Cronaca di 10 giorni di pasti in un ospedale tedesco
Sono stata ricoverata in un ospedale tedesco, a Lipsia. Non per un giorno, ma per dieci. Ernia del disco, purtroppo molto acuta. Non l’auguro a nessuno. La mia esperienza? Tutto sommato positiva.
di F.C
Sono stata curata e dimessa nei tempi giusti, che è la cosa più importante e non è mai scontata (consiglio: portate sempre con voi la tessera sanitaria, anche quella italiana. È fondamentale se volete ricevere assistenza in tempi brevi). Differenze con il sistema ospedaliero italiano? Tante e nessuna. Su alcune cose i tedeschi sono più pratici, su altre sono “troppo pratici”. Oltre al fatto che i colleghi non si parlano troppo tra di loro e che a volte ti trovi a rispondere dieci volte in tre ore a identiche domande non sul tuo stato attuale di salute, ma in merito a quello precedente al ricovero (peraltro nel mio caso gli interrogatori erano svolti con un accento sassone di difficile comprensione).
Il cibo negli ospedali tedeschi
Da italiana non potevo che puntare buona parte della mia attenzione sul cibo. Il cibo negli ospedali tedeschi, senza girarci intorno, è terrificante. Anche in Italia non è da stella Michelin, ma qui si esagera. A volte, quando ero particolarmente stanca, ma avevo una pietanza davanti, mi sembrava che il colesterolo mi stesse salutando dal piatto. Cosa si mangia? Dovessi dirlo in tedesco, non potrei mancare la frase «Sauce mit» (Salsa con…). Tutto ha salse e salsine, il cibo ci annega dentro anche se non sempre è una minestra.
Il giorno dell’intervento mi sono, giustamente, dovuta presentare a stomaco vuoto. Dopo l’operazione mi era stato vietato di mangiare fino all’ora di cena (che in Germania per fortuna è fissata alle 18.00), ma verso le 16.00 stavo già morendo di fame. Chiedo allora se posso bere una centrifuga di frutta, ma mi viene nuovamente impedito di ingerire o mangiare qualsiasi cosa. «C’è un menù apposito per te, studiato appositamente per il post-operazione, ma devi aspettare ancora due ore». Finalmente si fa ora di cena. Arriva l’infermiera con il vassoio. La accolgo con un sorrisone che prontamente si spegne. Ecco cosa c’era conteneva il tanto agognato “vassoio”.
Invitante vero? E non avete ancora visto nulla! Ecco una carrellata di foto di alcuni miei pasti durante la permanenza in ospedale!
Beh, che dire: Guten Appetit!
SEGUI TUTTE LE NEWS SU BERLINO, SEGUI BERLINO MAGAZINE SU FACEBOOK
[adrotate banner=”34″]
Tutte le immagini sono: © Elena Brunetti