Christa Wolf, la scrittrice simbolo del Muro visto da Berlino Est

Biografia di una scrittrice politicamente coinvolta: la figura controversa di Christa Wolf

Christa Wolf nacque a Landsberg an der Warthe/Neumark, nell’attuale Polonia, il 18 marzo 1929. Nel 1945 fuggì con la famiglia nel Meclemburgo. Dopo essersi diplomata, si iscrisse al Partito di Unità Socialista di Germania (SED). Iniziò a lavorare come assistente di ricerca presso l’Associazione degli scrittori tedeschi, per poi diventare redattrice capo della casa editrice “Neues Leben” di Berlino e dal 1958 redattrice della rivista “Neue Deutsche Literatur”. Si affermò nel mondo letterario con il racconto “Nachdenken über Christa T” del 1968, in cui descrisse il conflitto tra lo sviluppo storico della società e le aspirazioni individuali del protagonista. Divenne in seguito membro dell’Accademia delle Arti della DDR e dal 1981 anche dell’omonima Accademia di Berlino Ovest.

Lasciò definitivamente il SED nel 1989/90 per “portare un cambiamento all’interno del proprio Paese”. La scrittrice si schierò a favore del mantenimento della DDR e contro la temuta “appropriazione” da parte della Repubblica Federale. Dopo essere stata attaccata come “paladina del socialismo” e “oppositrice” dello Stato della SED, si ritirò dalla sfera pubblica politica. Nel 1993 la scrittrice ammetterà pubblicamente in un’intervista di essere stata una “collaboratrice informale” del Ministero della Sicurezza di Stato della DDR tra il 1959 e il 1962. Christa Wolf morì il primo dicembre 2011 a causa di una grave malattia contro cui combatteva da molti anni. Durante la sua carriera, le vennero conferiti numerosi premi tra i quali il Georg-Büchner-Preis e il German Book Prize.

 

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Le pubblicazioni di Christa Wolf

Nel 1961 pubblicò la sua prima opera in prosa “Moskauer Novelle” (Romanzo di Mosca), che suscitò grande interesse nella DDR ma che non venne pubblicata nella Repubblica Federale. Il suo primo grande successo sarà però il romanzo “Der geteilte Himmel” (Il cielo diviso), che trattava i problemi di una Germania divisa. Nel 1963 le venne assegnato il Premio Heinrich Mann e nel 1964 il racconto venne trasformato in un film. Nel 1983 pubblicò il romanzo “Kassandra”, che lei stessa definì come una “narrazione chiave”. Il contenuto dell’opera si focalizzava sulla rappresentazione del conflitto di genere e della minaccia alla pace, per la quale utilizzò la figura omerica di Cassandra come aiuto. Anche in seguito utilizzerà una figura femminile mitologica come tramite, ovvero Medea nel suo romanzo del 1996 “Medea- Stimmen” (Medea- Voci).

 

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Nel frattempo pubblicò una raccolta di testi  che vanno dal 1990 al 1994 e che riflettevano molto intimamente i suoi sentimenti e le sue ferite emotive dopo la riunificazione della Germania. In “Hierzulande, Andernorts”, una raccolta di discorsi, saggi e racconti, la Wolf fece un bilancio della sua vita dopo dieci anni dalla caduta del Muro e il fallimento del “suo” Stato: dichiarò concluso il lavoro di elaborazione del ‘lutto’, ciò che rimaneva era quello che la stessa Wolf ha definito come un “dolore fantasma”. Nel 2003 pubblicò “Un giorno all’anno: 1960-2000”, un documento biografico che faceva luce sulla vita quotidiana e sulla situazione politica della DDR. Anche nel suo ultimo romanzo, “City of Angels o Il cappotto del dottor Freud” (2010), l’eredità della DDR era di nuovo il tema centrale. Tuttavia, la storia narrata aveva la particolarità di essere ambientata in California. Nel racconto rifletteva sulle sue esperienze nel periodo post-transizione con l’orrore degli effetti del capitalismo, come la miseria dei neri in California.

Cassandra, il romanzo

La figlia del re di Troia, Cassandra, è un’estranea in uno Stato che, all’inizio della guerra di Troia, si trasforma in un patriarcato in cui le donne non hanno più nulla da dire, ma sono trattate come oggetti dagli uomini. Immediatamente prima della sua morte, Cassandra ricorda gli eventi, li descrive dal suo punto di vista e riflette sulle sue decisioni. La Germania era divisa e la guerra fredda stava nuovamente raggiungendo un livello di minaccia per l’esistenza. L’autrice si è trovata così a confrontarsi con una moltitudine di questioni politiche e sociali, sia all’interno del proprio Paese che in relazione all’intero ordine mondiale. La protagonista del suo romanzo “Cassandra”, pubblicato nel 1983, vive un’esperienza simile. Anche lei vive la trasformazione del proprio Paese e le innumerevoli esperienze di una guerra le cui origini sono da ricercare in conflitti di interesse politico ed economico.

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