Le opere del pittore tedesco Carl Spitzweg tra ironia e poesia

Carl Spitzweg è tra i pittori tedeschi più importanti del XIX secolo, che si distingue per la sua capacità di rappresentare con ironia gli aspetti quotidiani della borghesia bavarese.

Tra le opere di Carl Spitzweg più celebri figurano “Il povero poeta” e “Il topo di biblioteca”, con una produzione di circa 1.500 dipinti.

Le opere di Carl Spitzweg si ispirano  al Biedermeier (1815-1848), un genere romantico  e si avvicinano all’impressionismo francese. I dipinti sono caratterizzati da uno stile personalizzato, in cui ritrae paesaggi e scene quotidiane dell’epoca con un particolare umorismo, rendendo le tele poetiche e senza tempo. La sua arte personalizzata viene riscoperta soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale e tra i suoi dipinti più amati ‘‘Il Povero Poeta‘‘ o ‘‘Der arme Poet‘‘ in tedesco.

La vita di Carl Spitzweg

Carl Spitzweg nasce a Unterpfaffenhofen in una città della Baviera il 5 febbraio del 1808, da una famiglia di commercianti dell’alta borghesia. Il padre Simon Spitzweg e la madre Franziska Schmutzer gli garantiscono una buona posizione economica e sociale nella città di Monaco. La madre purtroppo viene a mancare quando Carl ha solo 11 anni, lasciando tre figli maschi, i cui destini sono già stati tracciati.  La famiglia decide che Carl sarebbe diventato un farmacista nonostante la sua innata propensione per l’arte, come dimostrato da un disegno del 1823. Dopo il diploma nel 1825, Carl si iscrive alla facoltà di farmacia presso l’Università di Monaco laureandosi nel 1832.  Il padre viene a mancare prima della laurea nel 1828, periodo in cui Spitzweg inizia a lavorare in farmacia cercando di conciliare l’attività con la sua passione per l’arte. Decide però di abbandonare la professione per seguire il suo talento artistico.

Infatti, Carl continua a disegnare ritraendo spesso malati, giovani e vecchi e scorci della città. Fino a definire da autodidatta, uno stile unico e riconoscibile, mostrando interesse da buon osservatore per la pittura paesaggistica e l’arte romantica.

Dal 1833 si dedica solo alla pittura e i suoi dipinti rappresentano scene di vita quotidiana, piccoli frammenti che restituisce in una visione delicatamente umoristica e paesaggi con una vena malinconica. Inoltre, crea vignette per il giornale Fliegende Blätter, con cui collabora dal 1844. Viaggia molto anche con il pittore Eduard Schleich e si iscrive alla società degli artisti di Monaco. Nei suoi viaggi intorno al 1851, conosce la Scuola di Barbizon e di John Constable, che influenza la sua pittura paesaggistica.

Nonostante la vendita di molti quadri durante la sua vita non diventa veramente noto, ma la sua arte si afferma soprattutto nel tempo, sia in Germania che nel mondo. Carl si spegne il 23 settembre del 1885 a  Monaco di Baviera, dove riposa nell’antico cimitero L’Alter Südfriedhof.

Le opere di Carl Spitzweg e dove vederle

Spitzweg ha prodotto molte opere in tutto 1.500 tra dipinti e disegni e ha venduto in vita circa 400 lavori. La sua fama cresce nel tempo fino a diventare uno dei pittori più originali e iconici del realismo romantico tedesco. L’osservazione, l’ironia, la cura dettagliata di momenti di vita e i colori caldi avvolti da una luce soffusa, diventano una combinazione unica per la  sua arte.

Tra le sue opere principali più amate “Il povero poeta” del 1839, in cui ritrae un poeta in una visione romantica e ironica. La tela mostra il poeta seduto in un letto improvvisato, coperto da un ombrello incastrato nel tetto della mansarda e circondato   da fogli, libri, in una atmosfera surreale. Il dipinto rimanda a una critica e a una riflessone per le condizioni di disagio del poeta, che nonostante il poco sembra romanticamente immerso nel suo mondo. Esprime la difficoltà all’epoca per gli artisti di riuscire a vivere della loro arte. Il quadro inizialmente non viene apprezzato e le critiche spingono Carl ha firmare i quadri successivi con un monogramma.

Altre opere di particolare interesse sono Il topo da biblioteca, “Il collezionista di farfalle”, “L’alchimista”, “L’amante dei cactus”, i soli titoli evocano visioni fantasiose e intime. Spitzweg si ispira ai pittori fiamminghi e agli impressionisti francesi e tedeschi, creando dipinti in ambientazioni naturali. Con la sua tecnica raffinata e le conoscenze chimiche ha creato un blu luminoso, che si trova solo nei suoi dipinti, combinando anche i colori in modo da rendere più durature le tele. Spitzweg ha lasciato in eredità anche una collezione di schizzi e molte poesie.

E’ possibile ammirare “Il povero poeta”, presso la Neue Pinakothek di Monaco di Baviera, un olio su tela emozionante. Invece Il topo da biblioteca e L’amico dei cactus, si trovano a Schweinfurt, al Sammlung Georg Schäfer. Altri suoi capolavori sono anche custoditi dall’Alte Nationalgalerie.

Le sue opere restituiscono ai visitatori l’intento e l’anima di un artista originale, che cattura lo sguardo nella sua nostalgica tela.

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