Berlino, arrestato l’uomo che avrebbe aggredito e ferito l’ex sindaca Giffey
Ferita l’ex sindaca berlinese Franziska Giffey nell’ennesima aggressione alle forze politiche tedesche. La polizia ha arrestato il presunto colpevole, un uomo di 74 anni
Lo scorso martedì Franziska Giffey, ex sindaca di Berlino, è stata aggredita mentre faceva visita ad una biblioteca nel quartiere di Rudow, Neukölln. Secondo il verbale della polizia, la ministra sarebbe stata colpita alla testa e al collo da una borsa contenete materiale pesante. Il presunto colpevole, un uomo di 74 anni, era già noto alla polizia per crimini d’odio. L’avvenimento rappresenta soltanto una delle tante azioni violente nei confronti delle forze politiche che si stanno verificando in Germania nell’ultimo periodo. A Dresda, diversi rappresentanti politici hanno subito gravi aggressioni, la maggior parte delle quali attribuibili all’estrema destra.
L’incidente
“All’improvviso sentii un duro colpo alla testa e al collo da dietro. Un uomo mi aveva aggredito con una borsa piena di materiale duro”. Così la ministra di Stato per l’economia, l’energia e l’impresa, nonché membro del partito socialdemocratico, commenta l’accaduto in un recente post su Instagram. Giffey ha fatto anche parte dell’ultimo governo federale di Angela Merkel in qualità di ministra per le donne e la famiglia, per poi diventare sindaca di Berlino nel 2021.
L’incidente si è verificato durante la visita alla biblioteca distrettuale di Alt-Rudow, molto cara alla ministra. Nel corso di una conversazione con la direttrice della biblioteca, Giffey è stata violentemente colpita alla testa e al collo da una borsa contenente oggetti pesanti e pericolosi. A seguito dell’aggressione, la ministra è stata condotta in ospedale per accertare la gravità delle ferite. “Dopo la prima scossa, posso dire di stare bene”, scrive ancora l’ex sindaca Giffey. Mercoledì, la procura ha dichiarato di aver fermato ed arrestato il presunto colpevole, un uomo di 74 anni. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per crimini d’odio, per aver inviato delle lettere minatorie a diversi politici e per aver negato l’esistenza dello Stato Tedesco. Sospettando la malattia mentale, l’aggressore è stato poi condotto in un ospedale psichiatrico.
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Aggressioni sempre più frequenti nei confronti dei politici tedeschi
Nello stesso post Instagram, Franziska Giffey condanna la dilagante “cultura della caccia selvaggia” (freiwildkultur) che espone i politici ad attacchi sempre più frequenti e violenti. “Questa è violenza contro le persone che hanno un punto di vista diverso”, continua, “Questi attacchi sono una trasgressione dei confini a cui noi, come società, dobbiamo opporci con decisione”.
Lo stesso martedì, l’esponente dei Verdi nel capoluogo della Sassonia, Yvonne Mosler, è stata aggredita e sputata a Dresda mentre appendeva dei manifesti elettorali. La polizia ha fermato i presunti colpevoli, un uomo di 34 anni e una donna di 24. I due cittadini tedeschi sono adesso indagati per offese, lesioni, esibizione di simboli anticostituzionali e slogan nazisti illegali. Nel giro di pochi giorni, Dresda è stata scenario di altre due aggressioni a sfondo politico. Lo stesso venerdì 3 maggio, sono stati colpiti un volontario degli ecologisti e Matthias Ecke, uno dei principali candidati dell’SPD alle elezioni europee. Gravemente ferito, Ecke è stato condotto d’urgenza in ospedale.
Ancora una volta, i sospetti ricadono sull’estrema destra: due dei quattro indagati, tutti di 17/18 anni, hanno legami con il gruppo di estrema destra Elblandrevolte, «rivolta dell’Elba». Attraversando Dresda e dividendo la Germania in occidentale e orientale, il fiume Elba diventa così simbolo di una spaccatura che continua a dilaniare la Germania.
