L’ultradestra tedesca punta sempre più a conquistare i russi emigrati in Germania negli ultimi trent’anni
La comunità di russi emigrati è diventata un pubblico di riferimento per l’ultradestra tedesca
Il recente successo alle ultime elezioni regionali negli stati federali dell’ex Germania Est rappresentato da Alternative für Deutschland è anche la storia di un successo: la propaganda dell‘ultradestra tedesca funziona bene non solo tra i nostalgici della DDR, ma anche tra chi ha origini russe.
Negli ultimi trent’anni, la demografia della Germania è stata infatti significativamente influenzata dall’immigrazione di cittadini di origine russa, un gruppo che include non solo immigrati recenti ma anche i cosiddetti “russiandeutsche” rimpatriati dall’ex Unione Sovietica. Oggi, questa minoranza è oggetto di crescente attenzione da parte dei gruppi dell’ultradestra tedesca, che la considerano un potenziale bacino elettorale. Il fenomeno solleva preoccupazioni in merito all’integrazione e al senso di appartenenza dei russi emigrati in Germania, i quali rischiano di essere strumentalizzati a fini ideologici.
Esodo della popolazione russa in Germania?
Secondo Politico.eu, a partire dal 1991 sarebbero oltre 2,5 milioni i migranti giunti in Germania dai territori dell’ex URSS di etnia russa. La maggior parte di essi ha mantenuto un forte legame culturale con la madrepatria, per via soprattutto del ruolo dei media russi. Ad esempio, la russa “Russia Today” è molto popolare tra i russi di Germania, fornendo notizie e punti di vista allineati alla politica estera di Mosca. Tuttavia, è proprio attraverso questi canali mediatici che si manifesta la propaganda politica dell’ultradestra, che cerca di posizionarsi come l’unica forza capace di difendere i valori “tradizionali” e “conservatori” cari a molti emigrati russi.
Il ruolo della AfD nel corteggiamento della comunità russa
Alternative für Deutschland ha assunto il ruolo di protagonista nel corteggiamento della comunità russa. Da sempre fautore di un’ideologia nazionalista e anti-immigrazione, il partito, ormai considerato rappresentante dell’ultradestra tedesca, ha aumentato vertiginosamente i consensi in varie regioni del Paese, soprattutto nell’ex Germania dell’Est. Tuttavia, l’AfD ha mostrato un notevole pragmatismo nel cercare di attrarre il voto degli immigrati di origine russa, premendo su temi che risuonano con le preoccupazioni e i valori di questa comunità, invitandoli persino al Bundestag per un evento ad hoc.
L’opposizione del partito al multiculturalismo e la difesa di una visione “cristiana” della società hanno trovato eco tra alcuni russi di Germania, principalmente ortodossi che riconoscono nell’AfD un baluardo contro quella che percepiscono come una perdita di identità culturale e morale.
Un’alleanza basata su interessi elettorali?
Esistono numerosi casi in cui è stato riscontrato un legame più o meno diretto fra membri del partito e il Cremlino. Un’indagine di Der Spiegel ha rivelato un’attività di influenza russa in diversi paesi europei, mediante una rete di partiti di ultradestra (fra cui l’AfD). Due esponenti del partito tedesco a livello europeo, Maximilian Kahn e Petr Bysrton, sono risultati il riferimento per il piano di Mosca di finanziamento di gruppi di estrema destra in tutto il continente. Peraltro sempre il Der Spiegel avrebbe in mano un vero e proprio manifesto redatto dal Cremlino che l’AfD dovrebbe utilizzare in prospettiva per orientare la propria linea politica. Ulteriore esempio del legame tra il partito e il governo di Vladimir Putin si riscontra nel comunicato che lo scorso maggio 2023 la sezione di AfD bavarese ha redatto, nello specifico riferendosi alle dinamiche belliche in corso in Ucraina. Riferendosi alla Baviera, vorrebbe che fosse
“un costruttore di ponti tra Oriente e Occidente invece di un sostenitore della geopolitica di Biden, che sta tentando di dividere deliberatamente l’Eurasia per servire gli interessi degli Stati Uniti.”
La minaccia della disinformazione e della polarizzazione
Una delle armi più potenti a disposizione dell’ultradestra è la disinformazione, e la comunità russa di Germania non è immune a questo fenomeno. La crescente polarizzazione del dibattito pubblico, alimentata dai social media e da piattaforme di notizie filo-russe, sta infatti esacerbando le divisioni all’interno della società tedesca.
Un esempio significativo è il “caso Lisa”, in cui una ragazza minorenne di origine russa fu falsamente dichiarata rapita e violentata da migranti a Berlino. Il presunto evento scatenò proteste da parte della comunità russa in Germania e accuse da parte del governo russo contro le autorità tedesche. Nonostante l’effettiva infondatezza di tale narrazione, l’episodio evidenziò quanto rapidamente la disinformazione possa diffondersi e essere sfruttata a fini politici.
Questo processo è riscontrabile analizzando i risultati elettorali conseguiti da AfD nel quartiere berlinese di Marzahn-Hellersdorf (stesso della ragazza Lisa) alle ultime europee. Primo partito con il 25,3%, +6,3% rispetto al 2019 (dato quasi coincidente con l’aumento dell’affluenza, +5,2%).
Il modello AfD-Russia applicato alla Cina
L’AfD sta cercando di instaurare legami più stretti con la Cina, adottando un modello di relazioni a quello già consolidato con la Russia. Questo orientamento riflette l’intenzione del partito di rafforzare alleanze con paesi che sfidano le democrazie occidentali e promuovono agende nazionaliste. Lo stesso Krah, di cui abbiamo già evidenziato i legami con Mosca, non ha mai nascosto elogi verso Pechino. Caso eclatante fu ad esempio il voto contrario alla risoluzione del Parlamento Europeo nei confronti delle persecuzioni di Pechino verso gli Uiguri. In generale possiamo dire che anche sul fronte AfD-Cina il modello sia lo stesso: propaganda anti-occidentale con il fine di sponsorizzare modelli nazionalistici e autoritari. Entrambi i rapporti suscitano preoccupazioni, soprattutto rispetto a possibili influenze su politiche interne ed esterne dell’AfD, in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche con l’Europa.
Conclusioni
È chiaro quindi che AfD abbia visto nella comunità russa un’opportunità elettorale, seducendola con una retorica che sfrutta sentimenti di insicurezza culturale e sociale. In questo contesto, il legame tra AfD e il Cremlino, evidenziato da varie indagini, solleva preoccupazioni per la democrazia tedesca. Il partito ha mostrato una propensione a stabilire relazioni simili anche con la Cina, confermando una strategia orientata verso alleanze con potenze autocratiche in opposizione alle democrazie occidentali. In sintesi, l’alleanza tra l’AfD e la comunità russa, sebbene apparentemente basata su interessi elettorali, rischia di aggravare le tensioni interne e contribuire a un’ulteriore polarizzazione politica, con implicazioni che potrebbero estendersi oltre i confini tedeschi, in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche.
Leggi anche: AfD, 10 anni fa nasceva il partito di destra tedesco che ora convince più di 1 elettore su 10 – Berlino Magazine
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