Franz Kafka © Archiv Frank Wagenbach

Franz Kafka e il Messaggero dell’Imperatore

Nel 2024 ricorre il centenario della morte di Franz Kafka, il grande scrittore di lingua tedesca, che con il suo universo assurdo e poetico, resta ancorato nelle anime dei suoi lettori.

Un messaggio dell’Imperatore è uno dei suoi racconti brevi più belli con cui ricordarlo.

Il mondo assurdo narrato da Franz Kafka è diventato ormai un aggettivo per spiegare qualcosa di paradossale, kafkiano appunto. E pensare che Kafka prima di morire nel 1924, aveva chiesto al suo amico ed esecutore testamentario Max Brod di distruggere tutte le sue opere, in parte incompiute. Ma Brod che considerava Kafka “Il più grande poeta del nostro tempo”, non solo non se ne disfa, ma riordinò i suoi scritti e li pubblicò iniziando con Il processo (1925), Il Castello (1926) e America (1927). Per fortuna!

Poetica kafkiana 

Il pensiero di Kafka si basa sull’esistenza assurda dell’uomo e priva di senso, che non riesce a uniformarsi alle leggi imposte e senza logica. L’uomo secondo Kafka vive nella solitudine, oppresso da un senso di vuoto e impotente di fronte alla realtà. Nei suoi racconti il protagonista resta intrappolato nella rete burocratica e nell’inutilità dei suoi sforzi, come avviene in Un messaggio dell’Imperatore. Tematiche che caratterizzano anche Il processo, Il castello e La metamorfosi. Quest’ultimo scritto nel 1912 resta sicuramente il racconto più conosciuto, in cui un giovane si trasforma in un insetto, un’inquietante metafora sull’alienazione e l’incomunicabilità dell’uomo.

La vita di Franz Kafka

Franz Kafka  nacque a  il 3 luglio 1883 vicino alla  Piazza della Città Vecchia di Praga, l’allora Boemia, da una famiglia ebraica aschenazita, primo di sei figli. Il padre Hermann inizialmente era un commesso viaggiatore e poi si è trasferito nella città ceca di Osek a Praga, dove avviò un’attività commerciale, aprendo un negozio di abbigliamento e oggettistica. La madre Julie Löwy proveniva invece da una famiglia di ricchi commercianti ed era più istruita del marito. Due fratelli di Franz morirono durante l’infanzia, mentre le tre sorelle Gabriele, Valerie e Ottilie furono vittime delle leggi antisemite. Il padre è stato descritto come un uomo egoista e prepotente, mentre Franz gli attribuì una grande forza e un senso di superiorità, caratteristiche tipiche della famiglia Kafka.

Entrambi i genitori durante il giorno erano impegnati nella loro attività e i figli furono affidati alle governanti. Kafka quindi aveva vissuto un’infanzia solitaria e il carattere autoritario del padre incise sulla sua personalità e nella scrittura, da cui nasce Lettere al padre. Per quanto riguarda la formazione scolastica frequentò le elementari presso la Deutsche Knabenschule dal 1889-1893. Mentre gli studi superiori al liceo classico all’Altstädter Deutsches Gymnasium e intraprese all’Università gli studi di Giurisprudenza laureandosi nel 1906. Tra i suoi amici in questi anni il giornalista Felix Weltsch,  gli scrittori Oskar Baum, Franz Werfel e Max Brod con cui instaurò un legame profondo che durò tutta la vita. I suoi scrittori preferiti invece furono Fëdor Dostoevskij, Flaubert, Franz Grillparzer e Heinrich von Kleist.

Dopo la laurea lavorò presso l’Istituto di assicurazioni contro gli infortuni del Regno di Boemia, dove riuscì ad avere più tempo libero nel pomeriggio per dedicarsi alla scrittura. Intraprese anche dei viaggi con  Max e Otto Brod a Parigi, in Svizzera, a Lipsia e a Weimar. Nel 1917 però gli venne diagnosticato la tubercolosi e la società per cui lavorava lo mandò in pensione un anno dopo.

Vita privata

E’ stato definito un donnaiolo, dedito ai piaceri sessuali e frequentatore di bordelli, oltre all’uso della pornografia. Tra i suoi amori nel 1912 si ricorda Felice Bauer, conosciuta tramite l’amico Brod che lavorava a Berlino. Ma la sua relazione più nota diventata una narrazione letteraria è quella con la giornalista  Milena Jesenská, già sposata e che tradurrà molti suoi racconti in ceco. Da questo amore tormentato e dal loro carteggio sarà pubblicato Lettere a Milena.  Negli ultimi anni della sua vita è costretto a molti ricoveri per la malattia e si spense il 3 giugno 1924, lasciando con i suoi scritti una profonda riflessione sul dramma esistenziale dell’uomo.

Un messaggio dell’Imperatore

Il racconto Eine kaiserliche Botschaft è stato pubblicato la prima volta nel 1918 nella raccolta Un medico di campagna. In questo brano descrive la storia di un ipotetico imperatore, che sceglie di affidare a un messaggero un messaggio da consegnare a un suo suddito. Un’impresa difficile da compiere per il Messaggero che resterà intrappolato nel Palazzo Imperiale, nonostante l’impegno. L’inutilità dello sforzo, l’attesa e il potere sono le tematiche che caratterizzano il racconto e la poetica di Kafka. Il Messaggero probabilmente non riuscirà mai a superare tutti gli ostacoli e resterà prigioniero di quelle mura come del mondo stesso.

Il messaggero s’è messo subito in cammino; un uomo robusto, instancabile; stendendo a volte un braccio, a volte l’altro fende la moltitudine… Ma la moltitudine è enorme; le sue abitazioni non finiscono mai. Come volerebbe se potesse arrivare in aperta campagna e presto udresti il meraviglioso bussare di suoi pugni al tuo uscio. Invece si affatica quasi senza scopo, si dibatte ancora lungo gli appartamenti del palazzo interno; non li supererà mai, e se anche ci riuscisse nulla sarebbe ancora raggiunto; dovrebbe lottare per scendere le scale, e se anche ci riuscisse nulla sarebbe ancora raggiunto; bisognerebbe attraversare i cortili, e dopo i cortili il secondo palazzo che racchiude il primo; altre scale, altri cortili; e un altro palazzo; e così via per millenni; e se ci riuscisse infine a sbucare fuori dal portone più esterno, si troverebbe ancora davanti la capitale, il centro del mondo, ricoperta di tutti i suoi rifiuti. Nessuno può uscirne fuori e tanto meno col messaggio di un morto. Tu, però, stai alla tua finestra e lo sogni, quando scende la sera.

Un messaggio dell’Imperatore

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