La Germania ha le migliori università d’Europa per rapporto qualità-costi
Il nuovo report di Times Higher Education (THE) premia la Germania: tra le 200 migliori università d’Europa ben 36 sono tedesche. Meglio fa solo il Regno Unito, addirittura con 46 università. La statistica, però, tiene conto di numerosi fattori che contribuiscono alla qualità della vita accademica: valore dell’insegnamento e delle strutture, tasse, burocrazia, facilità nell’ottenere un visto, connessioni con il mondo del lavoro, fama internazionale. Ebbene, considerando il rapporto tra qualità da una parte, costi e burocrazia dall’altra, la Germania può in qualche modo considerarsi la vera vincitrice di questa speciale classifica: le università tedesche non godono forse dello stesso prestigio di quelle inglesi, ma la loro didattica è comunque eccellente e non soffre dei costi esorbitanti e della burocrazia asfissiante delle sorelle britanniche.
I dati tedeschi e inglesi. Il Regno Unito, come si accennava, gioca la parte del leone: 46 università tra le prime 200, 7 su 10 nella Top 10 assoluta (Oxford, Cambridge, Imperial College, London School of Economics, UCL, King’s College, University of Edinburgh). Anche la Germania, però, non resta a guardare e piazza 36 università su 200, nonché 11 tra le prime 50. Nella Top 10 entra solo Monaco con la Ludwig Maximilian Universität (LMU). La seconda tedesca è l’università di Heidelberg (13esimo posto), seguita a ruota dalla Humboldt Universität di Berlino (15esimo posto) e dalla Technische Universität di Monaco (16esimo posto). A completare la Top 5 delle tedesche concorre la Freie Universität di Berlino (26esimo posto). Tra le berlinesi, troviamo anche la facoltà di medicina della Charitè (100esimo posto), ma non la TU.
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I dati italiani. Se le università dell’Est e del Sud Europa non se la passano affatto bene, bisogna dire che l’Italia non sfigura troppo nella graduatoria, pur non toccando mai vette di eccellenza. Tra le prime 200 università, scorgiamo infatti ben 19 italiane ma la prima, la Normale di Pisa, conquista soltanto il 50esimo posto. Tra le prime 100 troviamo anche un’altra pisana, la Sant’Anna (90esimo posto). Seguono poi l’Università di Trento (110esimo posto), il Politecnico di Milano (114esimo posto) e l’Università di Bologna (118esimo posto). Solo al 128esimo posto La Sapienza di Roma.
Università tedesche sempre più attraenti. Phil Baty, uno dei responsabili di Times Higher Education, ha confermato l’ottimo trend delle università tedesche e ha spiegato come tasse pressoché inesistenti, burocrazia snella e visti accessibili per gli studenti stranieri, coniugati con l‘alta qualità della didattica e della ricerca, le rendano sempre più attraenti, anche per chi arriva dall’estero. Le istituzioni accademiche inglesi, così, nonostante il loro prestigio secolare, stanno perdendo importanti fette di mercato a causa dei loro costi proibitivi (la retta annua ammonta mediamente a 11.612 euro per gli studenti UE, 15.611 euro per gli studenti extracomunitari), della crescente retorica anti-immigrazione e di una burocrazia capillare, mentre sempre più studenti dalla Cina o dall’India scelgono la Germania (o i Paesi Bassi). D’altronde i numeri parlano chiaro: le facoltà tedesche hanno fatto registrare ottimi punteggi in molti item della classifica: nella qualità della didattica, nella proporzione tra studenti e professori, nel numero di ricerche scientifiche citate e nelle connessioni tra università e mondo del lavoro.
Foto di copertina © U. Benz – Technische Universität München