Berlino, un’app per denunciare disagi e infrazioni in città. I critici: incentiva gli spioni
Si chiama Ordnungsamt Online ed è la nuova app messa a disposizione dal comune di Berlino per denunciare direttamente dal proprio smartphone problemi, disagi, disservizi causati dai cittadini. È scaricabile dal 1 luglio scorso e già funziona a pieno regime. Secondo alcuni si tratta di un’ottima idea per facilitare la comunicazione con l’amministrazione e per migliorare gli spazi urbani berlinesi. Altri, però, sottolineano come la possibilità di denunciare comportamenti scorretti alle autorità potrebbe finire più che altro per favorire la delazione e il proliferare di Petzen, l’equivalente del nostro spione.
Come funziona. La nuova app Ordnungsamt Online è utilizzabile sia su sistema Android che iOS e può dunque essere scaricata dai rispettivi App-Store. Una volta installata, permette di segnalare alle autorità numerosi tipi di piccoli disservizi quotidiani. Immondizia scaricata in strada, rumori molesti, parcheggi selvaggi: sono sono alcuni degli esempi proposti dall’amministrazione berlinese in fase di presentazione del progetto. La denuncia può avvenire anche in forma anonima. Chi però vuole seguire l’iter della vicenda fino in fondo deve comunicare almeno il proprio indirizzo e-mail. Si riceverà così un numero di pratica e un aggiornamento sull’eventuale risoluzione del problema. L’app interagisce anche con Google Maps e il GPS permettendo di indicare il punto preciso dove si è verificato il problema. È infine possibile documentare l’accaduto allegando una foto alla descrizione dei fatti.
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Incentivo alla delazione? Ordnungsamt Online non è però piaciuta a tutti. Sono in molti a temere che la facilità della denuncia e la possibilità di effettuarla anonimamente costituiscano un incentivo alla delazione e che alcuni magari ne approfittino per danneggiare qualche vicino particolarmente inviso. Il quotidiano Süddeutsche Zeitung, poco più di un mese fa, pubblicava un editoriale dal titolo Mein Nachbar, die Petze (il mio vicino, lo spione), dedicato in realtà a un altro portale che sta facendo discutere non poco la capitale tedesca: quello ideato dal comune di Berlino per raccogliere le denunce di violazioni al divieto di affitto per le case vacanze, la cosiddetta “legge anti-airbnb” in vigore da maggio. Finora sono più di 2.000 i vicini zelanti che hanno riportato casi di affitti illegali. In una città come Berlino, storicamente sensibile al tema delazione (gli spioni giocarono un ruolo decisivo nel regime nazista e nella costruzione del sistema di repressione della SED durante la DDR), il dibattito resta acceso.