“Se brucia Gaza, brucia Berlino”. Ignoti mettono a fuoco liceo della capitale tedesca

A Berlino le proteste a sostegno di Gaza non si fermano. Un altro attacco alle strutture pubbliche della Capitale

Sembra che ancora una volta le proteste per Gaza abbiano colpito le strutture pubbliche di Berlino. Nelle primissime ore del mattino di domenica 14 luglio un liceo berlinese è stato trovato in fiamme dalla Polizia di Stato. Il liceo in questione è il Tiergarten, obbligato quindi a chiudere nei giorni successivi. A dare la notizia è stato proprio l’istituto, che lo ha comunicato attraverso il suo sito ufficiale.

Secondo le dichiarazioni pubblicate sul Berliner Zeitung, l’incendio sarebbe partito da una stanza già danneggiata. Quello che potrebbe a primo impatto essere ricondotto a un malfunzionamento tecnico, secondo la polizia è invece riconducibile alle proteste relative al conflitto in Medio Oriente. In particolare sono saltate all’occhio diverse scritte, tra cui “Se Gaza brucia, Berlino brucia”. La Polizia sta adesso indagando per trovare i possibili responsabili dell’attacco per poi prendere le giuste reazioni.
Non è la prima volta che una struttura pubblica di Berlino viene colpita dalle proteste. In passato era già accaduto più volte, in particolare ricordiamo l’attacco alla sinagoga di Berlino dello scorso ottobre.

Gli attacchi a Berlino

La Senate Education Administation ha condannato con fermezza l’attacco incendiario, definendolo non solo un danno materiale ma anche un attacco al cuore della società. L’attacco ha lasciato un segno profondo nella comunità scolastica del liceo Tiergarten.
La chiusura della scuola per i due giorni necessari per valutare i danni e garantire la sicurezza sono stati accettati per l’inizio imminente delle vacanze estive, nonostante ciò l’interruzione ha comunque impattato sugli studenti e sulle loro famiglie. In questo clima di incertezza, emerge nuovamente la necessità di  garantire che le scuole rimangano luoghi sicuri e accoglienti per tutti.

Negli ultimi mesi, Berlino ha vissuto numerosi attacchi legati alla crisi di Gaza, riflettendo tensioni globali a livello locale. Uno degli eventi più gravi è stato l’incendio doloso alla sinagoga di Berlino nell’ottobre 2023, che ha scosso la comunità ebraica e messo in luce un preoccupante aumento dell’antisemitismo. Questo episodio non è un caso isolato, e ha creato un clima di paura e incertezza nella capitale tedesca. Le autorità locali hanno intensificato le misure di sicurezza e lavorano per di promuovere la tolleranza e la convivenza pacifica.

La situazione in Europa

Gli studenti di varie università europee si sono mobilitati per manifestare il proprio dissenso per il conflitto di Gaza, occupando aule e strutture, chiedendo la fine delle collaborazioni con le istituzioni israeliane.

In Olanda, centinaia di manifestanti hanno protestato presso l’Università di Amsterdam, affrontando interventi della polizia che ha rimosso le loro tende e li ha caricati con i manganelli. Proteste simili si sono verificate anche all’Università di Utrecht e all’Università tecnica di Delft.

In Germania, circa 50-60 persone hanno occupato un’aula magna all’Università di Lipsia, mentre alla Libera Università di Berlino la polizia ha sgomberato una manifestazione e arrestato alcuni partecipanti per incitamento all’odio e violazione di proprietà privata.

In Francia, la polizia è intervenuta due volte all’Istituto di studi politici di Parigi per disperdere circa 20 studenti barricati nella sala principale, permettendo lo svolgimento degli esami. Alla Sorbona, circa 100 studenti hanno occupato un anfiteatro e la polizia ha effettuato 88 arresti.

Le proteste si sono estese anche in Svizzera, con occupazioni presso le università di Losanna, Ginevra e Zurigo. L’Università di Losanna ha dichiarato di non vedere ragioni per interrompere le relazioni con le università israeliane, come richiesto dai manifestanti.

In Austria, decine di manifestanti si sono accampati presso l’Università di Vienna, montando tende e appendendo striscioni. Le proteste, diffuse in diverse città europee, riflettono le crescenti tensioni internazionali e il forte impegno degli studenti per la causa palestinese.

Anche in Italia ci sono state numerose proteste nelle principali città universitarie del paese. Anch’essere fermate dalle forze dell’ordine con manganellate e violenze.

Si tratta di un chiaro segnale di preoccupazione da parte di alcuni gruppi di cittadini europei, ma soprattutto una vera e forte richiesta di intervento da parte dell’Europa nel conflitto di Gaza.

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Immagine da: Pixabay