Migliaia di persone in strada a Berlino contro il caro affitti
Importante manifestazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza abitativa nella capitale tedesca. Migliaia di persone in piazza
Sabato scorso (1 giugno) a Berlino si è svolta una manifestazione di protesta contro il caro affitti e la speculazione immobiliare. La mobilitazione è stata organizzata da circa 150 associazioni a tutela dei diritti degli inquilini, che da anni si battono proprio per evitare che il costo degli affitti diventi insostenibile. Lo slogan della manifestazione è piuttosto eloquente: “Die Miete ist zu hoch!“, facilmente traducibile con “L’affitto è troppo alto!”
La manifestazione in dettaglio
La manifestazione, svoltasi nella capitale, è partita alle 14 da Postdamer Platz, dove si è radunato un numero di partecipanti che ammonta a diverse migliaia di unità. Le stime della polizia parlano di 4500 persone mentre gli organizzatori nel celebrare il successo della manifestazione, hanno stimato le presenze sulle 12mila unità.
Il corteo, partito dalla centralissima Potsdamer Platz, si è districato lungo il lato occidentale del quartiere di Kreuzberg, quartiere da sempre al centro delle attenzioni di queste associazioni per il timore dei residenti dell’avanzata della gentrificazione. La prima tappa del corteo è stata Hafenplatz, vicino alla stazione di Mendelsson-Bartholdy-Platz, scelta dai manifestanti per ragioni simboliche. Ma perché i manifestanti hanno eletto Hafenplatz a luogo simbolo della lotta contro la speculazione? Perché pare che proprio in questa zona un investitore voglia demolire un complesso di abitazioni popolari, dove vivono principalmente persone a basso reddito, per fare posto alla costruzione di un edificio di lusso. Dunque è possibile dire che sia stata proprio questa notizia la molla che ha spinto le associazioni a organizzare il corteo.
Corteo che è poi proseguito verso sud, dirigendosi verso Stresemannstrasse, Meringhdamm per fermarsi poi a Platz der Luftbrücke, scelta come sede del raduno finale. Il corteo sarebbe dovuto essere chiuso da un concerto della cantautrice Dora Kehr.
Gli obiettivi della protesta
I manifestanti si sono radunati in Potsdamer Platz avanzando una richiesta di cambiamento radicale della politica abitativa nella città. Le associazioni organizzatrici del corteo hanno chiesto in particolare: a) l’introduzione di un tetto massimo per gli affitti a livello nazionale,
b) il divieto di sfratto forzato, e soprattutto,
c) l’attuazione del risultato del referendum “Deutsche Wohnen & co Enteigen“. Ma a cosa si riferiscono? E’ necessario fare un passo indietro.
Il referendum Deutsche Wohnen & Co Expropriate
Nel settembre 2021 la cittadinanza di Berlino è stata chiamata alle urne per votare la proposta di espropriazione delle società immobiliari private berlinesi. L’associazione che aveva lanciato la consultazione referendaria, da cui ha poi preso il nome il referendum stesso (Deutsche Wohnen & Co Expropriate), proponeva l’espropriazione di queste società e la socializzazione del capitale immobiliare espropriato.
Il principale bersaglio delle associazioni promotrici del referendum è la Deutsche Wohnen, società che detiene la proprietà di circa 110mila immobili nella capitale tedesca.
Ebbene il referendum, nonostante fosse semplicemente un referendum consultivo e non avesse quindi potere di incidere direttamente sulla legislazione, ha suscitato una notevole partecipazione cittadina, stimabile intorno al 76%. L’esito della consultazione referendaria ha sorriso all’associazione promotrice, la cui proposta di esproprio ha raccolto il 57,6% dei consensi tra i berlinesi. Uno studio ha rivelato che in ben 10 quartieri di Berlino su 12 la maggioranza dei residenti si è espressa favorevolmente alla proposta. Dunque il referendum, avendo superato abbondantemente il quorum, viene accettato.
Tuttavia, come avevamo già detto, il referendum era solo consultivo e dunque l’autorità locale di Berlino non era vincolata in alcun modo a tenerne conto. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la rivendicazione del movimento. Il corteo dello scorso giugno rappresenta infatti uno degli strumenti a disposizione delle associazioni per esercitare pressione sulla giunta e costringerla a dare attuazione alla proposta.
Leggi anche: Fine del tetto affitti a Berlino, Deutsche Wohnen: “No a sfratti e arretrati a rate”
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