Good Bye, Lenin! ritorna nei cinema italiani e a Berlino per celebrare i 30 anni del Muro
A pochi giorni dal 30esimo anniversario della caduta del Muro torna nei cinema uno dei film cult su Berlino e la sua riunificazione
Good Bye, Lenin! torna nei cinema italiani. Lo fa il 4, 5 e 6 in occasione della settimana in cui Berlino celebra il trentennale dalla caduta del Muro, avvenuta il 9 novembre 1989, ma non solo. Anche a Berlino, al cinema Titania Palast è prevista in questi giorni una programmazione saltuaria (controllate qui giorni e orari). La nuova distribuzione italiana del film è resa possibile dall’impegno di Satine.
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Good Bye Lenin nei cinema italiani
Il film sarà mostrato come evento speciale in vari cinema italiani con proiezioni singole. Vi consigliamo per tanto di controllare la programmazione dei cinema della vostra città per capire dove e quando. Vi possiamo anticipare: lunedì 4 a Roma (Cinema Farnese) e Reggio Emilia (Al Corso). Un’altra occasione per capire dove e quando faranno il film è seguire la pagina FB della casa distributrice Satine.
Good Bye, Lenin! La trama
Firmato da Wolfgang Becker con musiche di Yann Tiersen (che per l’occasione usò anche canzoni già realizzate per Il favoloso mondo di Amelie),Good Bye, Lenin! è, fin dalla sua uscita, anno 2003, un caposaldo di chiunque ami il cinema (europeo) e la storia di Berlino. Vera perla di ironia mista a malinconia, racconta il punto di vista di chi, da “ossie” si ritrovò improvvisamente in una città riunificata senza essersi preparato a dovere. Al centro di tutto vi è Alex. Sua madre, fiera sostenitrice degli ideali socialisti, è caduta in coma poco prima della caduta del Muro. Il suo risveglio, qualche mese dopo, non può essere turbato da notizie stravolgenti e così il figlio decide di non dirle di cosa è successo il 9 novembre. Del resto è ferma a letto, non può muoversi. E così il figlio costruisce un mondo fittizio, fatto anche di finte trasmissioni televisive, per farle pensare che tutto sia come prima. Il “gioco” però non può durare per sempre. I cambiamenti, fatti di liberismo e economia di scala, sono pronti ad insinuarsi dovunque, dai vestiti alle corsie dei supermercati piene di varianti di uno stesso prodotto, passando per pubblicità e quella libertà di espressione che arriva anche a consentire che qualcuno si definisca “neonazista”. Seguire le vicende del film è questo: concedersi da un lato della informazioni di un passaggio storico che spesso non cogliamo nello sconvolgimento dei costumi che potè causare a molti berlinesi, dall’altro, assistere ad una serie di brillanti scene di intrattenimento. Il film fu il trampolino di lancio per la carriera di un allora giovanissimo Daniel Brühl, ora attore affermato internazionalmente tanto da partecipare anche alle pellicole Marvel.
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