Le quattro stagioni di Berlino, all’ombra del Muro

Neve

Un freddo da non credere. Gli stivali neri affondano nel bianco emettendo un rumore sordo. L’unico udibile, nonostante la gente per strada che sta andando al lavoro. Le persone sono rinchiuse dentro i cappotti e all’interno di una linea ideale tracciata a tavolino. Su quella linea qualcuno ha poi deciso di costruirci un muro. Ora ci si passeggia di fianco, controllati a vista dai militari.
I muri di casa, caldi e di un altro sapore. I vicini di casa, cordiali, ma non si sa mai.
Il sole oggi non si è visto, nemmeno a Ovest.

L’aria è frizzante questa domenica e le finestre si aprono un po’ più tardi del solito.

Il cinguettio degli uccellini rende piacevole il risveglio. I bambini escono a giocare, gli adulti a godersi il tepore. Si pranzerà insieme oggi. Ognuno porterà qualcosa. La coppia del piano di sopra ha promesso addirittura del vino. Di quello buono.
Si è riso, si è scherzato. È stato davvero divertente. Ma perché quel pazzo ha fatto quell’allusione al regime?
Chissà se hanno passato una bella giornata anche gli zii che stanno ad Ovest.

Quanto picchia oggi, il sole!

Pure la sentinella su quella torretta è tutta sudata. Del resto, con tutto quel cemento intorno… Però lassù forse tira un po’ più d’aria. Sarebbe bello poter andare al lago questo weekend. Prima o poi concederanno pure a noi una macchina.
Si sta facendo sera e per fortuna la temperatura si è abbassata di qualche grado. Una raffica di mitra dalle parti del muro.
Nessuno parla, ad Est.

Sulla strada c’è un tappeto di foglie.

Rosse, verdi, gialle, arancioni… La maestra ce ne ha fatta raccogliere qualcuna oggi in cortile. Persino la mia compagna di banco era contenta, oggi. Da tempo non la vedevo così. Del resto, è da quest’estate che non si sa dove sia sparito suo padre. Era uscito una sera e non è più tornato. Dice.
Il mio babbo invece stasera mi aspetta a casa. Oggi non è di guardia. Gli voglio molto bene. E poi è il più bravo di tutti. Ha persino ricevuto gli onori dal partito pochi mesi fa. È riuscito a fermare un signore che voleva scavalcare il muro.
Perché poi? Si sta così bene qui ad Est.

Quattro stagioni, per quasi trent’anni.

Storie bizzarre, intrecci curiosi. Poi, una sera come tante di un autunno come tanti diventa una data da ricordare. E tutto quello che è stato cambia radicalmente, sia ad Ovest che ad Est. In un attimo. Come tutte le certezze che pensiamo di avere.

Era il 9 novembre 1989.

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FOTO © Raphaël Thiémard CC BY-SA 2.0

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