La fotografa che ritrae ragazzi nudi nei bagni dei club di Berlino
Anna-Lena Krause, 21 anni, è una fotografa nata e cresciuta a Berlino, dove studia alla Hochschule für Gestaltung (BTK). La fotografia è una passione che la accompagna da quando era bambina: «Avevo chiesto a mia madre di regalarmi una macchina fotografica. Secondo lei però ero ancora troppo piccola per poterne avere una professionale, quindi mi regalò una macchina analogica usa-e-getta. Iniziai a fotografare con quella e una volta finito il rullino chiesi di poterne avere un’altra. La cosa divenne una specie di tradizione perché da allora mi madre iniziò a regalarmi una macchinetta usa-e-getta ogni mese. Probabilmente è proprio per questo che adoro la fotografia in analogico, che utilizzo per tutti i miei progetti».
The Flesh. Da quasi tre anni Anna-Lena sta lavorando al progetto The Flesh, the poesy of nudes on the club toilets in Berlin (di cui ha parlato anche Vice Germania). Si tratta, come chiarisce il sottotitolo, di una serie di ritratti scattati nelle toilette di alcuni club di Berlino. Come è nata quest’idea? «All’accademia mi era stato chiesto di realizzare un progetto sul nudo. Avevo deciso di non fotografare i miei amici o dei modelli ma di chiedere a degli sconosciuti di posare senza vestiti. Trovo molto interessante vedere come una persona si relaziona al proprio corpo e come decide di mostrarlo a un estraneo. Per farlo, però, avevo bisogno di un luogo dove avrei potuto fotografare sul momento le persone che decidevano di partecipare al mio progetto. Ho pensato quindi di provare a farlo nei bagni di alcuni club di Berlino. Sono arrivata ai locali con una macchinetta usa-e-getta nascosta in borsa e ho passato la sera ad osservare le persone, cercando di non farmi notare da loro. Cercavo qualcuno di interessante, il cui aspetto mi colpisse. Una volta individuato il soggetto andavo da lui, mi presentavo e iniziavo a raccontargli l’idea di The Flesh, chiedendogli se voleva farne parte. Nel caso accettasse andavamo in bagno insieme, gli chiedevo di spogliarsi, mettersi in posa e facevamo la foto. Sono rimasta molto sorpresa dal fatto che finora solo una delle persone a cui ho chiesto di posare mi abbia detto di no».
Photo © Anna-Lena Krause
Hai rivisto o ricontattato le persone che hai fotografato? «Certamente. Quando fotografo qualcuno gli chiedo di darmi il suo indirizzo email, a cui poi invio le foto. La fotografia per me si basa su un rapporto di fiducia tra fotografo e modello, e in un progetto come The Flesh è fondamentale che le persone che si lasciano fotografare possano fidarsi di me. Le persone che scelgo devono dirmi di sì in modo consapevole, nessuno deve essere troppo ubriaco o “distrutto”, non voglio che si pentano delle foto che gli ho scattato. Poi aspetto sempre l’autorizzazione del modello prima di rendere pubblica la foto. Benché siano degli sconosciuti, il rapporto che instauro con le persone che ho fotografato si basa sulla totale collaborazione. Con due dei ragazzi che ho fotografato sono rimasta in contatto, siamo diventati amici e li ho coinvolti in un altro mio progetto Mr. Ree and Miss Tery. In generale, comunque, contatto i soggetti delle mie foto quando devono essere esposte o usate in un articolo, le foto sono mie quanto loro, per cui non le utilizzo se prima non ho avuto la loro autorizzazione».
Photo © Anna-Lena Krause
Hai mai pensato di continuare la serie The Flesh fuori Berlino? «Potrei, ma il risultato sarebbe completamente diverso. Credo che per il luogo e la situazione in cui faccio le foto, questo progetto sia strettamente connesso alla città di Berlino. I soggetti della serie e gli scatti stessi riescono a comunicare quel senso di libertà che si respira qui. Se provassi a fare le stesse foto a Monaco sarebbero completamente diverse, magari belle e interessanti comunque, ma in un altro modo. La relazione che instauro lavorando a The Flesh è breve ma estremamente intensa, le foto nascono proprio da ciò, dalla capacità di approfittare del momento e di creare un rapporto istantaneo e febbrile che subito si conclude. The Flesh non solo parla di Berlino, ma nasce inevitabilmente da questa città».
Photo © Anna-Lena Krause
Photo © Anna-Lena Krause
Photo © Anna-Lena Krause
Photo © Anna-Lena Krause
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Foto di copertina © Anna-Lena Krause