banca del cibo

Germania, mensa della carità accetta solo tedeschi con documenti

Nei giorni scorsi sono apparsi dei graffiti anti-nazi sulle porte e sui furgoni del banco alimentare tedesco che ha deciso di non accettare più clienti stranieri.

Un banco alimentare di Essen, città della Renania Settentrionale-Vestfalia in Germania, al momento non accetta più clienti stranieri tra i suoi assistiti. Il capo dell’associazione Jörg Sartor ha dichiarato che «i nuovi clienti del banco potranno essere solo tedeschi fino a quando le proporzioni tra stranieri e tedeschi non saranno riequilibrate». La notizia ha scatenato una polemica nazionale e la politica del banco alimentare in questione è stata giudicata come xenofoba. Nei giorni scorsi sono comparsi graffiti anti-nazi sulle porte e sui furgoni dell’associazione.

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Da gennaio niente più clienti stranieri

Si tratta di Tafel Deutschland di Essen, uno degli oltre 930 banchi alimentari nazionali dell’associazione umanitaria che si occupa di distribuire ai bisognosi cibo che altrimenti verrebbe gettato via perché vicino alla scadenza. Come riporta The Local, lo scorso dicembre il banco alimentare che serve pasti gratuiti ai bisognosi ha preso la decisione di accettare soltanto clienti con carta di identità tedesca a partire da gennaio 2018. Sul sito web dell’organizzazione sono riportate le ragioni della misura: «Garantire un’integrazione ragionevole dopo il drammatico aumento del numero di migranti tra i nostri clienti negli ultimi anni». Il direttore dell’associazione Jörg Sartor ha altresì dichiarato: «Vogliamo che le nonne tedesche continuino a venire da noi». A dicembre 2017 migranti e rifugiati costituivano il 75% dei 6.000 utenti del banco alimentare in questione. Nel 2015 invece solo il 35% dei clienti era costituito da stranieri: «Negli ultimi due anni gli anziani e le ragazze madri tedeschi sono lentamente diminuiti perché scoraggiati del gran numero di giovani uomini stranieri. Alcuni di loro non rispettavano le donne e spingevano le anziane in fila» ha dichiarato Sartor.

Le reazioni e le polemiche

Come riportato dal quotidiano tedesco Die Zeit, Manfred Jabs, presidente delle banche del cibo di Brema e della Bassa Sassonia, ritiene che la decisione di Sartor sia in contraddizione con i principi fondanti dell’associazione. «Stanno discriminando un intero gruppo» ha detto Jabs. Stando a quanto riportato da DW, anche Joachim Stamp, Ministro dell’interno del Bundesland della Renania Settentrionale-Vestfalia, ha dichiarato che «il fattore discriminante dovrebbe essere il livello del bisogno, non il luogo di origine delle persone». Nei giorni scorsi sono apparsi dei graffiti con messaggi anti-nazi sulle pareti della sede del banco alimentare e sugli sportelli dei furgoni dello stesso. «Bambinate» ha dichiarato Jörg Sartor in proposito. «Continueremo ad operare come abbiamo deciso, ma sono preoccupato per i nostri volontari che avranno troppa paura a presentarsi alle distribuzioni di cibo» così il vertice di Tafel Deutschland di Essen in un’intervista rilasciata all’emittente WDR.

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Immagine di copertina: On the line © Alameda County Community Food Bank CC BY-ND 2.0