Berlino, polizia rincorre in forze bambino con bandiera palestinese
È tornato virale un video in cui un bambino viene inseguito e portato via dalla polizia mentre sbandierava la bandiera palestinese
L’atto, avvenuto a Breitscheidplatz solleva preoccupazioni per la violenza crescente della polizia, che ha reagito con un’azione sproporzionata nei confronti di un manifestante innocente, alimentando il dibattito sulla repressione delle proteste pro‑Palestina.
Un video che ha suscitato indignazione
È tornato virale un video che ritrae l’inseguimento e la detenzione di un bambino di undici anni da parte della polizia tedesca a Breitscheidplatz, una delle piazze principali di Berlino, nota anche per il tragico attentato del 2016. Il bambino, che stava partecipando a una manifestazione pro‑Palestina, sventolava la bandiera palestinese, un atto che ha scatenato una reazione immediata e violenta da parte delle forze dell’ordine.
Il ragazzo, dopo essere stato trattenuto per circa novanta minuti, è stato rilasciato e riconsegnato al padre. Il video dell’incidente, girato da vari partecipanti e spettatori, è rapidamente diventato virale sui social media, sollevando interrogativi sulla gestione delle manifestazioni e sull’uso della forza da parte della polizia.
Un episodio che si inserisce in un contesto di crescente repressione in Germania
L’incidente di Breitscheidplatz non è un caso isolato. La Germania sta vivendo un periodo di crescente repressione delle manifestazioni pro‑Palestina, e questo episodio si inserisce in una serie di altri eventi simili che hanno avuto luogo negli ultimi anni.
Ad esempio, a giugno 2024, un altro bambino di sette anni, che portava la bandiera palestinese sulle spalle del padre, aveva vissuto un episodio di violenza da parte di un agente di polizia.
Inoltre, durante una manifestazione in solidarietà con le donne palestinesi l’8 marzo scorso, la polizia ha usato la forza anche contro alcune manifestanti.
Questi fatti sollevano preoccupazioni non solo per l’uso eccessivo della forza, ma anche per il trattamento di persone vulnerabili come donne, bambini e giovani che partecipano a manifestazioni pacifiche. La questione riguarda non solo la gestione della sicurezza, ma anche i diritti civili e la libertà di manifestazione.
Il contesto politico e le implicazioni più ampie
Il trattamento violento dei manifestanti pro‑Palestina solleva anche questioni più ampie legate alla politica estera e alla memoria storica della Germania. La storia del paese, segnato dal passato bellico e dal rapporto con il popolo ebraico, potrebbe influenzare la sua risposta alle critiche verso lo Stato di Israele.
In Germania, dove le leggi contro l’antisemitismo sono particolarmente rigorose, le manifestazioni contro Israele rischiano di essere percepite come minacce alla sicurezza, confondendo le critiche legittime alle politiche israeliane con l’odio verso gli ebrei.
Dobbiamo distinguere le manifestazioni politiche contro le politiche israeliane da quelle che si spingono verso l’antisemitismo, eppure la reazione delle forze dell’ordine a queste proteste rischia di limitare la libertà di espressione e di incorrere in abusi di potere.
Sebbene la Germania si presenti come un baluardo dei diritti umani, è necessario un maggiore impegno nel tutelare il diritto di protesta senza ricorrere a violenza e repressione ingiustificate.
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