Fuori (Boxhagener Platz, la poesia)
Fuori (Boxhagener Platz)
L’annuncio è dato dal gruppo di zingari che suona per strada,
tromba, chitarra, addirittura il tamburo,
dovremmo affacciarci alla finestra e lanciargli qualche moneta,
non c’è giorno di primavera senza musica
e non c’è musica senza di te
Al bar all’angolo, davanti alla piazza,
una coppia si osserva, sorride, si stringe la mano,
lì accanto, in futuro, fra uno o due anni chissà,
forse ci sarà qualcuno nel passeggino curioso ad osservare i loro, i nostri cappuccini.
Ma è ancora presto per lui, ci sarà tempo per il caffé
Al mercato il signore del miele prepara il banchetto,
con telo e bastoni cerca di fissare l’ombra su cui allestire il suo assortimento,
barattoli e aromi per ogni desiderio.
Fa caldo, ma è ottimista per la giornata
il miele non vive le stagioni
e anche oggi è balsamo per le nostre voci del mattino
Arance, che voglia di una bella spremuta.
Ci saranno ancora quei due turchi con la pressatrice?
E ci sarà anche il melograno?
Fiori, gerani, bambini che giocano intorno alla fontana,
Dovremmo uscire, guardare, assaggiare, lasciarci prendere e guidare dalla voglia di primavera,
ma ecco i tuoi occhi e il tuo sorriso accanto al cuscino.
E quanto è bello fare l’amore quando fuori c’è il sole.
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