Perché Lipsia non è la nuova Berlino
di Claudia Panzavecchia*
Nell’ultimo anno i media ci hanno infarcito la testolina con questa diatriba, che all’inizio faceva sorridere, ma adesso anche no, ovvero: Lipsia è la nuova Berlino?. Ci si sono messi proprio tutti: Der Spiegel, Stuttgarter Zeitung, the Guardian, Berliner Zeitung, Zeit online, Il Post (solo per citarne alcuni)… e addirittura il New York Times!
No dico, siamo impazziti?
Leipzig e’ stata promossa così tanto da diventare Hypezig e da li’ ad evolversi in #Hypezig c’è voluto molto poco, ma oggigiorno il cancelletto si mette davanti ad ogni cosa… (pardon, #davantiadognicosa, che non si sa mai che le parole scappino dal cortile e vadano ad invadere il mondo).
Vi ho già persi con la parola Hypezig? No, non c’entra niente con gli hipster. Si, adesso vi spiego meglio.
Hypezig e’ un neologismo inventato da André Herrmann, blogger e opinionista tedesco che ha studiato scienze politiche all’università di Lipsia. Il termine deriva lapalissianamente dalla fusione tra i termini Hype e Leipzig, dove Hype sta a significare il circo mediatico o meglio quell’iperbole mediatica che tende ad esagerare i fenomeni caricandoli allo stremo, ben oltre la realtà dei fatti.
Dicevo dunque, il buon Andre si e’ inventato il termine, ha creato un blog in cui ha raccolto un po’ di articoli che parlavano di questa fantomatica “gara” tra Lipsia e Berlino definendolo come uno strumento per aiutare i giornalisti a velocizzare le proprie ricerche quando devono confrontrare le due città . (ps: il blog e’ stato chiuso da poco, ma ne ha aperto uno nuovo in cui parla di un po’ di tutto, non solo di Lipsia).
Ad ogni modo, il ragazzo mi sta simpatico e l’ho conosciuto tramite quest’articolo, ovvero: Tatort, Tram, Tapiro, la Top 10 dei motivi per non trasferirsi a Lipsia.
Tra le sue motivazioni, troviamo al primo posto il fatto che, il Tatort (storica serie tv poliziesca girata in varie città tedesche, ognuna con il proprio cast di attori e personaggi) di Lipsia sia in realtà girato nella capitale della Sassonia, Dresda.
Nella top 10 ci sono anche: la carenza cronica di Späti (mini-market aperti 24 ore su 24) ed il fatto che i tram siano molto vecchi (ma non conosce la metro B di Roma) ed il fatto che lo Zoo di Lipsia non voglia chiamare Mirko il suo neonato tapiro, più altre questioni legate a vari dettagli della vita quotidiana, dai club alla scena artistica. La considerazione finale? Non abbiamo bisogno di una Lipsia che si creda migliore di Berlino.
Insomma,come dicevo io stessa ad una cara amica poco tempo fa, la quale, guarda caso, vive a Berlino e pure lei è un po’ stufa di queste storie “gonfia-citta’” : Berlino e’ Berlino, Lipsia e’ Lipsia. Semplice. E nessuna delle due ha bisogno di tutta questa fanfara, di alti e bassi in stile allenatore troppo esigente, che poi se a queste due viene un crollo nervoso per la troppa ansia da prestazione, chi le risolleva più?
*Claudia Penzavecchia, a breve in uscita con il blog Ipse Lipsia.
Foto: (Alte Konsum am Bruehl ’09, Lipsia) Z.Munizza, responsabile del progetto di ricerca Berlino Explorer che organizza esplorazioni urbane e guide tematiche alla città.
Se volete scoprire perchè secondo noi Lipsia NON è Berlino e viceversa, vi invitiamo a partecipare all’evento speciale: IndustriekulTour Lipsia.