L’estremista di destra Martin Sellner arrestato in Svizzera
In Svizzera la polizia caccia il neonazista Martin Sellner durante la presentazione del libro Remigration. Dall’incontro con AFD a Postdam al Cantone Argovia
Sembra ci sia un neonazista in meno anche dalla Svizzera. Il 16 marzo la polizia del Cantone Argovia ha, prima arrestato, poi espulso e rimandato “a casa sua” in Austria l’esponente di estrema destra Martin Sellner. A Tegerfelden, che dista soli dieci minuti dal confine tedesco, il capo del Movimento Identitario Austriaco (IBÖ) stava condividendo con il gruppo locale estremista Junge Tat i contenuti neonazisti raccolti nel suo libro Remigration, quando la polizia ha interrotto l’evento e lo ha arrestato per disturbo dell’ordine pubblico e della sicurezza.
Sellner reagisce sempre con lo scherno e l’ironia di chi pensa di avere ragione. Infatti, in un video di 8 minuti su X (ex Twitter), sostiene di non aver commesso alcun crimine e che più di cento persone sono venute fino a lì pagando, per tornare a casa con “menti vuote” e non plasmate abbastanza dalle ideologie neonaziste. Si fa gioco anche delle politiche della Svizzera, sostenendo che hanno accettato migliaia di migranti, ma che hanno cacciato e bandito lui in un lasso di tempo molto breve. Forse l’Argovia ha capito chi rappresenta per davvero un problema.
Il popolo tedesco conosce bene la figura del neonazista Sellner, che in Germania ha più volte trovato consensi e appoggi con l’AFD (Alternative für Deutschland), un partito di estrema destra attivamente presente nel Bundestag. Infatti a seguito della diffusione della notizia sull’incontro segreto del 25 novembre di Postdam, in cui c’erano anche Sellner e membri dell’AFD, migliaia di manifestanti tedeschi sono scesi nelle strade della Germania per protestare contro il partito neonazista presente nel Parlamento.
Ma chi è Martin Sellner? E quali sono i suoi pensieri neonazisti?
Martin Sellner è tante cose. È uno scrittore, un accademico, un padre. Ma in primis è un neonazista dichiarato, che vuole esercitare politiche umanamente non concepibili contro una categoria di persone “non giuste” per la Germania unita.
Martin nasce vicino a Vienna e già alla tenera età di diciassette anni attacca svastiche nella sinagoga della sua città natale come protesta contro l’arresto dell’inglese negazionista dell’Olocausto David Irving. Mentre prende la laurea in filosofia, fonda il Movimento Identitario Austriaco (IBÖ), che fa parte della Nuova Destra e che si basa su ideologie razziste, anti-migratorie, antisemite e neonaziste.
Sellner stringe sempre più rapporti con estremisti e negazionisti come l’editore di Antaios, Götz Kubitschek, colui che ha anche pubblicato il libro Il mondo al contrario del generale Roberto Vannacci. Una delle controversie più conosciute di Sellner, e con la quale gli Stati Uniti lo hanno bandito, riguarda i finanziamenti che ha accettato nel 2018 dall’estremista Brenton Tarrant, artefice della morte di 51 persone che nel 2019 erano in due moschee di Christchurch.
Martin Sellner nei suoi libri raccoglie i dettami della sua ideologia. Infatti, con l’obiettivo di risolvere la multietnicità europea e di preservare l’identità nazionale tedesca, nel libro Remigration, spiega il piano in cui i migranti vengono fatti re-immigrare in uno stato modello in Nord Africa. Dunque la proposta non è troppo lontana dalla pulizia etnica. Anche in Cambio di regime da destra, pubblicato nel 2023 sotto Götz Kubitschek, l’austriaco insiste sul concetto di “scambio di popolazione”, necessario per la conservazione “dell’identità e della sostanza etno-culturale”.
L’incontro segreto di Postdam con Sellner e altri esponenti AFD per espellere i migranti dalla Germania
La testata investigativa Correctiv ha pubblicato l’incontro segreto avvenuto il 25 novembre nella sala di un hotel vicino a Postdam fra politici di AFD, neonazisti e imprenditori che progettano l’espulsione di milioni di stranieri dalla Germania. Fra i partecipanti dell’evento bucano la scena ovviamente Martin Sellner, lo speaker principale; Roland Hartwig (AFD), il braccio destro del capo del partito Alice Weidel; Gerrit Huy (AFD), membro del Bundestag; Gernot Mörig, un dentista in pensione di Düsseldorf e organizzatore dell’evento. La segretezza dell’incontro è stata mantenuta grazie a comunicazioni via lettere e il requisito per partecipare, oltre all’essere nella rete esclusiva dei neonazisti, riguardava una donazione minima di 5000 euro necessaria per sostenere le attività del gruppo.
A questo incontro Martin Sellner divulga il piano generale decennale secondo cui tre gruppi specifici di persone, ovvero i richiedenti asilo, gli stranieri con diritto di soggiorno e i cittadini non assimilati (non integrati) devono lasciare la Germania “per invertire l’insediamento degli stranieri”, riporta il Correctiv nell’inchiesta. La remigrazione si “preoccupa” di creare uno stato modello in Nord Africa per tutti coloro che, appunto, non rispondono all’identità nazionale tedesca. Sellner dichiara che avrebbe una capienza di due milioni di persone. La testata investigativa ha sottolineato il parallelismo con l’idea del 1940 dei nazisti di deportare quattro milioni di ebrei in Madagascar. Il gruppo si abilita per cercare ragioni logiche, legali ed etiche che facilitano lo sviluppo del piano.
Ruolo dell’AFD
L’AFD ha partecipato attivamente all’incontro segreto insieme agli amici neonazi. Nella sala dell’hotel non distante da Postdam, era presente l’ex deputato dell’AFD e assistente personale della leader dl partito Alice Weidel, Ronald Hartwig, che secondo le fonti, ha particolarmente apprezzato il piano di pulizia etnica e preservazione dell’identità nazionale. Il capogruppo parlamentare della Sassonia-Anhal, Ulrich Siegemund ha anche sfruttato l’evento per chiedere 1.37 milioni di euro necessari per la sua campagna elettorale. Presente all’appello anche Gerrit Huy, membro del Bundestag, che già all’inizio di carriera nel partito sette ani fa aveva a cuore il concetto di rimigrazione. Correctiv, a seguito dell’incontro, ha interrogato Siegemund, che non ha risposto, ma il suo studio legale Höcker lo ha difeso dicendo che il deputato ha partecipato nelle vesti private e non politiche.
Conseguenze in Germania
Quando il 10 gennaio Correctiv ha diffuso i fatti accaduti a Postdam, decine di migliaia di tedeschi sono scesi nelle piazze per protestare contro l’AFD e l’ascesa dell’estrema destra nel parlamento. Ciò significa che nonostante la presenza di tedeschi che hanno deciso di volere estremisti di nuova destra e simpatizzanti neonazisti al Parlamento, ne esistono anche altri che non restano in silenzio.
Oltre che a esercitare i propri diritti e doveri basati su valori democratici, i tedeschi a gennaio hanno infatti preso azione occupando le strade delle città. Ma visto che i “valori” dell’AFD non si nascondono – tranne per piani sulla pulizia etnica -, che sono conosciuti da anni e che resteranno anche nel futuro, quello che i cittadini democratici possono fare è non stare in silenzio e prendere parola. L’insegnamento di un senso critico in questo contesto a cittadini di una nazione con un passato nazista è necessario per prendere consapevolezza delle proprie azioni e agire.
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