La Germania supera il Giappone: è il primo creditore al mondo
La Germania prende il comando della classifica dei Paesi creditori. Tokyo scende al secondo posto, terza Pechino
Dopo oltre 30 anni di dominio giapponese, la Germania diventa il primo creditore globale, con 3.780 miliardi di dollari di Patrimonio Netto sull’estero. Un titolo che rinforza l’immagine economica di Berlino dopo il biennio di recessione. Ma dietro questo traguardo si celano potenziali sfide da non trascurare
I numeri del primato della Germania
Il confronto tra Germania e Giappone si basa sulla differenza tra le rispettive quote del Patrimonio Netto sull’estero (PNE). Si tratta di un indicatore economico che riflette la differenza tra ciò che un Paese possiede all’estero e ciò che deve al resto del mondo. Stando ai dati del Ministero delle finanze giapponese, dal 2019 al 2024 Tokyo ha registrato una crescita del 46% del suo PNE, per un totale di 3.730 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, la Germania ha registrato un incremento del 90%, arrivando a quota 3.780 miliardi di Patrimonio Netto sull’estero. Medaglia di bronzo per la Cina, che chiude il 2024 con un PNE di 3.300 miliardi, con un balzo in avanti del 122% rispetto al 2019. Numeri alla mano, Pechino sembrerebbe esser candidata a diventare la prossima competitor di Berlino.
Le ragioni del risultato tedesco
Secondo la stampa tedesca, il primato della Germania come creditore mondiale è soprattutto legato a un’economia fortemente export-oriented: la Germania esporta più di quanto importi, generando un avanzo che si trasforma in crediti verso l’estero. A ciò si aggiungono le massicce quote di investimenti diretti esteri (IDE) e investimenti di portafoglio. I primi sono operazioni che generano entrate regolari (apertura di stabilimenti, filiali o l’acquisizione di aziende estere). I secondi riguardano l’acquisto di titoli stranieri (inclusi molti titoli di Stato italiani, sebbene la loro entità esatta non sia pubblicamente nota). Infine, anche il rafforzamento dell’euro rispetto allo yen ha contribuito al sorpasso sul Giappone.
Le possibili sfide per Berlino
Come sottolineato dal capo economista della Commerzbank, l’ingente quota di capitali detenuta in altri paesi espone la Germania all’instabilità politico-economica degli stessi. Un motore economico tedesco forte è un’ancora di stabilità per l’Eurozona. Inoltre, bisogna tenere conto delle possibili tensioni interne all’UE, data la differenza dicotomica tra una Germania super-creditrice e altri paesi membri fortemente debitori. Per ultima, ma non meno importante, la politica dei dazi di Trump, il quale da sempre attacca la Germania ritenendo eccessivi i suoi avanzi commerciali.
Il sorpasso sul Giappone segna un traguardo simbolico, che tuttavia non basta. Per la Germania è ora cruciale rilanciare la propria economia in affanno e tornare ad essere la locomotiva d’Europa.
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