La nuova simpatica campagna di Berlino che prende in giro le code
Le code a Berlino: la nuova campagna pubblicitaria che celebra i difetti della città per promuoversi
Berlino sta promuovendo la città con una nuova campagna pubblicitaria tipicamente berlinese, mirata a superare i luoghi comuni sulle peculiarità e i difetti della città in chiave contrastante e umoristica, come il problema delle code. Berlino, infatti, sembra avere una smodata passione per le code. Queste si incontrano ovunque: fuori e dentro i club, al bar, al supermercato. Le code fanno parte della cultura tedesca e i tedeschi non sembrano interessati “smaltirle” correttamente a causa della lentezza sul lavoro che li caratterizza.
Tramite diversi messaggi affronta con ironia le sfide della città, strizzando l’occhio ai berlinesi e allo stesso tempo valorizzando i vantaggi di essere luogo di cultura, scienza, economia e fama internazionale.
La campagna apparirà dal 5 settembre in 1.500 spazi in tutta la città, nella pubblicità online e cartacea, con 16 motivi differenti in tedesco, inglese ma anche turco, ucraino, russo e polacco.
Le installazioni tratteranno temi dal culturale, alla mobilità, all’istruzione e agli eventi, con frasi del tipo: “Se gli inverni non fossero così lunghi, sarebbe una bella città”, oppure “e non siamo capaci di organizzare nulla, perchè allora le code a Berlino sono così lunghe?”
Saranno presenti non solo a Berlino ma anche in numerose città tedesche e online sul canale @wir.berlin.
Una pungente campagna da 1,5 milioni di euro
La campagna è stata sviluppata dall’agenzia berlinese Dojo, il quale CEO quale afferma: “come agenzia berlinese, è un onore speciale per noi poter arricchire l’immagine della nostra città con una campagna. Il nostro obiettivo principale era quello di dare un tono che non suonasse come quello della pubblicità, ma piuttosto come quello di Berlino: onesto, sicuro di sé e autoironico”. L’obiettivo della campagna è quello della promozione della città di Berlino come città di libertà, internazionalità, diversità e solidarietà, superando i clichè e i luoghi comuni, come quello riguardo la sua disorganizzazione o la scortesia degli autoctoni.
La campagna è costata 1,5 milioni di euro, 800.000 provengono dallo stato di Berlino e 700.000 da Partner für Berlin. Dominic Czaja dell’agenzia Dojo dice che il Senato voleva qualcosa di ruvido, perchè la campagna parla di Berlino incarnandola al tempo stesso: “La campagna deve anche suonare come Berlino“. Non deve e certamente non piacerà a tutti.
Un mocumentary di 15 minuti inoltre spiega ulteriormente l’atmosfera della campagna mettendo in luce come “Berlino è solo Berlino a Berlino”, unica e inimitabile. Qui.
Motivi Bizzarri
Agentur DOJO für Partner für Berlin GmbH / Senatskanzlei Berlin
“Se non siamo capaci di organizzare nulla, perchè allora tutti sono in fila?” La battuta ironica sottolinea il contrasto tra la poca organizzazione dei berlinesi e le numerose “Schlange”, ovvero le code a Berlino. La frase allude alle situazioni tipiche della vita notturna berlinese, delle famose code per entrare nei club rinomati in tutto il mondo.
Qui si riflette sul tipico cattivo umore dei berlinesi: “abbiamo tutto, solo nessuna voglia“.
“Perchè qui non è speciale se sei speciale“. Per riflettere su uno dei punti di forza di Berlino, ovvero l’inclusività, la diversità e l’apertura. Berlino ha sempre avuto la reputazione di essere un rifugio per persone di ogni estrazione sociale, cultura, identità e stile di vita. In questa città l’essere speciale non è più un eccezione ma una condizione comune, essere fuori dagli schemi è accettato e valorizzato.
Scortesi ma in modo gentile
“Possiamo essere scortesi, ma in modo gentile“. Questo motivo gioca in chiave umoristica sullo stereotipo dell’atteggiamento dei berlinesi, diretti, schietti e alle volte maleducati. Questo atteggiamento non è però solo uno stereotipo ma è la realtà, è il tipico umorismo berlinese, chiamato Berliner Schnauze. Nonostante possano sembrare scortesi, sotto i berlinesi si nasconde gentilezza e disponibilità, tanto da poter dire di essere scortesi ma in modo gentile.
