Last Night in Soho, il bellissimo mistery thriller sospeso tra la Swinging London e la Londra di oggi
Abbiamo visto Last Night in Soho e vi consigliamo davvero di gustarvelo sul grande schermo, è un film che merita la sala
Eloise deve iniziare un’università della moda a Londra,, è abbastanza insicura e la nonna, che l’ha cresciuta in Cornovaglia, la mette in guardia dalle difficoltà nel vivere in una grande città: fascinosa, senza dubbio, ma anche caotica, malfamata e piena di trappole. Le cose non iniziano bene, le sue compagne di corso la trattano come una parvenu e nello studentato è impossibile dormire, troppe feste, droghe, confusione. Decide così di affittare una camera in una casa gestita da una vecchia londinese. Da sempre Eloise ha la sensazione di vedere, come un fantasma, la defunta madre, ma da quando si è trasferita in città le visioni cominciano a coinvolgere anche un’altra ragazza, una sorta di sua alter ego che vive però nella Swinging London del ’65 e che, accecata dalla possibilità di diventare una star del teatro, comincia una discesa verso gli inferi fatta di prostituzione e violenza. Sono solo sogni? Eloise pensa di sì, ma la sensazione è così reale ogni volta che si sveglia che gradualmente in lei cresce il sospetto che forse c’è dell’altro…
Last Night in Soho, uno spunto apparentemente conosciuto per un film che ti prende e non ti lascia più
Ispirato visivamente, come lo stesso regista Edgar Wright ha confermato, da più di ventina di film, tra cui Sei donne per l’assassino del 1964, A Venezia… un dicembre rosso shocking del 1973 e Repulsione del 1965 (qui la lista completa), Last Night in Soho è un thriller eccezionalmente affascinante in cui, in maniera ridondante, ma mai noiosa, storia e impianto visivo si intrecciano in maniera talmente stretta che – come poche volte capita al cinema moderno – è difficile a volte capire se qualcosa è successo davvero o è stato solo una suggestione scaturita da un immagine apparsa solo qualche attimo sullo schermo, intravista, ma non vista davvero. Il discorso del doppio, le due protagoniste, sogno e realtà, per quanto riconoscibile fin dall’inizio, si rifrange a cascata in mille riverberi che disorientano a ritmo di pop e glam rock, ombre notturne, travestimenti e reminiscenze di un passato che non si è sicuri di aver vissuto, ma che si sente così vicino.
Last Night in Soho conferma la maestria di Edgar Wright
Fin dai suoi primi film, la cosiddetta Trilogia del cornetto composta da L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz e La fine del mondo, Edgar Wright ha dimostrato di essere un autore fuori dagli schemi, un amante del cinema che non ha paura ad attraversare generi ed epoche senza dare punti di riferimento sicuri, contaminando l’horror con il comico, la fantascienza con il teen-drama (Scott Pigrim vs The World), l’action movie moderno con il noir anni ’50 (Baby Driver). In tal senso Last Night in Soho sembra il perfetto, ennesimo tassello di una carriera in crescendo, capace sempre di sorprendere, scritta e portata sullo schermo con l’obiettivo di intrattenere il pubblico con l’azione e allo stesso tempo offrendogli testi e sottotesti (a vederlo bene il film offre anche una lettura sulla latente violenza di Londra e l’immutabilità delle sue classi sociali, le stesse da ormai più di 70′ anni, scardinabili solo con il sangue). Musiche, luci, scenografie, costumi: tutto è ottimo, compreso il cast principale, le due protagoniste Thomasin McKenzie (già vista in Jojo Rabbit), Anya Taylor‑Joy (La regina di scacchi) e il “cattivo” Matt Smith (Doctor Who), visi che bucano appena appaiono sullo schermo. Insomma, Last Night in Soho è un film completo, da godersi assolutamente al cinema per apprezzarne la magnificenza e perdere il senso del tempo per almeno due ore senza rischio di distrarsi per una notifica del cellulare.
Dove vedere Last Night in Soho (che in italiano è Ultima notte a Soho) a Berlino
A Berlino il film è in quasi tutte le sale visibile in lingua originale, potete vedere dove e a che ora cliccando qui.
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