Germania, soldato tedesco accusato di essere una spia russa

Un soldato tedesco è accusato di essere una spia russa. Sembra un caso isolato, ma non lo è

di Francesca Gattini e Simone Speciale

La Germania ha un passato legato a doppio filo con le storie di spionaggio. Come ex terra di frontiera, durante il periodo del muro, è stata teatro dello spionaggio da guerra fredda. Sembra un passato lontano ma, sopratutto oggi, il tema torna ad essere molto caldo sul tavolo delle discussioni internazionali. Sopratutto se, in questo caso, il soldato tedesco accusato di essere una spia ha a che fare con la Russia.

L’imputato è un soldato professionista assegnato all’Ufficio federale per l’equipaggiamento, l’informatica e il supporto in servizio della Bundeswehr (BAAINBw). L’ufficio in questione è responsabile dell’equipaggiamento tecnico delle forze armate tedesche e acquista, sviluppa e testa la tecnologia militare utilizzata dal Bundeswehr.

L’accusa è di aver trasmesso in più occasioni informazioni sensibili all’intelligence russa, durante il suo servizio.

Il sostegno che la Germania ha data all’Ucraina dall’inizio della guerra, l’ha resa bersaglio dello spionaggio russo. Il fatto che non ci sia un contingente umano, ancora, non esime l’Europa dagli attacchi russi, anche se questi, in Europa, non comprendo né missili né pallottole.

Il caso dell’ex soldato-spia Thomas H

La Procura Federale, Bundesanwaltschaft, ha comunicato le presunte accuse di attività di agenti dei servizi segreti mosse nei confronti dell’ex soldato tedesco Thomas H, dell’Ufficio federale per l’equipaggiamento, per l’informatica e il supporto in servizio della Bundeswehr (BAAINBw). L’imputato è sospettato di aver volontariamente condiviso informazioni riservate a servizi di intelligence della Russia di Putin, dal momento che dal maggio 2023 intrattiene rapporti con il consolato russo di Bonn e l’Ambasciata russa di Berlino. Già dal 27 luglio 2023 la Corte federale di giustizia aveva autorizzato con un mandato l’arresto con custodia cautelare del soldato, avvenuto il 9 agosto successivo a Coblenza.

Per la Procura Federale, Thomas H ha violato l’articolo 99 del Codice Penale Tedesco (Strafgesetzbuch – StGB), secondo cui chiunque “svolga un’attività di servizio d’informazione contro la Repubblica federale di Germania per conto dei servizi segreti di una potenza straniera, finalizzata alla comunicazione o alla divulgazione di fatti, oggetti o informazioni” o “dichiara di essere pronto a svolgere tale attività nei confronti dei servizi segreti di una potenza straniera o di uno dei suoi intermediari” è punito con una reclusione massima di cinque anni. Sempre l’articolo specifica che chi mette la Repubblica federale della Germania a rischio di grave danno, può essere incarcerato fino a dieci anni. Il soldato è inoltre accusato di violazione del segreto d’ufficio, regolamentata dal capitolo § 353b del StGB.

Durante la ricerca di documenti ufficiali sul caso dell’ex soldato-spia russa Thomas H, non è stato possibile trovare gli atti scritti nero su bianco, con cui è stata regolamentata e svolta la detenzione preventiva dell’imputato in questi mesi.

L’Europa è in guerra ma gli europei non lo sanno

Questo non è il primo caso di spionaggio interno nel quale é coinvolto il Cremlino. In Germania, infatti, il problema dello spionaggio russo, si è intensificato con lo scoppio del conflitto Russo-Ucraino.

Il rapporto che ha la capitale tedesca con lo spionaggio internazionale, sopratutto con quello di stampo russo, è complicato e di lunga data. Con il muro, infatti, Berlino era “terra dei servizi di sicurezza”, in quanto frontiera. Lo spauracchio dello spionaggio ritorna anche oggi, sopratutto con una guerra che ha luogo alle porte dell’Europa.

In questo scenario difficile, in cui l’Europa ha un posizionamento anti-russo ben preciso, la controparte internazionale della guerra che ha luogo tra l’Ucraina e la Russia, è l’Europa. Nonostante non si riesca ad unire dietro la volontà bellica di inviare un contingente umano sul fronte russo-ucraino, non risparmia gli aiuti logistici, strategici e militari come l’invio di armi, l’addestramento dei soldati e, “dulcis in fundo”, il controspionaggio contro la Russia.

Questa è anche un’estrema necessità, perché in guerra non si spara solamente. La Russia è dallo scoppio della guerra che tenta (e riesce) di assoldare militari o persone diplomaticamente rilevanti tedesche. Anche attraverso gli attacchi informatici, le fughe di notizie, come le intercettazioni sul sistema missilistico Taurus, la Russia attacca l’Europa.

Siamo in guerra, solo che questa non deve per forza comprendere trincee e missili nel cielo. Come insegnano gli anni ’80, la guerra si fa’ anche con l’informazione, con attacchi informatici e con la fuga di notizie mirate. Questo si chiama spionaggio, e non è passato di moda, sopratutto in guerra. L’Europa sta a metà, con un piede in acqua e l’altro sulla terra ferma.  Adesso vedremo se vuole la ” botte piena o la moglie ubriaca”.

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Immagine di copertina: Pixabay