«Come ho perso 70 chili in quattro anni e ho realizzato il mio sogno di pedalare dal Friuli a Berlino»
Mauro Buoro, 59 anni, è un ciclista amatoriale che ha percorso migliaia di chilometri in mountain bike per combattere l’obesità.
La sua ultima impresa è stata raggiungere Berlino partendo da casa di mio figlio a Cervignano, nel Friuli. Il giorno del suo arrivo nella capitale tedesca è passato a trovarci in redazione, e ci ha raccontato la sua storia.
La scelta di dimagrire
«Quattro anni fa pesavo 151 chili. Non solo non mi sentivo a mio agio con il mio corpo, ma avevo anche problemi di salute. Soffrivo di esofagite, fibrillazioni, apnee notturne. Prendevo pastiglie tutti i giorni. Il mio medico mi mise in guardia, dicendo che se non avessi perso peso il mio stato sarebbe peggiorato sempre di più, specialmente dopo i 60 anni. Un giorno mio figlio Michele mi disse che stava per sposarsi. Questo, e la nascita della mia nipotina Denise, mi dettero la motivazione che mi mancava. Anche la passione della bicicletta è stata merito di mio figlio. Abbiamo iniziato a fare qualche giro insieme, mi sono innamorato di questo sport un chilometro dietro l’altro».
In giro con la bicicletta
«Le prime uscite in bicicletta le ho fatte a Perteole, frazione di Ruda, il paese dove vivo. Allenandomi con costanza sono arrivato a fare anche 240 km in un giorno. A quel punto ho pensato che potevo provare ad andare più lontano. Nel 2014 sono arrivato a Milano in sei giorni, con una media giornaliera di 80-90 km. Pesavo ancora 124 chili, è stata una vera impresa. L’anno successivo ho raggiunto Roma, in cinque giorni. Nel 2016, infine, sono andato in vacanza in Australia, a trovare mio cognato. Mi hanno procurato una bici da corsa con cui ho girato le più belle spiagge della zona di Sydney».
Il sogno di Berlino
«Quest’anno ho deciso di realizzare il mio sogno: arrivare in bicicletta a Berlino, città che mi ha sempre affascinato per la sua storia. Il muro, Alexanderplatz, erano come un mito per me. Però si parla di quasi 2000 chilometri. Mio figlio non voleva che andassi da solo, mi ha seguito ogni giorno con la macchina. Questi chilometri sapevo di averli nelle gambe, ma non è stato facile. Ho avuto un giorno di crisi nella zona di Bayreuth, è tutto un su e giù e non si vede mai la fine. Ma ho superato l’ostacolo e sono arrivato nella capitale».
La dieta da ciclista
«L’anno scorso, in Australia, ho iniziato a seguire una dieta che elimina il più possibile gli zuccheri e i carboidrati. Li mangio solo a pranzo, e in piccole quantità. A cena solo verdure e carni bianche. La Coca-Cola non la bevo da anni. E’ una dieta che seguo sempre, non solo quando vado in bicicletta; ma oggi (venerdì 11 agosto 2017, ndr) per festeggiare il mio arrivo a Berlino voglio mangiare un po’ di carne alla brace».
I risultati
«Dopo quattro anni sono andato giù di 70 chili. Mi sento come se avessi “perso un fratello”. Ho risolto quasi tutti i miei problemi di salute: esofagite, fibrillazioni, apnee notturne. Tutto scomparso. Prendo solo una pastiglia ogni quattro giorni. Andare in bicicletta mi ha salvato la vita. Adesso mi considero a tutti gli effetti un atleta. Quando tra tre anni andrò in pensione (sono operaio in una fabbrica di sedie) aumenteranno anche i chilometri. Inoltre ricevo molte attenzioni per la mia attività. La mia pagina Facebook, curata da mio figlio Michele, è molto seguita. Ho uno sponsor. In tanti mi scrivono e mi sostengono. Sono stato intervistato da iMagazine e dal Messaggero Veneto. E’ qualcosa a cui non sono abituato, e se devo essere sincero mette anche un po’ di paura».
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