Le reazioni dei vertici politici agli attacchi
Numerosi politici si sono esposti in merito ai recenti attacchi alle forze politiche tedesche. Il cancelliere Olaf Scholz ha definito gli attacchi a Giffey e agli altri esponenti politici come “oltraggiosi e codardi”, per poi continuare: “La violenza non appartiene a un dibattito democratico”. Ursula von der Leyen, Presidentessa della Commissione europea, ha descritto i recenti avvenimenti come minaccia nei confronti della democrazia. In un discorso tenuto a Berlino, ha affermato: “Dobbiamo proteggere tutti coloro che si battono per la nostra società democratica e il nostro Paese dagli attacchi, indipendentemente dal partito a cui appartengono”.
Michael Stübgen, ministro del Brandeburgo e Presidente della Conferenza dei Ministri dell’Interno, ha evidenziato come la legge non tuteli a sufficienza politici ed esponenti dei partiti. “Abbiamo a che fare con una violenta spirale di attacchi fisici contro politici donne e uomini”, ha affermato alla radio locale di Berlino. La senatrice di centro-sinistra di Berlino, Iris Spranger, e la co-presidente dei Verdi, Ricarda Lang, hanno condannato le aggressioni contro i politici e affermato il loro impegno nella lotta per salvaguardare la democrazia.
L’estrema destra tedesca
Nonostante le numerose accuse di estremismo, spionaggio e corruzione, il partito di estrema destra tedesco, la AfD (Alternative für Deutschland), concorre per il secondo posto alle elezioni del Parlamento europeo del 9 giugno. La AfD mira a diventare il principale partito alle elezioni statali nella Germania orientale il prossimo settembre. Secondo Stephan Kramer, presidente dell’Ufficio per la protezione della Costituzione in Turingia, uno degli obiettivi della destra tedesca è quello di predominare soprattutto in Sassonia, Turingia e Brandeburgo.
A tal proposito, la BBC ha condotto un’inchiesta mirata ad evidenziare il legame tra alcuni uomini della AfD e le reti di estrema destra giudicate razziste e antidemocratiche dalle autorità tedesche. Matthias Helferich, membro del Bundestag tedesco e della AfD, si è definito “volto amico” del nazionalsocialismo e ha paragonato se stesso ad un “Freisler democratico”, facendo riferimento al giudice dell’era nazista, Roland Freisler. L’uomo è conosciuto dai circoli della AfD come forte sostenitore della “remigrazione“. Secondo Helferich è necessario costringere alla migrazione milioni di persone per sopperire all'”afflusso massiccio” di migranti dell’Africa e del Medio Oriente. “Si tratta di preservare la Germania come terra dei tedeschi”, sostiene Helferich, offrendo ai migranti la “possibilità” di tornare al loro “paese d’origine” e alla loro “cultura”. Inoltre, Helferich ha tenuto un discorso all’Institut für Staatspolitik (IfS), descritto dall’intelligence interna federale come organismo di estrema destra.
Altro membro della AfD è Jean-Pascal Hohm, candidato alle elezioni statali del Brandeburgo. Hohm risulta legato a diversi organismi considerati di estrema destra, come Ein Prozent (Uno per cento) e Zukunft Heimat (Patria futura). Hohm è inoltre collegato al movimento identitario, sostenitore della teoria della “Grande Sostituzione“, secondo la quale i governi dei Paesi occidentali si stanno adoperando per una “sostituzione della popolazione”. Guida dell’ala di estrema destra della AfD in Turingia è Björn Höcke, al momento sotto processo per l’uso consapevole e volontario di uno slogan nazista.
Il timore di un ritorno al passato
Stephan Kramer ha evidenziato come la AfD sia passato dall’essere un partito conservatore e democratico a un partito sempre più estremista di destra. Secondo Kramer, la AfD ha buone possibilità di dominare alle prossime elezioni nel suo Stato, rischiando di “trasformare la Germania in qualcosa che probabilmente abbiamo visto solo tra il 1933 e il 1945″. La diffusione delle politiche di estrema destra in tutta Europa minaccia gravemente la democrazia, rischiando di gettare la popolazione mondiale tra le tenebre del passato.
“Quando parlo di una quercia tedesca, un vecchio albero grande e forte, può sopportare una bufera di neve, può sopportare una tempesta. Ma una volta che hai un nemico che va alle radici – ed è esattamente quello che sta accadendo in questo momento… È molto pericoloso, perché arriva alle parti vitali della nostra democrazia“.
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Immagine da: Youtube