei miei collaboratori. É fondamentale fare gioco di squadra senza imporre gerarchie dall’alto».
Nelle imprese di Berlino il numero delle dirigenti sta salendo esponenzialmente: 99 sono le donne che presiedono consigli di vigilanza (erano 93 nel 2010) e 22 le presidentesse e le manager d’azienda, 18 in più rispetto al 2010. A Berlino, insomma, sembra che lo spessore del soffitto di cristallo si stia facendo sempre più sottile.
In copertina Melanie Bähr. Foto © IHK / Oliver Lang
[adrotate banner=”34″]
SEGUI TUTTE LE NEWS SU BERLINO, SEGUI BERLINO MAGAZINE SU FACEBOOK