Goldrausch ovvero bellissima la mostra collettiva di artiste alla Bethanien di Kreuzberg

A Berlino una mostra da non perdere

Arte può essere, nel senso più rinascimentale ed accessibile del termine, pittura o scultura, nell’età moderna ha portato in grembo altri significati: è divenuta happening, performance, installazioni e ha mostrato al suo pubblico, che insieme a lei si è trasformata, altre centinaia di sfumature. Dall’8 settembre a Berlino, al Bethanien di Kreuzberg, per due settimane, si potrà assistere ad una delle più fantastiche metamorfosi dell’arte, cioè quando essa diventa trans-comunicazione fra mondi diversi, fra modi di esistere e di creare diversi, fra lingue e percorsi  di pensiero lontani fra loro.

Il progetto

Artiste provenienti da tutto il mondo, dopo aver collaborato insieme un anno ad un progetto artistico condotto da “Goldrausch Künstlerinnenprojekt”, si presentano al pubblico berlinese con i loro lavori, frutto della loro personale coscienza artistica ma anche indubbiamente dell’influenza delle une sulle altre. Altra curiosità: come già avrete compreso sono solo artisti del genere femminile. “Goldrausch” infatti, da oltre 25 anni, ospita per i suoi laboratori e progetti didattici unicamente donne, interessandosi a questa realtà molto prima dell’ondata di femminismo che respiriamo oggi la quale, a volte, sembra priva di concreti contenuti semantici. Ogni anno, il programma di professionalizzazione “Goldrausch” guidato da Hannah Kruse, Birgit Effinger e Kira Dell, accetta quindici artiste per il corso.

La selezione

Le partecipanti vengono selezionate da una giuria, che è composta da un diverso gruppo di studiosi d’arte, critici d’arte e artisti ogni anno diversi (quest’anno le iscrizioni scadono il 30 settembre). Per essere accettate, le candidate, devono avere un diploma in arti o, nel caso di artiste autodidatte, devono dimostrare un’esperienza pratica equivalente e aver già partecipato ad esibizione artistiche. Purtroppo, come in altri mondi lavorativi anche in quello dell’arte la figura femminile fa più fatica di quella maschile ad emergere; sicuramente Berlino può considerarsi una piccola oasi felice, anche per le proprie caratteristiche che l’hanno resa nota come una delle città più antidogmatiche e culturalmente egalitarie d’Europa. “Goldrausch” in questi mesi ha fatto crescere le personalità artistiche di queste donne tramite laboratori, con il suo costante supporto organizzativo, facendo conoscere loro mondi berlinesi che le potranno aiutare in futuro nella loro attività artistica. Questa piccola società, composta anch’essa da sole donne, cinque, con l’eccezione di uno stagista, insegna che alla base di un prodotto deve esserci sempre una buona progettazione, un’ottima organizzazione e una forte comunione di intenti fra tutti i partecipanti. Qui l’arte viene intesa come lenta gestazione, è un prodotto sviluppatosi da idee e contenuti concreti prima che da mode culturali  e non viene sputato in faccia allo spettatore per poi essere tragicamente dimenticato nel giro di poche ore, come accade sempre più spesso.

Le artiste in mostra

Un esempio significativo di questa esperienza lo mostra Elisa Duca, performer italiana che vive ormai qui a Berlino da molti anni. Nella sala principale dello “Studio 1”, è possibile vedere una grande rete verde sospesa, che accoglie elementi legati ad ognuno delle artiste che insieme alla Duca in questi mesi hanno lavorato. La rete non è dunque solo un ovvio simbolo di allacciamento fra livelli comunicativi difformi ma diventa un vero e proprio organismo vivente, che si ciba di esperienze altrui e gli danno, nel corso dei giorni, respiro. Questa creatura credo possa essere l’elemento che renda meglio comprensibile cosa sia l’esperienza “Goldrausch”. Oltre all’artista italiana al Bethanien si trovano le foto di architetture e ombre di Laure Catugier, i lavori legati alle migrazioni culturali e al femminismo-intersezionale di Nuray Demir, le sfavillanti tele della brasiliana Figueiredo, le sculture della Kleimann e della Stiegeler, lo studio dei rapporti fra immagini e mass-media di Maria Leon, l’enorme e destabilizzante opera pittorica di Laura Link, la divertente esperienza interattiva di Sophia Mix, il poco conosciuto mondo della sfera privata iraniana di Azar Pajuhandeh, i nuovi ed elaborati ready-made della Premke, le tele di Julia Schramm, i disegni di Saskia Wendland ed infine l’interessante lavoro condotto sugli archivi architettonici polacchi di Maja Wirkus.

Perché andare

“Goldrausch 2017 è una mostra che più che da vedere o semplicemente da visitare sarà più da comprendere e da vivere, tenendo a mente che ogni prodotto di qualità costa fatica creativa e che in una società dove le merci-spazzatura riempiono ogni angolo della nostra vita da consumatori, l’arte può ancora salvarci.

Goldrausch

dal 8 -23 settembre 2017

ogni giorno dalle 11 alle 20

presso lo Studio 1, Kunstquartier Bethanien

Mariannenpl. 2, 10997 Berlin

ingresso gratuito

Evento Facebook

vernissage 8 settembre dalle 19-alle 24

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