Schumacher: foto rubate, tre arresti per ricatto alla famiglia

Ricatto milionario a Schumacher con foto rubate: al via il processo contro gli accusati

Almeno tre uomini avrebbero pianificato un ricatto milionario alla famiglia di Michael Schumacher, utilizzando foto e video rubati dell’ex pilota di Formula 1, vittima di un grave incidente sulle Alpi francesi anni fa. Ora la vicenda del ricatto approda in tribunale. Secondo l’accusa, uno dei principali sospettati, che ha lavorato fino a marzo 2021 come addetto alla sicurezza della residenza svizzera di Schumacher, avrebbe avuto accesso a file fotografici e video privati del campione iridato. Durante il suo incarico, avrebbe utilizzato questo materiale per portare avanti il ricatto milionario, come riferito dal tribunale. Ora dovrà rispondere al processo a dicembre di concorso in tentata estorsione, furto di dati sensibili e violazione della privacy. Purtroppo questo è solo l’ultimo dei tentativi di ricatto subiti dalla famiglia del sette volte campione mondiale.

 

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Il tentativo di estorsione

Un cinquantatreenne di Wuppertal, Y.T., insieme al figlio trentenne, è considerato il principale responsabile del tentativo di estorsione alla famiglia Schumacher. Secondo i pubblici ministeri tedeschi, i due avrebbero chiesto 15 milioni di euro per non pubblicare sul dark web foto e video privati dell’ex pilota. Gli investigatori hanno sequestrato due hard disk e quattro chiavette USB, contenenti immagini e video registrati sia prima che dopo il grave incidente sugli sci del 2013, che ha stravolto la vita di Michael Schumacher.

Il principale sospettato, avrebbe contattato più volte la famiglia Schumacher la scorsa estate, minacciando di pubblicare foto private se non avessero pagato. Nel frattempo, l’ex guardia del corpo della famiglia avrebbe digitalizzato e venduto i file privati a Y.T. e a suo figlio per una somma a sei zeri. Secondo gli inquirenti, i due uomini inviavano file alla famiglia da una mail non rintracciabile per dimostrare di avere accesso a documenti privati su Schumacher, usandoli come parte della minaccia. Le autorità svizzere hanno quindi segnalato il caso, avviando le indagini che hanno portato all’arresto dei sospettati.

Dramma senza fine

Non è la prima volta che la famiglia Schumacher finisce nel mirino di tentativi di estorsione. Nel 2017, un uomo di 25 anni era stato condannato dal tribunale di Reutlingen, nel Baden-Württemberg, per aver ricattato Corinna Schumacher, chiedendole 900.000 euro e minacciando ritorsioni sui figli in caso di mancato pagamento. L’uomo aveva inviato la richiesta via e-mail, utilizzando il suo vero numero di conto bancario, e per questo era stato condannato a 21 mesi di reclusione con la condizionale. L’episodio si inserisce in un contesto già difficile per la famiglia del sette volte campione di Formula 1. Nonostante tutto, Corinna e i figli hanno sempre cercato di proteggere Michael, soprattutto dopo il grave incidente sulle Alpi francesi, che gli ha provocato danni cerebrali permanenti.

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Photo Cover: © Ferrari – Pixabay CC0