L’umorismo berlinese si basa proprio sul ridere di sè stessi, celebrare i propri difetti accettandoli con orgoglio. Tutta la campagna è infatti sviluppata e studiata in questa chiave. Il messaggio è rivolto sia ai residenti, che vi si riconoscono, sia ai turisti, invitandoli ad accettare la facciata “scortese” dei berlinesi, perchè in realtà sotto nasconde persone accoglienti.
Il tipico umorismo tedesco, nascosto sotto una facciata schietta e fredda riflette anche quella che è la vera essenza di Berlino. Una città fredda, alle volte esteticamente cupa e poco calorosa ma comunque un posto in cui ognuno può sentirsi a casa, perchè i valori fondanti sono il rispetto, l’apertura e la capacità di includere tutti e far sentire a proprio agio.
Un’altro motivo della campagna riflette in pieno questo concetto:
“Se non importa da dove vieni, allora appartieni a questo posto”.
Berliner Schnauze, non maleducazione!
Il modo di fare brusco dei berlinesi ha un nome, Berliner Schnauze, che significa letteralmente “grugno berlinese“. È un mix tra dialetto berlinese e il modo di fare che caratterizza i berlinesi. Quando si parla con un local sembra infatti di avere a che fare con una persona sfacciata e poco diplomatica, ma è solo un modo di fare! Se si riescono a superare le barriere linguistiche sotto si cela un sano e genuino umorismo che prende in giro in primis sè stessi.
Nonostante recentemente sembra che i berlinesi siano più cordiali, (forse in risultato del turismo e della gentrificazione) e quindi che il Berliner Schnauze si sia un pò perso, esso continua spesso a lasciare spiazzati. Potreste infatti ricevere risposte sarcastiche a domande banalissime come “dove è la torre della televisione?” e ricevere come risposta ” esattamente dov’era ieri”.
Da invidiare è però l’ironia che i berlinesi riescono inserire in tutto, anche nelle vicende storiche buie che hanno caratterizzato la storia del paese.
“Sapete già cosa pensiamo dei muri“. Frase che gioca sulla memoria storica di Berlino, che sa meglio di chiunque altro cosa significa abbattere barriere e promuovere la libertà.
La campagna funziona davvero o è solo bizzarra?
Nonostante la campagna possa sembrare altamente bizzarra per chi non parla il tedesco o l’umorismo berlinese in realtà funziona perfettamente ed è molto azzeccata per una città come Berlino. Fare leva sui propri difetti in chiave ironica, come quello è la migliore modalità per rendere più leggeri i problemi di della città e rafforzare il senso di collettività. Metterli in luce permette di affrontarli con consapevolezza trasformandoli in un punto di forza, facendo emergere l’autenticità della città così come dei suoi abitanti, apparentemente apatici e infastiditi, sempre di pessimo umore, ma in realtà profondamente autentici.
La campagna funziona inoltre perchè è un perfetto esempio di viral marketing. Grazie al suo tono simpatico e irriverente, è altamente condivisibile e “instagrammabile” e si presta a diventare facilmente virale sui social network. Gli effetti di rete si attivano perchè le persone, attratte dal contenuto, lo condividono spontaneamente, amplificando così la visibilità della campagna in modo gratuito.
Dal 5 settembre vi capiterà quindi sicuramente di imbattervi in questi motivi, che saranno probabilmente in grado di rubarvi un sorriso nel caos dei problemi cittadini o, magari, a farvi arrabbiare ancora di più.
Le code a Berlino: un serio problema e una pubblicità straordinaria
Le code a Berlino sono un chiaro problema di gestione urbana e anche molto fastidiose per chi ci vive, ma sono ormai al tempo stesso parte del fascino della città e sfruttate da molti locali per promuoversi.
Le lunghe code davanti a club come il Berghain o il Sisyphos sono diventate ormai parte del mito della vita notturna e culturale berlinese, famosi in tutto il mondo perchè altamente desiderabili. Per molti la lunga attesa diventa simbolo di autenticità. Le code a Berlino infatti non solo indicano la popolarità dei luoghi, ma sono molto attrattive poichè costruiscono l’idea di un’esperienza unica per cui “valga la pena aspettare”.
Questa caratteristica essenzialmente negativa di Berlino è stata trasformata in un vero e proprio asset pubblicitario, raccontando la vitalità della città e quanto i suoi eventi siano ambiti.
Ma le code a Berlino non sono solo per i club. Esse ci sono in ogni ambito e in questo caso di aspetti positivi c’è ben poco. Queste mostrano solo una cattiva gestione, negli uffici pubblici, nei trasporti e nella sanità. Qua le peggiori code a Berlino.
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Immagine di copertina: Agentur DOJO für Partner für Berlin GmbH / Senatskanzlei Berlin