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Berlino, attivista sviluppa app contro la violenza domestica

Stefanie Knaab e il suo team hanno sviluppato un’app “camuffata” per aiutare le donne vittime di violenza a denunciare e chiedere aiuto alle autorità

Stefanie Knaab, attivista per i diritti delle donne, e il suo team hanno sviluppato un’applicazione che permette di effettuare una chiamata silenziosa in caso di episodi di violenza o molestia. L’app può essere nascosta all’interno del cellulare e serve non solo a documentare episodi di violenza, ma anche ad allertare le autorità senza destare sospetti nell’autore del reato. L’applicazione ha avuto grande successivo a Berlino e Hannover e presto verrà diffusa in molti altri Stati federali tedeschi.

Come funziona l’app antiviolenza

In Germania, ogni cinque minuti una donna è vittima di violenza fisica o sessuale da parte del suo attuale o ex partner. Le cifre che il 2023 ha lasciato in eredità sono allarmanti. Secondo il rapporto dell’Ufficio federale di Polizia Criminale (BKA), lo scorso anno le vittime di violenza domestica sono state circa 255.000, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. All’interno del campo della violenza domestica, anche lo stalking e la violenza psicologica prendono sempre più piede.

Stefanie Knaab, vittima delle violenze fisiche e psicologiche perpetrate dall’ex compagno, è oggi importante attivista per i diritti delle donne e membro dell’associazione “Gewaltfrei in die Zukunft” (Senza violenza verso il futuro). Con l’aumentare dei casi di stalking e violenza domestica, Knaab deciso di battersi ancora più fermamente per far sì che ogni donna abbia la giusta protezione. Insieme ad un team di esperti, ha sviluppato un’applicazione antiviolenza. Installata e nascosta all’interno del proprio cellulare, l’applicazione permette di inviare una segnalazione alle autorità o ad una persona fidata. In un’intervista a Taz, Knaab ha infatti spiegato che “premendo un pulsante sul suo telefono, la vittima invia un messaggio e arriva la polizia. Tuttavia, le donne possono anche impostare l’app in modo che avvisi non la polizia, ma persone fidate come la madre, il fratello o l’amico”.

Molte persone in caso di emergenza non riescono a chiedere aiuto per paura di essere sentite e scoperte. Grazie a questa applicazione, basta premere un solo tasto per richiedere e ricevere il supporto necessario e l’eventuale intervento delle autorità. L’app fornisce inoltre informazioni su come riconoscere la violenza e suggerimenti su come uscirne in sicurezza, indicando anche i contatti delle linee telefoniche di assistenza, dei centri di accoglienza o altre strutture di supporto.

L’app permette anche di riconoscere e documentare gli episodi di violenza

La piattaforma permette anche di documentare in modo legale gli episodi di violenza e raccogliere prove che potranno poi essere usate in tribunale. Riferisce sempre Knaab: “L’app ha lo scopo di consentire alle donne di raccogliere prove, ad esempio scattando foto delle loro ferite e archiviandole crittografate nell’app. Tecnicamente ci assicuriamo che non possano essere caricate vecchie foto o falsificate, in modo che le prove possano essere valide anche in tribunale. Le donne possono anche tenere un diario di ciò che sta accadendo loro. Inoltre, queste voci non possono più essere modificate in seguito, in modo che siano ammesse anche in tribunale”.

Infine, l’applicazione possiede un’ultima e importantissima funzione. Rivela infatti Stefanie Knaab che, grazie all’applicazione, “le donne hanno anche l’opportunità di ottenere informazioni a bassa soglia. Che cosa significa violenza fisica e psicologica? È violenza anche quando il mio partner controlla chi incontro? Spieghiamo cosa succede quando una donna sporge denuncia o com’è la vita nel rifugio per donne. Molte donne vittime di violenza si pongono queste domande. Ma alcuni sono sopraffatti perché non sanno come e dove cercare aiuto. Per molti è anche molto vergognoso rivolgersi a terzi, o hanno paura che nessuno creda loro. L’app consente loro di ottenere informazioni senza prima parlare con persone esterne. L’obiettivo dell’app è aiutare le persone ad aiutare se stesse”.

Com’è nato il progetto

Knaab denuncia come in molti casi una donna non possieda prove a sufficienza per sporgere denuncia contro il proprio aggressore. “Vivo a Berlino e nel 2018 ho letto che l’anno prima erano stati avviati circa 15.600 procedimenti per violenza domestica nello stato. 13.011 di loro sono stati interrotti a causa della mancanza di prove, tra le altre cose. Inoltre, il numero di casi di violenza domestica non denunciati è estremamente alto, fino al 90%, perché molte donne non lo denunciano nemmeno”.

Il Ministero federale dell’Interno ha finanziato lo sviluppo dell’app con 3,7 milioni di euro fino alla fine del 2026. Attualmente, l’app esiste come progetto pilota a Berlino e Hannover, ma verrà gradualmente estesa a diversi Länder. La ministra federale dell’Interno Nancy Faeser (SPD) ha spiegato: “La violenza domestica è una parte terribile della vita quotidiana di molte donne. Nessuno dovrebbe lasciare sole le donne colpite con questo. Sono lieto che l’app dell’associazione ‘Gewaltfrei in die Zukunft’ aggiunga un altro tassello al sistema di aiuto e sostegno esistente”.

Una grande equipe di esperti tra psicologi, attivisti, criminologi e giuristi lavora dietro al progetto al fine di offrirne la versione migliore. “Garantiamo la qualità attraverso l’accompagnamento della ricerca nei campi della criminologia, della politica delle donne e del diritto”, sottolinea ancora Stefanie Knaab.

Non è possibile conoscere, a ragione, il nome o l’aspetto dell’app

Per evitare una pericolosa diffusione dell’app e proteggere le vittime che ne fanno uso, non ne conosciamo né l’aspetto né il nome. “Abbiamo creato l’accesso per le donne in modo che nessuno, tranne loro, possa accedervi. Li portiamo a loro. Non posso entrare nel merito di come lo facciamo. L’app non avrà nemmeno un nome. E nessun giornale dirà: scaricate questa app se siete colpiti dalla violenza. Ma raggiungerà le donne”.

Auspichiamo dunque che l’impegno delle attiviste e delle associazioni antiviolenza possa costituire un aiuto innovativo ed efficace nella lotta alla violenza domestica. Molte donne hanno già iniziato a denunciare tramite l’app i propri partner o ex partner. Il reale punto di forza di questo strumento è la sua capacità di sfruttare il silenzio al quale e nel quale spesso le donne si sentono costrette.

Sfruttare il silenzio per uscire dal silenzio. Che sia questo l’obiettivo finale per dar voce a chi ha ancora paura di chiedere aiuto per uscire dal buio.

Di seguito, il link per accedere al sito ufficiale del progetto: Gewaltfrei in die Zukunft | Gemeinsam gegen häusliche Gewalt (gewaltfrei-in-die-zukunft.de)

 

Leggi anche: La Germania registra sempre più casi di violenza domestica – Berlino Magazine

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Immagine da: Pixabay