Elezioni in Germania, nel programma di AfD addio a UE, Euro e accordi sul clima
/0 Commenti/in Cronaca/da Gaetano LuccheseL’AfD presenta il programma per le elezioni anticipate di febbraio, addio all’UE, all’Eurozona e all’accordo sul clima di Parigi
In vista delle elezioni anticipate in Germania, previste per il 23 febbraio 2025, AfD ha pubblicato la bozza del programma elettorale. Tra le iniziative del partito di estrema destra emerge la volontà uscire dall’Unione Europea, di abbandonare l’Euro e di denunciare gli accordi di Parigi sul clima.
“Riteniamo indispensabile l’uscita della Germania dall’Unione Europea”, si legge nella bozza del programma dell’AfD, che propone la creazione di un nuovo “gruppo economico e di interesse” nominato WIG, come alternativa per rilanciare l’economia tedesca. Marc Jongen, figura di spicco del partito, ha sottolineato che “l’AfD mira a rafforzare la sovranità nazionale e ridurre il potere dell’UE”.
Il programma include anche l’idea di abbandonare l’Euro, proponendo l’introduzione di una nuova valuta nazionale stabile, mantenendo l’euro come moneta parallela. Un altro punto cruciale è la volontà di ritirarsi dagli accordi sul clima di Parigi. L’AfD respinge il concetto di cambiamento climatico antropogenico, ovvero il cambiamento climatico causato da attività umane, sostenendo che le emissioni di anidride carbonica non abbiano gli effetti negativi comunemente attribuiti dagli scienziati e contestando le restrizioni all’uso di carbone, gas e petrolio. Rispetto al programma per le elezioni europee di giugno 2024, l’AfD ha radicalizzato le sue posizioni evidenziando un inasprimento delle sue politiche.
I punti principali della bozza del programma di AfD
Il programma di AfD si caratterizza per una forte matrice antieuropea, un insieme di principi che stanno guadagnando ampio consenso in Germania e in altre parti d’Europa. Il partito, oltre a voler uscire dall’UE, abbandonare l’euro e svincolarsi dai limiti imposti dagli accordi di Parigi, punta a un significativo inasprimento delle politiche sociali.
Tra le posizioni più discusse, AfD critica l’ampio ricorso all’aborto in Germania, proponendo che alle madri vengano mostrate immagini ecografiche del feto come misura dissuasiva. Gli aborti sono attualmente illegali secondo il codice penale tedesco, ma in pratica sono disponibili e non punibili nelle prime 12 settimane. Il partito sostiene anche una forte lotta contro l’immigrazione e contro l’islamismo. Alice Weidel leader e candidata del partito, si è detta intenzionata a eliminare gli incentivi all’immigrazione clandestina. Vuole proporre la cittadinanza solo per i tedeschi ed in particolare la cessazione del ricevimento dell’assegno di cittadinanza per i profughi di guerra dall’Ucraina.
Sul fronte dei diritti civili, il partito si oppone alla legge sull’autodeterminazione di genere, proponendone il ritiro. In ambito economico, AfD promuove un modello basato su un’economia di mercato, il rafforzamento della proprietà nazionale e la cooperazione “amichevole” tra gli Stati europei. Mantenendo però un approccio euroscettico, promuove la riduzione delle tasse e dei dazi. Per il partito devono essere aboliti gli obblighi legali inutili per le aziende come la legge sulla catena di fornitura e il reporting sulla sostenibilità. Infine, nella bozza programmatica, si evidenzia la volontà di riavviare i rapporti commerciali con la Russia, in particolare per garantire la fornitura di gas.
Nonostante i risultati relativamente alti nei sondaggi nessun partito è disposto a formare una coalizione con AfD. Attualmente, i sondaggi per le elezioni federali attribuiscono al partito il 19% dei consensi, quasi nove punti percentuali in più rispetto al risultato delle elezioni del 2021. Tuttavia, l’AfD non potrebbe governare senza ottenere la maggioranza assoluta.
Una panoramica economico-politica della Germania
La Germania sta affrontando una crisi tanto economica quanto politica. La “coalizione semaforo“, guidata dal cancelliere Olaf Scholz e composta da Socialdemocratici, Verdi e Liberali, è crollata a causa di forti disaccordi interni, in particolare sulle politiche economiche e sul sostegno militare all’Ucraina. In vista delle elezioni anticipate, i sondaggi indicano un possibile vantaggio per la CDU, guidata da Friedrich Merz, anche se Scholz ha confermato la sua candidatura per un secondo mandato.
La CDU propone un rafforzamento dei controlli alle frontiere e politiche di integrazione più rigide in tema di immigrazione, un aumento del budget per la difesa con una partecipazione più attiva della Germania nelle missioni NATO e un approccio pragmatico alla transizione energetica, volto a mantenere competitiva l’industria tedesca pur rispettando gli impegni ambientali. Inoltre, punta a stimolare la crescita economica con incentivi alle imprese per contrastare la crisi industriale.
Parallelamente, l’AfD ha guadagnato terreno tra gli elettori scontenti delle politiche tradizionali, posizionandosi come alternativa radicale all’attuale establishment politico.
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