Cronaca di una sera con una prostituta di Oranienburgerstrasse a Berlino
È Pasqua, a Berlino fa freddissimo, tre giorni prima ha addirittura nevicato per un paio di minuti. Nessuna gita fuori porta, pochi amici rimasti in città, la maggiore parte sono ripartiti per casa (a Berlino. se parliamo di giovani, vivono soprattutto persone che non sono di Berlino), un po’ di soldi in tasca e la voglia di dare una svolta ad una giornata che altrimenti cadrà velocemente nel dimenticatoio.
Nicolas abita a due passi da Rosenthaler Platz e ogni giorno quando torna a casa è costretto a vincere la tentazione di tutte quelle bellissime ragazze che, con un dresscode più che mai riconoscibile (corpetto, pantaloni attillatissimi bianchi o neri a seconda della giornata, tacchi a spillo, capelli curatissimi e fisici da modelle) cercano di convincere i tanti uomini, soprattutto quelli con l’aria da turisti, che passeggiano per Oranienburgerstrasse dalle cinque del pomeriggio in poi. Sono ragazze giovanissime, il ricambio è frequente, ma la media della loro bellezza rimane sempre altissima. Potranno sembrare un po’ volgari, così truccate alla perfezione e con un look adamitico perfetto per mettere in evidenza le loro curve, ma non c’è un uomo etero che anche solo per una frazione di secondo un pensierino sopra non ce lo faccia. Nicolas non è mai andato con le prostitute, non ha mai pensato di andare al celebre Artemis di Berlino, nè di recarsi presso uno di quei tanti centri massaggi thai 24 ore su 24 che spesso sono ben più di un un paio di energetiche carezze sulle spalle. Sa bene che qui a Berlino la prostituzione è legale e che di posti puliti e signorili dove andare quando si ha questo desiderio ce ne sono tanti, però quelle ragazze gli fanno sangue e almeno è sicuro che andando con una di loro avrà a che fare con uno di quei corpi che poche volte si ha la fortuna di vedere nudi. Dopo aver percorso due volte tutta Oranienburgerstrasse arriva la scelta. Si avvicina ad una ragazza bionda che si potrebbe anche definire con la faccia d’angelo, se la professione che svolge non facesse sembrare quest’affermazione intrisa di una grossolana ironia.
-Ho ottanta euro, che possiamo fare?
-Per cinquanta un lavoro di bocca nel parco, per ottanta invece la stessa cosa, ma in un appartamento qui vicino. In entrambi i casi, si ha solo un colpo a disposizione e quarantacinque minuti massimo.
Vada per l’appartamento, a due passi da Auguststrasse. Per curiosità Nicolas chiede che avrebbe significato il parco, e Maggie, questo il nome d’arte della ragazza, gli spiega che c’è una parte del vicino Monbijoupark dove lei e le sue colleghe possono darsi da fare lontano da occhi indiscreti. Nicolas però è un po’ teso e preferisce trenta euro di più per stare un po’ tranquillo.
Arrivano in un piccolo appartamento. Nessun lenzuolo sul letto.
-Mettiti pure a tuo agio, nei tuoi 80 euro è compreso anche un drink, ma se vuoi che io beva qualcosa con te sono venti euro di più”
-Grazie no, penso che berrò da solo
-Ricordati che non mi puoi toccare da nessuna parte
-Si, l’avevo capito
-Se vuoi toccarmi le tette sono 150 euro in più
-Hai delle belle tette però no, vabbeh, la prossima volta
-Sei sicuro che non vuoi una cosa un po’ più rilassante? Così non trovi che sia tutto un po’ troppo diretto?
-Che intendi?
-Se vuoi, con 100 euro in più mi posso fare una doccia davanti a te
-No, sarebbe bello, ma spero per te che comunque prima del nostro inconto una doccia te la sia fatta
-Come vuoi te. Ricordarti comunque che facciamo tutto con il preservativo
-Sì, lo immaginavo
-Se vuoi che tutto questo sia solo l’inizio di un qualcosa che poi diventi qualcos’altro sono 350 euro in più
-Ehm, no, penso che mi vada bene così
-Spogliati
Nicolas si spoglia. Lei, guardando ciò che rimane sotto le mutande
-Ah, ma sei circonciso! Sei ebreo?
-No
-Non che io sia razzista eh, era solo così per chiedere
-Non c’è problema
-Ok iniziamo, sono le nove e dieci, alle nove e cinquantacinque massimo tu te ne vai
-Va bene, ho capito, penso che ce la possa fare, grazie
Ore nove e cinquantacinque
Ragazza: – Non ti preoccupare capita
Nicolas: – Non mi preoccupo, è che non c’era l’atmosfera giusta
Ragazza: – Io te l’avevo detto che era meglio mettersi prima un po’ più a nostro agio con una doccia o qualcos altro…..
Noclas: – Ecco, forse se non me lo dicevi era meglio.
Domenica 8 Aprile. Ore 22. Nicolas si dirige verso casa con tre considerazioni. La prima è che non pensava che andare a puttane fosse così difficile, la seconda, più consolatoria, è che d’ora in poi ogni volta che tornerà a casa non dovrà lottare contro sè stesso per resistere alla tentazione di lasciarsi svuotare il portafoglio da una delle bellissime sirene su cui da anni fantasticava e la terza è che non dimenticherà mai la pasqua del 2012. Dopotutto, non era uscito di casa per questo?
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FOTO: © Kohlmann.sascha CC BY SA 2.0
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