On. Di Maio (M5S): «Spiego agli italiani di Berlino le ragioni del No al referendum»
Gli italiani all’estero hanno già iniziato a esprimersi sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi che i connazionali in patria voteranno il prossimo 4 dicembre 2016.
Gli espatriati italiani votano per corrispondenza: le schede elettorali dovranno pervenire presso l’Ufficio consolare competente entro e non oltre le ore 16 del 1 dicembre 2016. Sia per i comitati a favore della riforma sia per quelli contrari è periodo di campagna elettorale, e dunque anche nella capitale tedesca. In risposta alla lettera che il premier Matteo Renzi ha inviato agli italiani all’estero per invitarli a votare a favore della riforma costituzionale, il MoVimento 5 Stelle di Berlino ha organizzato un incontro presso lo spazio betahaus del quartiere di Kreuzberg per esporre le ragioni del no a un folto gruppo di italo-berlinesi. L’evento, tenutosi la sera di giovedì 17 novembre 2016, ha visto la partecipazione dei parlamentari Luigi Di Maio, Alberto Airola, Enza Blundo e Roberto Cotti, i quali sono intervenuti contestando la modalità di azione di Renzi: «Siamo qui per incontrare personalmente e guardare negli occhi i nostri connazionali all’estero, vittime delle leggi del premier. La riforma costituzionale Renzi-Boschi modifica 47 articoli della Costituzione italiana, snaturandola completamente».
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L’intervista a Luigi Di Maio
Poco prima dell’inizio del dibattito abbiamo intervistato il Vicepresidente della Camera Di Maio sui contenuti della riforma, sui punti critici per gli italiani all’estero e sui possibili scenari che potrebbero aprirsi dopo il voto del 4 dicembre 2016. «Siamo venuti a Berlino per esporre le ragioni del no perché la capitale tedesca è una città significativa per gli italiani all’estero. Inoltre, poiché quello del 4 dicembre 2016 sarà un referendum senza quorum, ogni singolo voto può fare la differenza» spiega Di Maio. Sono tre i punti della riforma che il Vicepresidente della Camera ha voluto sottolineare come particolarmente critici, soprattutto per gli italiani all’estero: «Innanzitutto questa riforma ci toglie il diritto di eleggere i senatori. In secondo luogo l’immunità parlamentare rimane intatta. Infine gli italiani all’estero non avranno più rappresentanti nel Senato della Repubblica». Le riprese sono di Pasquale Savino.
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