Berlino fa un passo indietro sui diritti umani: tagliati i fondi per le ONG del Mediterraneo
Il governo tedesco interrompe i finanziamenti alle missioni di soccorso nel Mediterraneo. Dure le critiche di ONG e opposizione
Nel bilancio tedesco del 2025 c’è stata una significativa riduzione dei fondi per le ONG del Mediterraneo e la cooperazione allo sviluppo in Paesi Terzi. Secondo le ONG, questa misura non farà altro che aggravare la situazione. Ad oggi, la tratta Africa-Europa attraverso il Mediterraneo rappresenta una delle rotte più pericolose per i migranti.
Il Governo tedesco difende la decisione
Il Ministro degli esteri tedesco, Johann Wadephul, ha recentemente affermato che la decisione del governo sia stata corretta. Secondo le dichiarazioni di Wadephul, non è compito del Ministero degli Esteri finanziare le ONG del Mediterraneo. Il precedente governo aveva stanziato ingenti fondi per le ONG che prestano soccorsi ai migranti nella tratta Africa-Europa. Allora, alla guida degli Esteri c’era Analena Baerbock, volto di spicco dei Verdi. Secondo alcuni funzionari dell’attuale governo tedesco, le operazioni di soccorso delle ONG incoraggerebbero le persone a intraprendere viaggi rischiosi. Tuttavia, il parere degli esperti è chiaro: i flussi migratori sono dovuti alle emergenze economiche e umanitarie dei paesi di origine. In questo senso, le politiche di chiusura dei paesi di destinazione, tra cui la Germania, non avrebbero un effetto deterrente.
La reazione dell’opposizione
Secondo alcuni membri dei Verdi, lo stop ai fondi per le ONG aggraverà la crisi umanitaria nel Mediterraneo, con i migranti partenti dall’Africa a pagarne le tragiche conseguenze. Secondo l’International Organization for Migration (IOM), nel 2024 quasi 2500 persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per arrivare in Europa. Stando ai dati ufficiali, l’anno scorso la Germania ha stanziato 2 milioni di euro per ONG come SOS Humanity, Sea Eye e SOS Mediterranee. Questa politica aveva ricevuto forti critiche dal governo italiano di Meloni e dal leader della CDU Friedrich Merz. Infatti, l’attuale cancelliere ha promosso una forte stretta sulle politiche migratorie tedesche sin dall’inizio del suo mandato.
La dura critica delle ONG
Non è tardata ad arrivare la reazione delle ONG. Il Presidente di Sea Eye, Gorden Isler, ha duramente criticato la politica del governo tedesco, giudicando questa decisione come catastrofica. Infatti, circa il 10% dei finanziamenti totali per Sea Eye proveniva proprio dalla Germania. Di conseguenza, il provvedimento inevitabilmente bloccherebbe le navi delle ONG nei porti, impendendo loro di prestare soccorso in casi di emergenza. Sea-Eye stima che, dal 2015, le ONG abbiano contribuito a salvare circa 175.000 vite.
Il taglio dei fondi segna uno dei primi (e già annunciati) passi indietro della politica migratoria tedesca. Le conseguenze, come denunciano le ONG, ricadranno sui migranti, sempre più esposti ai pericoli del Mediterraneo.
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