Come imparare il tedesco in metropolitana sbirciando i messaggi sui cellulari

Ammetto che ho sempre detestato coloro che “scroccano” la lettura del giornale in metropolitana, quelli che impunemente allungano lo sguardo sul mio quotidiano e che per costoro ho sempre sperato esista un’esemplare e diabolica punizione infernale per cui, per contrappasso, saranno costretti a non poter più leggere notizie per l’eternità.

Ciò nonostante, da quando vivo a Berlino appartengo a questa categoria umana: sono una stalker della S-Bahn.

Prima di esprimere severi giudizi però, vorrei poter difendermi ammettendo che la ragione che mi spinge a tale deplorevole comportamento e alla lettura di giornali, riviste nonché di sms, chat e – di preferenza- conversazioni private su ogni sorta di social network, è la mia sete di sapere.
Pur conoscendo il tedesco, pur frequentando corsi di lingua, nonostante serate trascorse con amici berlinesi, le ore al lavoro con i colleghi ecc.. il tedesco parlato resta per alcuni aspetti sconosciuto.
Tuttavia il mio “social deutsch”, il mio vocabolario e le mie conoscenze sintattiche e lessicali si sono arricchiti notevolmente da quando sfrutto le competenze linguistiche e le informazioni private dei miei ignari compagni di viaggio.

Pertanto, essendomi trasformata in una specie di stalker, posso condividere con voi alcune cose che ho imparato su questa –ancora misteriosa- fantastica lingua:

I SALUTI

Esiste circa un milione di modi di salutare: “Hallo”, “Hey” ,“Ahoi” , “guten Morgen”, “guten Tag”, “Gruss Gott” “Servus” , “moin” , “Auf wiedersehen”, “ Wiederschau”, “tschüss”, “ Tschüssi”….
Cambiano per età, genere e provenienza geografica.
Fondamentalmente, ci sono tanti modi per dirsi “ciao” e sbaglierete sempre.

REGIONALISMI

All’inizio vi sembrerà che chiunque sia il vostro interlocutore parli un tedesco perfetto ed impeccabile.
Poi un giorno magari vi capiterà di affrontare un viaggio in metropolitana con un austriaco e un berlinese che cercano di darsi appuntamento per lavoro.
I berlinesi dicono “Boulette” anziché “Frikadelle”, “Eierkuchen” e non “Omelette”, “Pfannkuchen” al posto di “Krapfen”; hanno uno strano modo di dire l’ora e … scopri che dicono “Käse” = Formaggio per dire “Quatsch” = idiozia!
Ma perché?

ABBREVIAZIONI
Gli sms, soprattutto per coloro che hanno avuto i primi telefoni cellulari e hanno vissuto per anni con l’incubo di dovere esprimere qualsivoglia concetto, informazione o opinione in soli centosessanta caratteri, sono il paradiso delle abbreviazioni .
A questo aggiungete che in tedesco esistono anche parole composte di trenta consonati e vocali.
Allora “vielleicht”= forse diventa “vlt”, “und so weiter”= eccetera si trasforma in “usw”…
Alcune le impari e le padroneggi, altre, confesso, le ignoro deliberatamente o le interpreto a mio piacimento.

SLANG

Non sono un’adolescente.
Non sono stata un’adolescente tedesca.
Pertanto studio da un punto di vista socio-etnologico questa macrocategoria di passeggeri, quelli di età compresa tra i quattordici e i diciannove anni, di differente provenienza sociale e culturale, ma comunemente definibili come: pischelli con lo smartphone.
Loro sono lo specchio del Paese, il futuro e allora osservandoli scopri che non sono poi tanto diversi dai ragazzi italiani dotati di connessione internet e pollice opponibile.
Dicono anche “bella zio” = ”Alter”. Terribile!

PROMI

Questa è la ragione principale per cui leggo i giornaletti, riviste o qualsiasi pamphlet becero.
Non possedendo la televisione e non avendo condiviso il background culturale con i miei nuovi concittadini, ignoro chi sia la più parte delle star televisive locali.
Oddio, si può vivere senza, penserete, ma poter aver a disposizione qualche argomento kitsch da tirar fuori davanti a una birra con gli amici, vi farà sentire forse, un po’ più berlinesi.