Berlino caccia 1661 auto Uber, Freenow e Bolt. “Permessi scaduti o mai dati”

L’Ufficio statale per i cittadini e gli affari normativi (Labo) di Berlino ha scoperto circa 1700 auto a noleggio illegali. “Ciò significa che circa un terzo in meno di auto a noleggio circolano sulle strade di Berlino rispetto a prima del controllo dell’inventario”

Il Dipartimento dei Trasporti del Senato ha recentemente reso pubblici i risultati delle indagini condotte dall’Ufficio statale per i cittadini e gli affari normativi (Labo) sui veicoli utilizzati dalle piattaforme per l‘autonoleggio. Labo ha classificato come illegali circa 1700 automobili registrate sulle piattaforme di autonoleggio come Uber, Freenow e Bolt. In alcuni casi, le irregolarità erano costituite da permessi scaduti o mai rilasciati, in altri casi il conducente non possedeva neanche la patente. Adesso le piattaforme per l’auto noleggio si ritrovano con un terzo di veicoli in meno.

Uber, Bolt e Freenow: cosa sono e come funzionano

Uber, Bolt e Freenow sono delle piattaforme tramite cui è possibile prenotare rapidamente delle corse ad un costo solitamente inferiore rispetto ai comuni taxi. Basta semplicemente scaricare l’app, inserire i propri dati e con un click il gioco è fatto. A differenza del taxi, i viaggi possono essere prenotati solo tramite le apposite applicazioni. Dopo ogni corsa, l’autista ha l’obbligo di ritornare alla base senza effettuare nessuna fermata intermedia e senza far salire passeggeri che non abbiano prima prenotato tramite app. Non tutti i veicoli utilizzati appartengono ad Uber, Bolt e Freenow, che spesso devono reindirizzare i clienti a specifiche società di autonoleggio che effettuano le corse.

1661 veicoli ritenuti non idonei al servizio

Ben 1661 sono state le automobili ritenute illegali e cancellate dalle piattaforme di autonoleggio. I dati forniti da Labo e condivisi dal Dipartimento dei Trasporti del Senato hanno evidenziato la tendenza a registrare sulle piattaforme di Uber, Bolt e Freenow dei veicoli appartenenti a società di autonoleggio con permessi scaduti o addirittura mai concessi. In casi estremi, i conducenti dei veicoli possedevano patenti e documenti falsificati. L’Ufficio ha analizzato circa 8900 set di dati appartenenti a 4300 auto a noleggio registrate sulle piattaforme di intermediazione (Uber, Freenow, Bolt). Dall’indagine è emerso anche che molte società registravano i propri veicoli su più piattaforme di intermediazione. A seguito dei controlli, Uber e amici hanno dovuto rinunciare ad un terzo delle proprie auto a noleggio.

Il responsabile dei trasporti, Tino Schopf, membro di SPD e della Camera dei Rappresentanti di Berlino, ha lamentato e denunciato l’insufficiente attività del Labo. Di conseguenza, dall’agosto del 2023 il Senato ha disposto che il Labo debba controllare attentamente tutti i dati e i permessi relativi ad ogni veicolo registrato sulle piattaforme di intermediazione. Da agosto, il Labo ha denunciato circa 180 aziende e 2228 veicoli di nuova immatricolazione, disponendone in alcuni casi l’esclusione dalle app. Nell’ultimo periodo, l’Ufficio competente ha analizzato anche i dati relativi ai veicoli immatricolati prima dello scorso agosto, scoprendo irregolarità inspiegabilmente sfuggite ai controlli.

Nell’inchiesta rigorosamente condotta, di cui dispone Tagesspiegel, Schopf ha anche chiesto perché fosse stata scelta la data del primo aprile come termine per il controllo dei dati, e non il 14 di marzo come proposto. La spiegazione è ancora più assurda. Nelle due settimane tra il primo aprile e il 14 marzo, le piattaforme hanno chiesto alle società di autonoleggio prive di regolari permessi di ritirare i propri veicoli dalle piattaforme al fine di sfuggire ai controlli. “In considerazione del tempo necessario per elaborare i dati, è stata concordata la data del 1° aprile come data limite”, ha dichiarato il Labo.

In una dichiarazione pubblica, Schopf ha affermato che alcune “risposte si leggono come una capitolazione del Senato alla parte criminale dell’industria del noleggio auto di Berlino”, per poi elogiare e ringraziare il lavoro di funzionari, polizia e dogane.

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