Kanye West contro gli ebrei. E la tedesca Adidas deve prendere le distanze
Adidas ha posto fine alla partnership col rapper Kanye West in seguito alle polemiche per le sue dichiarazioni antisemite
La famosa azienda di abbigliamento sportivo tedesca ha interrotto la collaborazione con il rapper. La decisione è stata presa in seguito a una serie di commenti antisemiti rilasciati nelle ultime settimane. Adidas riferisce che le recenti dichiarazioni di Ye (nome attuale del rapper) sono “inaccettabili, odiose e pericolose“. Gli utenti dei social media hanno iniziato a chiamare in causa il marchio dopo che sabato un gruppo d’odio antisemita ha appeso uno striscione su un’autostrada di Los Angeles con la scritta “Kanye ha ragione sugli ebrei”. Politici locali, utenti dei social media e altre celebrità hanno denunciato il fatto.
La collaborazione
A causa delle dichiarazioni del rapper, Adidas, che ha cominciato la propria collaborazione con Ye nel 2015, ha iniziato a fare tendenza su Twitter lunedì. I rappresentanti dell’azienda non hanno risposto subito alle richieste di commento da parte degli utenti dei social media. La decisione di interrompere la collaborazione è infatti arrivata dopo un “esame approfondito”. La decisione comporterà una riduzione fino a 250 milioni di euro (246,9 milioni di dollari) sull’utile netto della società per il 2022, ha affermato Adidas. Altri esponenti del mondo della moda hanno preso le distanze da Ye in seguito alle sue ultime affermazioni. Anche il noto marchio Balenciaga ha interrotto i rapporti col rapper questo mese, prendendone pubblicamente le distanze in seguito alla sospensione di Kanye da Instagram e Twitter per i suoi commenti antisemiti. Il rapper recentemente è stato al centro delle critiche anche per aver presentato una maglietta con la scritta “White Lives Matter” durante la sua sfilata YZY SZN 9 alla settimana della moda di Parigi. Tale slogan è infatti spesso usato in risposta al movimento Black Lives Matter ed è associato al razzismo e al suprematismo bianco.
La storia di Adidas
Il background del brand tedesco è una lunga storia di collaborazione ed innovazione. Adidas è infatti una delle più antiche aziende nel settore degli articoli sportivi a livello mondiale. Il marchio nasce nel 1924, quando Adolf Dassler, seguendo le orme e gli insegnamenti del padre calzolaio, cominciò a produrre delle scarpe da ginnastica nella sua città di origine, Herzogenaurach, in Baviera. Nello stesso anno, Adolf iniziò a collaborare con il fratello Rudolf Dassler ed insieme registrarono la Gebrüder Dassler Schuhfabrik (Fabbrica di Scarpe Fratelli Dassler). Nel 1947 sorsero dei contrasti tra i due fratelli, i quali decisero di continuare ad operare in due società diverse. Adolf chiamò la sua nuova azienda Adidas, nome che deriva dall’unione del suo soprannome con le prime tre lettere del suo cognome. Il fratello Rudolf invece fondò la Ruda, il cui nome nel 1948 cambierà in Puma.
L’impatto di Yeezy
Adidas nel 2015, sotto la guida del suo nuovo direttore creativo Paul Gaudio, ha trasferito la propria sede di design da Herzogenaurach in Germania a Portland, nell’Oregon. La decisione è nata in seguito alla constatazione che gli Stati Uniti, in particolare per la cultura streetwear, erano il centro per il mondo delle sneaker. Il brand firma il primo accordo con Ye nel 2013 e il successo della collaborazione fu rapido. Tale successo non è nato da un semplice marketing ad effetto, piuttosto da una strategia di design minuziosamente curata. Nonostante la popolarità raggiunta e la riuscita a livello economico, il rapporto tra Adidas e Kanye si è attenuato nel tempo. I rapporti si sono ulteriormente inaspriti all’inizio di quest’anno, a seguito di una serie di post di Ye su Instagram poi cancellati, nei quali Kanye ha accusato il team dirigente di Adidas di aver rubato sia i suoi modelli che i suoi designer, sostenendo che Adidas aveva rilasciato prodotti Yeezy in colorazioni che non aveva approvato. Al momento Adidas, dopo la decisione definitiva di interrompere i rapporti con Kanye, non ha ancora dimostrato di avere un’opzione alternativa per affrontare le conseguenze finanziarie che provocherà la fine della partnership.
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Foto di copertina: Screenshot da Youtube