Ascoltare il suono del buio: a Berlino vanno di scena le (italiane) Lezioni di tenebra
*di Maria Severini
Di fianco all’ingresso principale dello Schillertheater, che ospita ormai da tempo l’Opera di Stato di Berlino, c’è uno spazio – chiamato Werkstatt – adibito solo alla musica contemporanea. Uno dei lavori proposti nella stagione 2013/2014 è quello di una compositrice italiana, Lucia Ronchetti. Nata a Roma nel 1963, con alle spalle una formazione cosmopolita, Lucia Ronchetti, come talvolta accade, è più nota all’estero che nella penisola. “Lezioni di tenebra”, prima assoluta nel 2010 sempre a Berlino ma al Konzerthaus, torna nella capitale tedesca dopo un lungo peregrinare (Roma, Berlino, Salisburgo, Hannover).
Il lavoro della Ronchetti è “uno studio sulle metafore del buio e della cecità”, che prende spunto dalla rivisitazione del mito di Giasone proposta da Giacinto Andrea Cicognini (1606-1650) per l’opera di Francesco Cavalli, Il Giasone. Cicognini, fiorentino di nascita, fu un noto e prolifico drammaturgo: la sua produzione drammatica è davvero ricchissima. Al centro della rivisitazione della Ronchetti c’è la relazione amorosa tra Giasone e Medea, che si sviluppa priva del contatto visivo: si amano nell’ombra, senza riconoscersi, senza vedersi.
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